P;,vte Terza — Italia Cenlrale
Si giunge quindi a Tivoli, situato sopra il declivio di 1111 colle fra le suddette due punta e costiere di monte Catillo e monte Bipoli, che dominano tutto l'Agro romano sino al litorale. La valle quindi, dopo le cascate stupende di cui tratteremo a suo luogo, termina in angusta gola e il fiume shocca nella Campagna di 1 ionia a Ponte Lucano.
Il fiume Sacco e altri corsi dacqua secondari. IlelTevere,dell'Anione oTeve-rone ed altri suoi affluenti principali s'è già discorso diffusamente : passiamo ora a rassegna le acque minori che solcano il suolo della provincia di Roma incominciando dal Sacco. Il (piale, noto agli antichi sotto il nome di Trerns e Tolerus, piglia origine sulle alture di Olevano e di San Vito e gittasi nel fiume Liri 0 Garigliano, presso Isoletta, dopo un corso di 93 chilometri in 1111 bacino di 1500 chilometri quadrati.
Con corso tortuosissimo percorre la valle suaccennata del suo nome, ricevendo varii affluenti, fra cui il suo principale, il Cosa, che scaturisce fra 1 monti Ernici ed ingrossato da altre acque si scarica nel Sacco a 3 chilometri sopra Ceccano, dopo un corso di 32 chilometri. Prosegue quindi il Sacco impinguato dalle acque di molti fossi minori più sotto Coprano ove, col nome antico di Tolero, si scarica nel Liri là dov'esso, separando per 18 chilometri la provincia di Roma da quella di Caserta, entra in quest'ultima per proseguire più tardi col nome di Garigliano e gittarsi 111 mare nel golfo di Gaeta.
Dei molti corsi d'acqua secondarie in provincia di Roma il primo che si presenta cominciando da settentrione è il
CunnoNE, che segna per circa 7 chilometri il confine fra la provincia di Roma e quella di Grosseto, sgorga alle falde di monte Gardello (323 m:) ed entra in mare presso la punta meridionale del lago dì Burano dopo un corso di 18 chilometri. Seguono: Fosso Tafone 0 Tufone. che nasce nel piovente ovest dei monti Bellini in provincia di Grosseto e si scarica in mare fra le foci lei Ghiaione e del Fiora dopo un corso di 22 chilometri.
Fiume Fiora, detto Arminio, che ha copiose e perenni sorgenti a Santa Fiora al Poggio Corradola, in provincia di Grosseto, e, dopo ricevute le acque del t'osso Cadone, del fiume Lente, del fosso la Nova, entra sul territorio della provincia romana, che bagna per 50 chilometri, e mette 111 mare a Torre di Montali0, dopo 1111 corso di SO chilometri in 1111 bacino di 722 chilometri quadrati.
Torrente Arrone, che sgorga alle falde di monte Stornino, passa sotto Piansano, bagna il territorio di Arlena, di Castro, e, correndo tortuoso fra scoscese ripe tufacee, gittasi in inare ad 8 chilometri sotto la bocca del Fiora dopo 1111 corso di 39 chilometri.
Fiume Marta, uno ilei principali della provincia e le cui acque spesso traboccano impaludando le attigue campagne; esce dal lago di Bolsena (305 111.). presso il paese di Marta da cui deriva il nome, bagna i territori! di Toscanella e di Corneto Tarquinia e sbocca in mare a 8 chilometri da Corneto dopo un corso di 50 chilometri.
Fiume Mionone, che nasce a circa 100 metri d'altezza presso Bassano di luto alle falde dei monti Sabatini, passa sotto Viano e si scarica in mare fra le saline di Corneto Tarquinia e la torre Bertolda di Sant'Agostino.
Molti piccoli fossi 0 torrenti che raccolgono le acque del piovente meridionale dei monti della Tolfa sboccano nel Tirreno nel circondario di Civitavecchia.
L'Arronf, è I emissario del lago di Bracciano, corre 111 una valle profonda e scoscesa sotto Santa Maria di Galera, passa sotto la via Aurelia e si scarica in mare presso la torre di Maccarese, dopo 1111 corso tortuoso ed irregolare di 35 chilometri. Straripa nella stagione delle pioggie inondando le campagne e producendo malaria.
Sboccano quindi in mare i canali artificiali degli stagni di Maccarese e di Campo Salino; dopo la foce del canale di Fiumicino, l'antica Fossa Troiana, derivato dal Tevere, si trova quella dello stesso Tevere. A circa G chilometri da codesta foce entra in mare il canale dello stagno d'Ostia. Seguono: