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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Roma
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1894, pagine 679

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arto TVrza — Italia Centrale
   loro parti, dalla più opulenta vegetazione. I monti calcarei invece, clic terminano a est i tre suddetti bacini, offrono cime dentate, fianchi aridi e dirupati e nel loro seno si schiudono le tre vallate principali, due delle quali — la valle del Sacco e la valle dell' Aniene — appartengono alla provincia di Roma.
   A nord-est il Velino e la Nera — che abbiamo già visto fra i tributimi principali del Tevere — separano 1 alta catena apenninica da un'altra inferiore; più a sud la valle dell'Aniene interseca la massa dei preapennini : ambedue codeste valli dirigonsi in prima da sud a nord e quindi da est a ovest. La terza vallata invece, formata dal Sacco, che si getta nel Liri, corre da nord-ovest a sud-est, e si frammette tra i monti Emiri e i Lepini.
   Vali.e del Sacco. — Questa valle stendesi da Olevano, ove sono le scaturiggim del fiume, sino a Coprano, lnogo di congiunzione col Liri, per una lunghezza di circa SO chilometri. E limitata a est dalla catena degli Ernici e a ovest dai Lepini: codeste due catene calcaree, separate da prima da una pianura larga da 5 a 10 chilometri, si allontanano presso Prosinone e l'ampio spazio che stendesi fra di loro è occupato daun agglomerato di colline.
   La valle percorsa dalla strada ferrata che va da Roma a Napoli presenta un aspetto diverso assai dalle vaste pianure Pontine e dai campi deserti abbandonati dal Tevere. Una valle ferace si allarga e si ristringe fra due gruppi montagnosi, uno coperto di ulivi, di vigne, (li campi di frumento, l'altro a pendii precipiti ora sassosi ed ora selvosi. Molte e popolose città e villaggi incoronano le vette di codesti monti o si annidano nelle, loro falde : ad ogni pie sospinto un nuovo aspetto si affaccia allo sguardo.
   L'ingresso nella valle del Sacco è situato fra l1 estremità est della massa del monte Algido nei Laziali e la punta sud del contrafforte apenninico che stendesi da 'inoli a Palestrina.
   Nella parte superiore del suo corso il Sacco scorre entro un vallone angusto formato da roccie vulcaniche vestite di bella vegetazione e sopra una di esse siede Valmontone. Al di là, la valle si allarga, interrotta a dritta dalle radici dei Lepini e a sinistra da un gruppo (li colline popolate da Genazzano, Rocca di Cave, Capranìca Prenestina, S. Vito Romano, Bellegra verso la linea di displuvio con la valle dell'Aniene e, più sotto, in amena plaga, stanno Olevano Romano, Serrane e l'aliano.
   Più oltre, la valle, piana in parte e in parte occupata da monticeli!, è fertile e ben coltivata. In mezzo alle uliveto e ai vigneti, a sinistra, sul declivio della catena orientale, giace Anagni, e dirimpetto, sulla catena lepina, Segni, Gavignano, Gorga e Sgurgola.
   I)i là d'Aiìagni, la valle svolgesi in tutta la sua bellezza; ampia e ben coltivata, al paesaggio interessante accoppia lo spettacolo ili una grande prosperità] Fumane, sulla punta di una roccia, e Ferentino, sopra una specie di promontorio, trovami a sinistra.
   Passato questo promontorio la valle si allarga, abbassandosi verso le sponde del Sacco che lambc qui le falde dei Lepini. Il terreno è profondo e fertile verso est e tutto ripido e boscoso verso ovest. Fra questi boschi e sui pendii dirupati giacciono Miralo, Supino e Patrica. A est, dopo che la costa ha traversato la parte sinistra della valle, trovasi Prosinone adagiato pittorescamente sopra di un colle.
   Sin verso Anagni il suolo si mantiene di natura vulcanica. A questo punto incomincia un suolo argilloso misto di sabbia e contenente masse di arenaria. Il suo rilievo presenta un seguito di colline separate da valloni, poco profondi e riuniti fra loro da dolci pendii. Sulle cune, arrotondate, e sui fianchi, coltivati con la più grande cura in cereali e vigne, appaiono da ogni lato paesi: a sinistra Anagni, Ferentino, Prosinone, Torrice, h'ipi e Amara, a destra Ceccano e Castro de1 Volsci. Come isole in mezzo alla regione arenacea stanno alcuni piccoli vulcani, fra i quali principale quello di Poli. Bentosto il suolo si appiana fino al Sacco ad ovest e al Liri a sud-est; alla riunione di questi due tinnii sta Falvaterra e poco oltre Cedrano.