Provincia ili Roma
r.i
il confino con la provincia ili Aquila, il quale, passando sulle creste di Filettino e di Subisco, scende nel fosso Fioin e giunge a RiolYeddo ov'è il confine con la provincia di Perugia. Il quale traversa i monti della Sabina, scende a Passo Corese, ove segue poi-lungo tratto il Tevere sino a Castiglione in 'Poverina, e, per le prominenze della Tuscia Romana, arriva alla provincia di Siena. Passa quindi a nord di Acquapendente, lungo il torrente Klvello, attraversa la strada nazionale Cassia a Ponte Centeno, risale per poco il torrente Paglia e scende poi alla Sforzesca, ove incomincia il conliue con la provincia di Grosseto. Da 'Porre Siele, presso la Sforzesca, scende a sud fino al fiume Fiora da cui si scosta per raggiungere a ovest il fosso del Oliarono, che segue sino al suo sbocco nel Tirreno.
Litorale. — Dei monti e della loro struttura geologica nonché della Campagna di Roma abbastanza abbiam detto wW Introduzione. trattando del Lazio in generale. Aggiungeremo qui due parole sul litorale e sulle valli della provincia, incominciando dal primo.
Dal Iato del mare l'altopiano che costituisce la Campagna romana cessa quasi ad un tratto lungo ima linea parallela alla direzione generale nord-ovest a sud-est della penisola ed è la linea di sollevamento della sua costa avvenuto in tempi geologici recenti e clic lia impresso la forma distintiva e il rilievo alla penisola stessa.
Alla radice di siffatta altura e sino alla spiaggia stendesi ora una zona di terreno basso formata dalle alluvioni del Tevere e dai depositi marini, accumulatisi nel decorso dei secoli, sotto le balze lambite in prima dalle onde del mare. Cotesta bassa zona marittima d'origine alluviale e clic si può considerare quale appendice della valle tiberina, ha la sua larghezza massima di 11 chilometri davanti allo sbocco della valle stessa. Essa comprende ivi il delta del Tevere, indi, sul lato destro, l'ampio ed insalubre stagno di Macca rese, col depresso Campo Salino, e, sul lato sinistro, lo stagno d'Ostia, presso i ruderi dell'antica città omonima, distanti ora circa 5 chilometri dal mare.
La suddetta zona va quindi assottigliandosi lateralmente per cessare in fine, da una parte, presso Anzio, e, dall'altra, presso capo Linaro. L'altezza del terreno, sul livello del mare, è di 3 metri in media; in alcuni punti per altro è assai più depresso e anche inferiore intorno ai suddetti stagni. Lungo la spiaggia poi ergesi in più luoghi una zona di dune, o tomboli sabbiosi, formativi dall'onde e dai venti la quale, per effetto dei predominanti, è generalmente più alta sul lido a sud-est della foce del Tevere, ove raggiunge talfiata anche 8 metri di altezza. Effetto di codesta zona è di arrestare spesso gli scoli delle acque, producemlo così maggiore insalubrità.
Oltre capo d'Anzio a sud-est, e sino a monte Circeo, prolungasi ancora per 40 chilometri la costa assai elevata sul pelo del mare e quasi in ogni dove protenclesi del pari a' suoi piedi la zona delle dune, dando origine a vari stagni assai lunghi e profondi, come quelli di Fogliano e di Paola in cui si esercita la pesca. Quest'altra costa, larga verso terra 7 od 8 chilometri, è come un prolungamento dell'altopiano romano, separato dal mare da una vasta conca paludosa, formante le paludi Pontine, la quale corre nella medesima direzione, lungo la falda meridionale della catena dei Lepini ed ha un unico, difficile scolo all'estremità sud presso Terracina.
L'aspetto di tutto questo litorale non rassomiglia a quello delle amene e popolose coste di altre parti della penisola; non vi sono nò scogliere nè promontorii, nè aranceti, uliveti, palmeti e frutteti sparsi di ville; ma, come abbiam visto nella descrizione delle paludi Pontine, continue macchie deserte, piccole e nere casupole disseminate qua e là, numerose mandre di bovi, greggi vaganti, torri isolate, erette nel medio evo per la difesa delle coste infestate da barbareschi e predoni.
Valli. —• Le alture vulcaniche, già descritte nélY Introduzione, che separano i bacini del lago di Bolsena, del Tevere, o centrale, e delle paludi Pontine, o meridionale, sono formate da una continuità di coni, a pendii dolci e a larga base, e ricoperte in tutte le