Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Cremona e Mantova', Gustavo Strafforello

   

Pagina (209/305)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (209/305)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mantova
   201
   nmmSKmmgag» f^MBftefe
   Fif. 44. — Mantova (Palazzo Ducale): Il Coitile (da fotografia Alinari),
   continuo devastazioni. I maggiori danni li soffri sullo scorcio del secolo passato, durante la dominazione austriaca ed si periodo napoleonico, in cui vi furono accasermato in parto le truppe presidiami la città. Dopo il 1806, mutate le cose, il palazzo Ducale venne rivendicato dal Governo, cito vi compi, ove era possibile, restauri ed adattamenti, tali da preservare quanto in linea d'arie non era irreparabilmente perduto.
   I locali nei quali il palazzo Ducale serba ancora gli avanzi dell' antico splendore sono: la Scalcheria (ora officio di custodia), ove ainmiransi duo superbì affreschi di Giulio Romano: Venere che accarezza Amore, sopra il camino, e la Cuccia di Diana, sulla lunetta del fregio. Al primo piano, nella sala d'ingresso, sonvi i ritratti di molti principi della famiglia Gonzaga, dovuti in gran parte al Bibbiena; le tre sale seguenti, dette degli Arazzi o dell'Imperatrice — dalle imperatrici austriache che vi dimorarono nel loro passaggio per Mantova — erano adorne dei celeberrimi arazzi fabbricati su disegni o cartoni di Raffaello in Fiandra, ed ora ornamento del Museo imperiale di Vienna. Tali arazzi sono giudicati più belli di quelli del Vaticano, disegnali dallo stesso ,
   262 — i.is Patria, voi. II.
   Raffaello. Nel palazzo di .Mantova non ne rimangono che le copie (li meno che mediocre valore. ( li stucchi elegantissimi, che adornano queste stanze, sono del Primaticcio, valente collaboratore di Giulio Romano nei lavori da questi compiuti in Mantova.
   La Galleria dei Fiumi (fig. 42), cosidetta perchè vi sono rappresentati allagamenti di tutti i fiumi del territorio di Mantova, fu lavorata dal veronese Giorgio Anselmi (1735). Questa galleria porgeva sul giardino ed era usata per sala da pranzo, dalla quale poi si passava nell'elegante padiglione del Caffè, sorgente nel mezzo del giardino con vista sul lago Inferiore.
   La sala detta dello Zodìaco, pei dipinti allegorici rappresentanti le varie costellazioni, è attribuita a Giulio Romano; ma più probabilmente è opera di Lorenzo Costa. Gli affreschi, assai deteriorati, vennero restaurati nel 1775 e nel 1808. In questa sala dormi Napoleone Rona-parte, trionfatore di Mantova nel memorabile assedio, e più tardi imperatore, all'apice della potenza e della fortuna se non della gloria.
   Le tre sale susseguenti, dette pure dell'/ffl/je-ruture, erano adorne di magnifici arazzi, i quali