Mantova
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Fig. 38. — Mantova : Ex-Chiesa di San Francesco, ora Magazzino per l'artiglieria.
parte superiore. Molto probabilmente, anzi certamente — se vogliamo credere alle memorie rimaste ed a quella documentazione grafica ch'è il quadro famoso ili Domenico Morone del 1484, rappresentante la Cacciata dei Bonaccolsì da Mantova — nella originaria sua configurazione, non vi era al disopra del porticato, dove ora s'aprono improprie finestre rettangolari, che un ordine di piccole finestre ogivali, da tre delle quali sporgevano balconate a tribune arringatone, con relativo ombracolo superiore. Quest'edilìzio, che fu il nucleo generatore, dal quale vennero e sì legarono tutti gli altri costituenti la Corte famosa dei Gonzaga, venne cominciato nel 1302 sotto il reggimento di Guido de'Bonaccolsi, che destreggiandosi fra le fazioni del tempo, era riescilo, coll'appoggio dei Ghibellini, a farsi signore della città. Ma i Gonzaga, guelfi, sottcntrati, come vedremo a suo tempo, ai Bonaccolsi e stabilmente impadronitisi del governo di Mantova, condussero a termine quest'edilizio e gradualmente, di periodo in periodo, man mano clic la loro sovranità si consolidava e legalizzava, e si estendeva sul territorio circostante, prendendo posto fra le signorie italiane, vi aggiunsero tutti quegli altri edilizi che ora costituiscono, insieme al castello di San Giorgio, del quale diremo a
parte, la Corte dei Gonzaga. Questi edilìzi, come il palazzo, la basilica Palatina, il castello di Corte (detto anche di San Giorgio), il teatro di Corte, sono inframmezzati da tre grandi cortili, dei quali uno vastissimo, circondato da porticati di stile barocco e detto Piazza delia Fiera (fig. 41).
Nel miglior momento dello splendore della Corte dei Gonzaga lavorarono a trasformare ed abbellire questi edifizi il Mantegna coi suoi figli e Giulio Bomano coi suoi migliori allievi; ina dello antico splendore, dopo due secoli circa di manomissioni straniere, d'incuria e di devastazioni burocratiche, ben poco resta : quel poco però è sufficiente per darci un'idea di quello che doveva essere la reggia dei Gonzaga, famosa in tutta Italia, vantata dagli storici ilei tempo e cantata dai poeti più celebri dei secoli XV e XVI. Perciò, una visita a questo palazzo è sempre interessante ed è per lo studioso uu tuffo nel passato artisticamente geniale e glorioso di Mantova.
I lavori di abbellimento e di decorazione della reggia dei Gonzaga furono compiuti da Andrea Mantegna e da Giulio Bomano nel decorso di quasi un secolo, dal 1400 circa al 15G0. Dalla estinzione della linea primogenita dei Gonzaga all'ultimo periodo della dominazione au-, striaca questo palazzo non ebbe che a subirò