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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mantova
   191
   Fig 31. — Mantova: Intera» Jella Cattedrale
   Trento e Milano. Dopo costui, e dalla seconda metà del secolo X, cessano le lacune e le incertezze nella cronologia dei vescovi mantovani, e se ne ha la serie ininterrotta, nella quale, dal secolo XIV in poi, figurano molti nomi della famiglia Gonzaga e per più d'un secolo continuato, dal 1406 al 1567, membri dì questa famiglia furono i vescovi di Mantova.
   Sebbene Mantova, dal secolo IV in poi, vantasse molte chiese, la chiesa cattedrale o Duomo non sorse se non sullo scorcio del secolo X, quasi due secoli dacché la città era stata eretta in Vescovado. E la prima Cattedrale dedicata al Principe degli Apostoli sorse ove trovasi l'attuale, alla estremità nord-est della città, in fondo del l'ora detta piazza Sordello, in luogo ove forse fu una delle primitive chiese della città. Già cadente e fors'anco angusta allo scopo, per lo sviluppo preso dalla città nel periodo comunale, venne.rifatta nel 1395 in istile gotico: ma, nel 1543, il cardinale-vescovo Ercole Gonzaga diede ordino al celebre Giulio Romano di rifarla a nuovo su disegno proprio. 11 grande artista si pose tosto all'opera e condusse per un dato periodo i lavori, ma non potè vederli compiuti per-
   chè inori tre anni appresso. I suoi continuatori ne rispettarono il disegno, che, salvo qualche raffazzonatura e qualche sovraccarico di decorazione barocca, serba l'impronta delti classica eleganza della prima metà del secolo XVI, il miglior momento dell'architettura italiana, rinnovatasi o trasformatasi alle aure purificatrici del Ri nasci mento.
   La facciata fu compiuta nel 1756 e questa, pur troppo, sul gusto più che barocco imperante in quel tempo. Ne diede il disegno un colonnello (l'artiglieria austriaca, De Baschient. La chiesa, come fu canone seguito sempre lino al secolo XV, è perfettamente orientata, coll'abside a levante. Internamente è a cinque navate. Quella centrale lia soffitto riccamente decorato a cassettoni ; le due intermedie sono a vòlta, le estreme a sotlitto, scompartito pur esso a cassettoni Le colonne sono d'ordine corinzio scannellalo: tutta la decorazione ricchissima di questo tempio è a stucchi bianchi filettati d'oro, il che dà all'avancorpo, o piè di croce del tempio, l'aspetto di uria grandiosa, gaia ed elegante sala a colonnine, più die d'un luogo sacro. Lo si può dire proprio un trionfo dell'arte scettica e pagana del secolo XVI.