Provincia di Mantova
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Ponte Castellare e Lagusello, formanti tre cerchi morenici ben distinti, trai quali soavi piani e terrazzi che si estendono abbassandosi a mezzodì, dalla parte d'i Castiglione. Qui arrivava il ghiacciaio dell'Adige, immenso fiume solido che aveva più di 280 chilometri di sviluppo. Uno (lei suoi rami, avanzandosi ad est nella vallata della Prava, discendeva fin nella piana, ove ora si trova Klagenfurt; mentre la massa principale seguiva al sud la depressione, per la quale ora scorre l'Adige, poi si divideva in due correnti intorno al monte Baldo, riempiva la cavità del lago di Garda e formava davanti a sè un vero bastione triplice di alte morene penetranti nell'attuale territorio della provincia di Mantova, ove ora formano i colli memoràbili e ridenti sopra indicati. La costituzione di queste colline è interamente data da detriti di roccia caduti dai fianchi delle Alpi centrali. Le vallette che s'internano fra queste colline sono per lo più antichi fondi lacustri, ora mutati in depositi torbosi più o meno recenti, nei quali non è difficile il trovare avanzi dell'epoca della pietra e delle abitazioni palafittiche. Ove le colline moreniche del Garda muoiono, a mezzodì, in lunghe ondulazioni arrotondate e rese quasi insensibili dall'opera dei secoli e delle alluvioni, comincia la vasta pianura mantovana, che in leggerissimo declivio scende fino al Po : pianura pressoché orizzontale nei varii suoi terrazzi, tanto da aver reso possibile quel considerevole e singolare allagamento nel mezzo del quale sorge Mantova.
La regione dell'Oltrepò mantovano è, si può dire, un gran tavoliere, nel quale, per molti secoli, dilagarono a capriccio il Po, l'Enza, il Crostalo, la Secchia, il Panaro, scendenti dal versante settentrionale deH'Apeniiino emiliano. I terreni tanto della pianura mantovana propriamente detta, quanto dell'Oltrepò mantovano, sono tutti di formazione
alluvionale, nei quali, dal lato geologico, ben poco v'è a dire.
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Assai importante si presenta, sotto l'aspetto idrografico, la provincia di Mantova, divisa in due dal Po e bagnata, sulla sinistra di questo fiume, dai numerosi corsi d'acqua che scendono più o meno direttamente dalle Alpi, fra la valle delPOglio e quella dell'Adige e dai torrenti apeuninici, che nel vasto tratto del suo Oltrepò, mettono foce nel gran fiume italiano.
B Po entra dalla provincia di Cremona in quella di Mantova a Cicognara al disopra di Viadana e, dopo aver formato, per un breve tratto di pochi chilometri, il confine tra la provincia di Mantova e quella di Parma, tocca quello di Ileggio' e dì Modena con ampia curva aperta a nord; quindi, con un rapido gomito davanti a Suzzara ìn direzione di nord, va a raggiungere Borgoforte, ove, riprendendo la sua direzione da ovest ad est con largo letto, divide in due sezioni la provincia fino ad Ostiglia. Sotto questo Comune il Po prende direzione verso sud-est e forma il confine della provincia (li Mantova con quella di Rovigo ; sotto Felonica abbandona completamente
11 territorio di Mantova per dividere le due provincie di Rovigo e di Ferrara. 11 Po bagna la provincia di Mantova, (la presso Cicognara a Revere, per una lunghezza di circa 107 chilometri, conservando in media una larghezza di 500 metri, contenuto per lo più da potenti arginature. Ili tutto il suo corso nel territorio mantovano è navigabile, presentando sempre, anche nei periodi di magra, una profondità massima di
12 metri. I due massimi affluenti del Po nel territorio mantovano sono l'Oglio ed il Mincio a sinistra, la Secchia a destra.
L'Oglio discende, com'è noto, dall'alta vai Camonica in provincia di Brescia e, dopo aver alimentato d'acqua il lago d'Iseo e servito di contine tra le provincie di Bergamo e di Brescia prima, e Brescia e Cremona poscia, entra in provincia di Mantova, segnandone per breve tratto il confine colla provincia di Cremona, a Casalromano, nel distretto di Canneto sull'Oglio, nelle vicinanze del qual paese riceve il tributo del Chiese; prosegue, mantenendo una direzione più o meno costante da ovest-est fino