.Mandamenti e Comuni ilei Circondario di Crema
173
Nel 1371 nacque in Solicino dal padre Venturino, uomo quanti altri mai destro nelle armi e nei pubblici negozi, Cabrino Fornitilo, futuro signore di Cremona, del (piale a suo tempo si è a lungo discorso. Seguendo le orme paterne Cabrino si diede alla carriera delle armi ed ambiziosissimo e cupido qual era di fama, di onori e di dominio salì in breve a grande rinomanza ed a farsi temere per la sua audacia da tutti.
Quando Cabrino Fondulo, col sanguinoso tradimento del castello di Maccastorna, distrutta la famiglia dei Cavalcato, si fece signore di Cremona, stese la mano anche sul nativo Solicino, che aggregò al proprio e mal acquistato dominio. Ma, a traditore, traditore e mezzo: più tardi il Fondulo trovò in Filippo Maria Visconti chi gli fece pagare il fio dei suoi tradimenti e delle sue colpe, e quando, nel 1425, Cremona fu di nuovo aggregata al ducato di Milano, Sondilo ne seguì le sortì. Tre anni più tardi Solicino fu dallo stesso duca ceduto a Venezia; ina i Soncinati, cui questo passaggio poco garbava, si accinsero alla difesa e resistettero per due mesi all'assedio dei Veneziani, che espugnatolo vi posero a governarlo come podestà Marcantonio Morosini, ch'ebbe per successori i patrizi Pietro Mocenigo ed Andrea Badoero. Ritolto, in seguito di nuove guerre, ai Veneziani, Sondilo fu, nel 1435, dal duca Filippo Maria Visconti, dichiarato terra separata, cioè dipendente immediatamente a guisa delle Provincie dal governo di Milano. Divenuto duca di Milano Francesco Sforza, questi, a prevenire gli attacchi dei Veneziani, miranti sempre all'arrotondamento dei loro dominii di terraferma, ricuperato Solicino, vi erige quasi a nuovo la rocca, della quale oggi si vede ancora buona parte.
Nell'anno 1472 furono fondate in Sondilo le celebri tipografie ebraiche, che figurano tra le prima che si sieno avute in Italia. Ne furono fondatori gli ebrei Natlian Israele e Giosuè Salomone suo figlio, Soncinesi, ma discendenti da un rabbino di Spira nel Palatinato. Le principali edizioni stampate iu Solicino sono : 14S4 Tractatus talmudicus Beracullì, ecc.] —li. Jedajae Appennini, voi. B.Salomoms Gavirol Nuaeìtar appen-nìnum, seu Delactus Mwffiritdmm etm anonymi, commentili 4° min., 1484; Sonano — 1486 IL Josepìn Albo Uber Ikkarium seu fuuclamentonan; —Makazar seu Jitdajcariun precum, ecc.) — 1488 Biblia integra cum punctis accentibus, in f'ol. ruìn., ecc. Questa ultima è la celebre Bibbia che passa fra i più preziosi incunabuli della tipografìa italiana e della quale tutti i bibliofili fanno i maggiori elogi. L'edizione fu curata da Giosuè Salomone personalmente ed i caratteri furono fusi da Àbramo Ben Chaiini, famosissimo in quel tempo per tale arte e residente in Bologna. La letteratura ebraica deve molto alla tipografia di Solicino, che per oltre mezzo secolo lavorò a diffóndere in Italia le maggiori opere di quella religione, cominciando dalla Bibbia e relativi commentari, nel più puro ebraico. Da Solicino queste tipografìe si sparsero per tutta Italia e fuori, impiantando tipografìe ebraiche in Napoli, in Brescia, in Casalmaggiore, Pesaro, Fano, Riniiiii, Oitana, Tessalonica, Costantinopoli. Nel 1499 Soncino fu occupato dai Veneziani, che la tennero fino al 1509, allorché, per la rotta di Agnadello furono costretti a sgombrare il territorio. I Francesi occupano Solicino nel 1509, nel 1515, nel 1522 e nel 1525. Nel 1535, pacificata colla definitiva ritirata dei Francesi dal ducato di Milano, la Lombardia, Solicino fu, col titolo di marchese, dato da Carlo V in feudo a Massimiliano Stampa, già castellano della rocca o castello di Milano. Nel 1597, per ordine di Filippo li re di Spagna, gli Ebrei, essendo stati espulsi dal ducato di Milano, dovettero sloggiare anche da Solicino, del quale, colla loro attività commerciale e colle loro stamperie avevano fatto un floridissimo borgo, e da quel momento cominciò per Soncino un periodo di decadenza e di prostrazione durato per tutto il tempo della dominazione spagnuola.
Scoppiata la guerra per la successione di Spagna sul principio del secolo XVIII Soncino fu, nel 1705, occupato dagli Imperiali, comandati dal principe Eugenio di Savoia, al quale fu tolto poco tempo appresso dal duca di Venderne, generalissimo delle