.Mandamenti e Comuni ilei Circondario di Crema
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Cenno storico. — l'andino è luogo antico ed importante della 6era d'Adda. Se ne hanno memorie fin dal secolo XI e più ancora nel secolo XII, durante le guerre dei Comuni lombardi fra di loro e con Barbarossa. Fu quasi sempre soggetto ai Cremaschi. Passò con questi in potestà dei Visconti e Bernabò vi fece riattare il castello, che fu molto curato anche da Francesco Sforza. Nel 1403, Paolo e Bartolomeo de' Benzeni, che s'erano fatti signori di Crema, estesero il loro dominio anche su Pandino. I Veneziani, agognando sempre al possesso del ducato di Milano, da Crema e da Bergamo, ove già dominavano, nel 1447 s'impadronirono di Pandino e d'altre terre circostanti; ma nell'anno susseguente furono dagli Sforzeschi costretti a ritirarsi.
Nel 1466 era signore del borgo di Pandino il conte Tigone Sansevenno, il quale concesse l'erezione 111 luogo di 1111 convento di monaci Serviti con chiesa propria, la quale fu consacrata nel 1511.
Dopo la battaglia di Agnadello, si fatale per le armi veneziane, Pandino passò in dominio di Luigi 0 Lodovico XII re di Francia, ma per breve tempo, poiché ritornò in possesso di Massimiliano Sforza, tìglio di Lodovico il Moro, duca di Milano, reintegrato dalle anni imperiali sul trono paterno. Successivamente Pandino fu infeudato al marchese Rinaldo d'Adda ed ai suoi eredi.
Coli, elett. Crema — Dioc. Cremona e Lodi — P2, T. e Tr, locali, Str. ferr. a Casaletto Vaprio.
Agnadello (1663 ab.). — Il territorio di questo storico Comune si stende al nord di Pandino, presso il confine con la provincia di Bergamo, ed è attraversato dalla strada provinciale da Bergamo a Lodi per Pandino. — Agnadello (95 in. sul mare), capoluogo del Comune, è un discreto villaggio, non privo di qualche buono edilìzio, nel (piale sono specialmente notevoli la chiesa parrocchiale dedicata a San Vittore e la sussidiaria di Santa Maria Vittoria, fatta erigere da Lodovico XII re di Francia, in ringraziamento della vittoria riportata dalle sue armi sui Veneziani. Grossi cascinali completano il nucleo comunale.
Il territorio di Agnadello, irrigato da un abbondante canale derivato dall'Alida, produce ogni sorta di cereali e foraggi in belle ed estese praterie, lino e gelsi. L'allevamento del bestiame da stalla e da cortile e la produzione dei latticini sono le industrie del luogo di maggior sussidio all'agricoltura.
Cenno storico. — La Battaglia d'Agnadello, — In questo luogo, alli 11 di maggio dell' anno 1509, in seguito alla guerra portata a Venezia dalla Lega di Cambiai, si scontrarono gli eserciti di Luigi XII re di Francia, che in persona comandava le sue truppe formate dal fior fiore della cavalleria francese, e della Repubblica di Venezia che aveva per capitani Roberto Sanseverino e l'Alviani. La battaglia, ostinatissima e con varia vicenda, durò tutta la giornata. Solo verso sera la vittoria cominciò a spiegarsi per i Francesi, e fu allora che Luigi XII, mentre i suoi, con un ultimo impeto decisivo incalzavano i nemici, sceso da cavallo, si inginoccltiò a terra e ringraziò il cielo della vittoria ottenuta, facendo promessa — che difatti mantenne — di erigere una chiesa alla Madonna della Vittoria sul luogo stesso ov'erasi inginocchiato a pregare.
La battaglia d'Agnadello 0 di Gera d'Adda, come è anche detta dagli storici, fu delle più sanguinose di quel secolo ed ebbe importanti conseguenze politiche. La notizia di questo disastro recò tale sgomento nella stessa Venezia, che il Senato, 11011 potendo provvedere sull'istante alle conseguenze di essa ed alla difesa del vasto dominio di terraferma, sciolse dal giuramento le città soggette, perchè meglio provvedessero ai loro casi. Crema e Cremona, sebbene per poco tempo, furono assoggettate al re di Francia, che subito si alienò gli animi e fece rimpiangere il governo di Venezia, levando dalle popolazioni esose contribuzioni.
Coli, elett. Crema — Dioc. Cremona — P2 a Pandino, Tr, locale, T. e Str. ferr. a Treviglio.