152 Parte Seconda — Alta Ifalia
UOMINI ILLUSTRI
Nel lungo ed attivo, ed in molti punti anche glorioso periodo della sua storia, Crema ebbe gran numero di cittadini che si resero famosi per valore, civili virtù, sapere e genio artistico. Crediamo utile ricordare fra i principali; Ventnrino de' Benzeni, valoroso capitano sul principio del secolo XV, che ebbe onori e favori prima da Venezia, poi da Filippo Maria Visconti. — Giovanni della Noce, fortunato capitano di ventura, del quale si era invaghita Giovanna II di Napoli; sostenne anche varie ambascerie e fu dai Cremaschi mandato in soccorso della Repubblica Ambrosiana; passò ]>nre al servizio del duca Francesco Sforza ; ma, scoppiata la guerra tra questi e Venezia, sospettato di pratiche avute coi nemici, venne impiccato in Crema nel 1452. — Rartolino Terni il Vecchio, che si distinse nella difesa di Crema (1484) e fu dai Veneziani mandato a custodire la rocca di Cremona da essi conquistata (1499): Crema gli eresse un monumento nella chiesa della Trinità. — Gabriele Tadini, difensore di Rodi nella guerra contro il Turco del 1521; fu cavaliere gerosolimitano e generale d'armata dell'imperatore Carlo V, dal quale ottenne la concessione dell'isola di Malta per l'Ordine stesso, che aveva, dopo la memoranda difesa, dovuto abbandonare Rodi.— Francesco Tensini, nato sullo scorcio del secolo XVI e morto assassinato in patria nel 1638, fu un valoroso capitano di Venezia; architetto militare, scrisse mi libro assai pregiato per il suo tempo : Delia fortificazione, guarditi, difesa ed espugnazione deììa fortezza, lasciò inediti e si conservano nella Biblioteca «li Crema «n trattateli!) Del carico delle artiglierie ed un volume di Relazioni sullo stato delle fortezze di terra ferma della Serenissima Repubblica Veneta, con tutte le piante. — Vincenzo Cotti, valorosissimo soldato nelle guerre napoleoniche, in cui raggiunse il grado di capitano; combattè da eroe a Saragozza e morì all'assedio di Ilostabrich, ove ferito gravemente volle rimanere sul campo dell'azione, seduto su un tamburo ad eccitare all'assalto ì suoi soldati. — Livio Galimberti, capo di stato maggiore della divisione Picco nella campagna di Russia, distinguendosi specialmente alla battaglia di Malojavostavvetz.
Nelle lettere rimasero celebri ì nomi di: Lanfranco da Crema, professore di diritto a Rologna, trasferitosi, nel 1203, allo Studio di Vicenza. — Alberto Gandino, autore del trattato De malefìciis, stampato per la prima volta in Venezia nel 1491 — Placido Zurla, camaldolese, geografo chiarissimo, illustratore dei viaggi di Marco Colo e d'altri celebri navigatori veneziani, onorato da varii pontefici, che si succedettero tra la fine del secolo scorso ed il principio del nostro. — Pietro Terni, letterato. latinista e storiografo accuratissimo, raccoglitore delle cronache di Crema, in dieci libri ancora inediti, ma religiosamente custoditi, e dei quali fece un compendio Aleniamo Fino, dotto scrittore contemporaneo al Terni che, nato nel 1470, visse verso la fine del secolo XVI. -- Marcello Mazzoni, poeta originale, caldo, iniaginoso e buon traduttore del Bvron e del Pope, morto nel 1S53. — Ferdinando Meneghezzi, che professava lettere a Crema, commediografo e storico, oltre a molte cose lasciate inedite, nel 1S27 pubblicava a Milano la Vita e le Opere di Carlo Goldoni; nel 1S2S e nel 1834 dava alla luce quattro volumi di dialoghi e commedie: morì nel LSG3. — Giuseppe Bacchetti, precursore del Manzoni col suo Paolo de' Conti di Camisano e col Fi anco Allegri, annotò con molta cura la Storia di Crema di Alessandro Fino, e lasciò inedita, in due grossi volumi, la Storia genealogica delle famiglie cremasehe: morì nel 1S5S.— Vincenzo Pacchetti, medico, autore di un trattalo Della struttura, delle, funzioni e delle malattie del midollo spinale, che pubblicava nel 1826, dedicò al primo Napoleone il Trattato della milizia dei Greci antichi colla versione del libro di Tattica di Affiano (Milano 1802) cui aggiunse molte e ciotte annotazioni: morì nel 1819. — Alessandro Pacchetti, fratello dei due precedenti, chiarissimo giureconsulto, insegnò procedura civile all'Università di Padova, e di lui vennero pubblicati, nel 1854, anno ili cui morì, le lezioni sulle Proculure