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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Crema
   130
   Bilancio comunale di Crema por l'esercizio 189S:
   Attivo
   Entrate ordinarie .... , L. 231,333.40 » straordinarie .... » 2fi,GG5.93 Partite dì giro o contabilità speciali » 93,058.0!)
   Totale L. 351,057.42
   Passivo
   Spese obbligatorie ordinarie . . Tj. 181,514.00
   » » straordinarie » 7,0C0. —
   » facoltative......» 66,925.27
   Movimento di capitali .... » 2,500.—
   Partite di giro e contabilità speciali » 93,058.09
   Totale L. 351,057.42
   CENNO STORICO
   Sulle origini, assai remote ed oscure, di Crema hanno favoleggiato parecchio, specie gli scrittori dei due ultimi secoli. Non ricorderemo certo le supposizioni e le induzioni mitologiche che in deficenza di cognizioni positive, essi andavano almanaccando. Come abbiamo detto per Cremona, considerando la radicale Creili, ti nome di Crema è indubbiamente di origine celtica ed applicato a località che si trovano o sopra od in vicinanze di acque correnti e stagnanti e delle quali si hanno nella sola Lombardia parecchi esempi, come Cremella, Cremenaga, Cremeno, Cremenano, Cremia, Crenmago, Cremona, Cremosano, ecc. Appigliandoci alla più verosimile delle ipotesi, supporremo che in questa località, sulle rive del lago Gerundo, fra gli alvei dilaganti dell'Adda, del Serio, dell'Oglio, su uno di quegli isoioni emergenti dalla superficie delle acque e formati dalle corrosioni stesse dei fiumi, nel tormentoso lavoro della creazione degli alvei attuali, una tribù di'quei Celti Cenomani o Insubri che dodici o quattordici secoli avanti l'èra volgare, valicando le Alpi, si erano stabiliti nella piana e nelle valli lombarde, si sia stabilita piantandovi le capanne di un villaggio, che per essere o in vicinanza o soprastante ad acque fu detto Crèm. Altre derivazioni, o mitologiche od eroiche o fantastiche, che si vogliano dare al nome di Crema, ripugnano alla verità; come del pari è ripugnante a questa il supporre, come lian fatto i cronisti locali, che Crema abbia avuto origine da quei Greci ed Italiani delle città vicine, che, spaventati dalla calata di Alboino e dei suoi Longobardi, nell'anno 568, si erano rifugiati sui dossi od isolotti di questo territorio, difesi dagli impaludamenti dei tinnii e dalle acque del lago Gerundo. Qualche cosa di consimile può essere avvenuto nel tempo delle invasioni barbariche e longobarde; ina giova credere che questo territorio, sul quale erano già stati i Celti Cenomani ed Insubri, gli Etruschi ed Umbri, i Galli Cisalpini ed i Romani, popoli tutti colonizzatori e coltivatori per eccellenza, non dovesse essere quel diruto, paludoso ed inaccessibile luogo che si vorrebbe far credere. Gli Etruschi specialmente, che occuparono, togliendola ai Celti, la valle del Po, peritissimi quali erano nell'idraulica e nel disseccare paludi, non avrebbero certo trascurato questo territorio che misura più di 74- miglia geografiche quadrate; mentre Polibio esalta la floridezza da essi portata in tutta la valle padana, mentre è stabilito ch'essi furono ì primi ad introdurre in Lombardia la coltivazione, dei prati artificiali, attiranti in particolar modo la cupidigia dei Romani, allorché decisero di conquistare la Gallia Cisalpina. Mancano, è vero, traccio di nionninenti etruschi nel territorio cremasco; ma vi è rimasto un nome significante, il nome di Ombriano (Lticus Umbranus), a dinotare un luogo silvestre che fu certamente abitato dagli Umbri, i quali erano pur parte della grande famiglia etnisca. Infine Tolomeo, descrivendo le città ed i paesi che furono dei Genoma ni, fa parola di un Forum Diiajun-tornili, collocandolo fra Brescia e Bergamo, e, secondo Leandro Alberti, nella posizione in cui ora si trova Crema. Altri autori, come il Ruscelli, opinano essere questo Foro Pizzigliettone ; ma è assai dubbio che i Cenomani, i quali occupavano la bassa bresciana e bergamasca, si spingessero poi tino a Pizzigliettone, ai di là del Serio e