Crema
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L'interno del duomo di Crema, spietatamente trasformato nel secolo scorso, non risponde all'impressione che desta l'aspetto della facciata. E tutt'altra cosa. Negli altari, taluni dei quali decorati riccamente, si notano alcuni quadri pregevoli, tra i quali un San Sebastiano di \rincenzo Civerchio, ottimo pittore del secolo XV, uno degli anelli di congiunzione in Lombardia tra l'arte giottesca e quella trionfante del XVI secolo, che anche in Lombardia con Leonardo e la sua scuola, Bernardino Luini, Gaudenzio Ferrari, il Sernazzo, il Lavino e tanti altri gareggiano con onore grandissimo coi miracoli d'arte purissima e smagliante dell'allora prosperosissima scuola toscana. Notevole edilizio è il campanile sulla fiancata di sinistra del tempio. Per la forma, in parte quadrata ed in parte a pinacolo con finestre bifore e trifore, con archetti, smerlature e gallerie, ricorda in minori proporzioni la famosa torre della Ghirlandimi in Modena, opera pur questa dei Maestri Cainpionesi.
La Cattedrale cremasca dà nella piazza principale, ch'è come il cuore della città; quivi, di fianco alla chiesa, è il bel palazzo episcopale; dall'altro lato sorge il palazzo del Connine, e quell'edilìzio curioso ch'è detto il Torrazzo (fig. 26) e che, fatte le debite restrizioni, ricorda la famosa torre dell'Orologio sulla piazza di San Marco in Venezia, e ch'è uno dei monumenti lasciati in Crema dalla lunga dominazione della Serenissima. Questo torrazzo consta d'una grande arcata al basso, pella quale dalla via principale si accede alla piazza; nella parte superiore, rivelante l'arte del secolo XVII, vedonsi l'orologio del Comune ed un cupolino, sorretto da pilastrini, sotto il quale è la campana delle ore. In questa piazza, sebbene 11011 molto vasta, per gli importanti e caratteristici edifizi die la circondano, si teneva in certe epoche, il giuoco del pallone, ora non più
Altre chiese meritevoli di essere ricordate in Crema, oltre il Duomo, sono: San Benedetto, in istile del secolo XVII. rimarchevole particolarmente per la buona architettura dell'interno; la chiesa della Trinità, con pregevoli bassorilievi, rifatta ed ampliata nel 1760; la chiesa di San Giacomo Maggiore, eretta nel 1312, una delle più antiche della città, con quadri di buona scuola ; la chiesa di Maria Vergine delle Grazie, con ottimi dipinti del cremasco Giacomo Barbelli ed una Vergine antichissima, tolta da un bastione della città quando, nel 1553, se ne ristorarono le mura; la chiesa di Santa Maria della Croce (fig. 27), a poco oltre un chilometro fuori dì Porta Sei io. magnifico edifizìo a croce greca cominciato nel 1493 sopra i disegni di Giovanni Bat-tacchio, lodigiano, nella quale si vuole che anche il Bramante d'Urbino, maestro del Battacchio, abbia messo mano.
Sullo scorcio del secolo scorso, prima della grande strage fatta dalle riforme di Giuseppe lì, Crema contava trentacinque chiese, più tre conventi degli Umiliati fondati nel 1046; uno dei Domenicani, fondato nel 1332; uno dei Frati Minori di San Francesco, fondato nel 1345; uno degli Agostiniani, sorto nel 1439; uno dei Carmelitani, datante dal 1495; più i conventi dei Cappuccini a San Bernardino, dei Crociferi, dei Barnabiti, dei Cistercensi e perfino dei Gesuiti. Inoltre, prima del 1810, esistevano
in Crema sette monasteri di suore, di fondazione più o meno antica.
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Crema, in fatto di beneficenza pubblica e d'assistenza ai derelitti, ha tradizioni antiche e generose. Degli istituti di beneficenza di cui la città è provvista ricordiamo: l'Ospedale Maggiore, fondato nel 1351 ad opera di quattordici cittadini cremaschi, i quali del proprio costituirono la somma necessaria all'acquisto di alcune case in borgo San Pietro per adibirle ad uso d'ospizio per gli infermi poveri. Quel primo ospizio fu detto Casa di Dio; più tardi si trasferì a porta Ripalta in una casa donata da madonna Savia de Melanisio. Nel 1685 la rendita dell'ospedale di Crema era valutata in 29,000 lire: attualmente, per lasciti cospicui e donazioni di benemeriti cittadini, il patrimonio di quell'ospedale è valutato ad oltre 2 milioni di lire italiane.