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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1-28
   Parte Seconda — Alta Italia
   MANDAMENTI E COMUNI DEL CIRCONDARIO DI CREMA
   APPARTENENTI AL DISTRETTO MILITARE DI LODI
   Mandamento di CREMA (comprende 40 Comuni, popol. 53,2GS ab.). — Questo mandamento fu, dalla legge 30 marzo 1890, costituito coll'unione in un solo dei due mandamenti giudiziari già esistenti, cioè di Crema I e Crema II. Esso comprende tutta la parte centrale e più densa di paesi e di popolazione del circondario. Confina: a nord e nord-est, col circondario di Treviglio in provincia di Bergamo; ad est, col mandamento di Soncino; a sud-est, col mandamento di Soresina in circondario di Cremona; a sud-ovest ed ovest, col circondario di Lodi in provincia di Milano; a nord-ovest, col mandamento di l'andino.
   Formando esso la parte maggiore del circondario di Crema, non ripeteremo qui specializzando tutte le notizie ed i dati che abbiamo esposti più sopra per l'intero circondario. Ci limiteremo soltanto a dire, che questo territorio e, sotto ogni rapporto, la plaga più intensamente agricola non solo del circondario, ma dell'intera provincia di Cremona.
   Crema (9083 ab.). — Città capoluogo del circondario, trovasi sulla destra del fiume Serio, a 75 metri di altezza sul mare, a 43 chilometri a nord-ovest da Cremona: essa è sede della Sotto-l'refettura, d'un Vescovado, di un Tribunale civile e penale, dell'Agenzia delle imposte ed uffici annessi.
   Questa piccola, ma nobile città si presenta nella verdeggiante pianura che la circonda come un antico castello murato, di forma rotondeggiante. Le mura, per quanto inutili, sono tuttavia ben conservate ed aperte a due porte soltanto: l'una a levante ed a ponente l'altra. La prima è detta Porta ul Serio, l'altra Porta Ombriano.
   Fra queste due porte corre in linea abbastanza diritta, se non in rettifilo, la via principale della città, che fa parte della grande strada provinciale Lodi-Crema-Soncino-Orzinuovi-Brescia. Questa via, ben lastricata e pulita, fiancheggiata da begli edifizi, con ben forniti negozi e porticati, movimentata ed illuminata a gas, potrebbe figurare degnamente anche in città di maggiore importanza. Nè le altre vie trasversali, che ad essa più o men direttamente si raccordano, mancano d'edifizi sacri o profani, interessanti dal punto di vista dell'arte. In complesso, fra le minori città lombarde, Crema lascia al visitatore un'impressione simpatica di buon gusto, pulizia ed operosità.
   Fra gli edifizi dei quali Crema si onora, vero e glorioso monumento dell'arte lombarda è il Duomo (fig. 25), da collocarsi fra le chiese più cospicue della Lombardia. 11 duomo di Crema, sorto nella prima metà del secolo XIV, appartiene al novero degli edifizi condotti in quello stile caratteristico e speciale, che fu detto gotico-lombardo, in tante cose dissimile e più raffinato del gotico-tedesco, del quale appunto, in quel medesimo periodo, si andavano arricchendo di grandiose cattedrali anche le città della Germania. Basta il più superficiale sguardo dato alla facciata per convincersi come esso appartenga al patrimonio artistico dei Maestri Comacini e più particolarmente a quella compagnia di Campionesi che da due secoli e più lavoravano alle cattedrali di Modena, di Piacenza, di Ferrara, di Trento, di Parma. Chi sia stato l'architetto del duomo di Crema non è detto nè provato da documenti scritti; malo si può indurre e stabilire mediante argomenti, diremo cosi, indiretti.
   È noto che quando fu decisa l'erezione del duomo di Milano, all'inizio dei lavori per il grandioso monumento furono, da Gian Galeazzo Visconti, chiamati più volte a consiglio in Milano i principali architetti che allora lavoravano nello Stato. Fra questi figura costantemente nelle adunanze degli architetti ed alle visite ai lavori un Guglielmo