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Parte Seconda — Alta Italia
Riglio DelmoMZza. in plaga discretamente fertile. Il Comune consta essenzialmente del paese o frazione, capoluogo, di circa 700 abitanti e di numerosi cascinali sparsi per la campagna. — San Martino del Lago (31 in. sul mare) è un bel paese di aspetto moderno, con un'ampia e ben ornata piazza compiuta nell'anno 1847. In essa sorge la chiesa prepostitirale dedicata a Sant'Agata ed eretta a nuovo nel 179G su disegno dell'architetto Voghera. È ricca ili decorazioni: ha pitture del Malta ed una pregevole statua (MY Addolorata, opera del celebre intagliatore soresinese Giovanni Bartesi, per siffatti lavori salito a grande rinomanza. Nel paese si notano varii edilizi d'aspetto signorile e di buona architettura.
Il territorio, iu parte irrigato dal dogale Delmonazza e coltivato con grande cura, produce cereali d'ogni specie, lino, gelsi e foraggi. Vi si alleva molto bestiame. Non \i sono industrie che non abbiano stretta attinenza coll'agri coltura.
Cenno storico. — Come il suo nome lo indica, anticamente, nel territorio di questo Connine esisteva un lago o palude, formato dal Delinona, tanto che nelle carte del-I Vrcliivio cremonese questo paese è sempre menzionato col nome di San Martino del Lago Polinomi. Fu tra le chiese battesimali del periodo longobardo, se pure altri non confonde il lago Delmona col non lontano lago Scuro, ch'ebbe una chiesa pur essa godente di tale prerogativa. Le cronache cremonesi del periodo comunale e delle guerre civili ricordano talvolta il nome di questo luogo, che fu lungamente fendo della famiglia patrizia cremonese dei l'onzoni. Durante le guerre del secolo XVI e del XVII questo luogo ebbe a soffrire devastazioni e saccheggi inauditi dalle truppe straniere d'ogni fatta, che facevano strazio della Lombardia.
Coli, elett. Casn]mnpi»iore — Dioc. Cremona — P2 e Tr. locali, T. e Str. ferr. a S. Giov. in Croce.
Scandolara Ravara (§047 ab.). — 11 territorio di questo Comune si stende sulla destra della provincia]» suddetta, tra il dugale Iìiglio-Delinonazza e l'argine abbandonato del Po, a circa 6 chilometri dal corso attuale del fiume. — Il Comune, altra volta detto Scandolara Pipa Po, è costituito da due frazioni principali, Scandolara e Ravara, e da altri piccoli \ Silaggi e cascinali, denominati Prati di San Lorenzo, Prato del Moro, Piombi Nuovo e Vecchio, Cà Nuova dei Pescatori. Mulino e Praterie. Scandolara (31 in. sul mare) è villaggio costituito da discreti edifizi moderni, tra cui va notata la chiesa arcip retale ad un'ampia navata, di buonissima architettura, la cui facciata è del Voghera. Notevole per l'antichità è la chiesa sussidiaria, detta in luogo Chiesa Vecchia, presso al cimitero.
Il territorio del Comune, riccamente coltivato e lavorato con grande cura, è feracissimo: produce cereali d'ogni specie, lino, foraggi, gelsi, canapa e legumi. Yi si alleva molto bestiame e d'una certa importanza \i è pure la produzione dei bozzoli. L'industria in questo Comune è rappresentata da due fornaci, sistema No\i Goebler, per la cottura dei mattoni, tegole e quadrelli d'ogni specie, alla quale lavorano ili media giornalmente da 30 operai.
Cenno storico. — L'antica denominazione di Ripa Po portata da questo Comune è prova — del resto confermata dalla natura dei terreni — che l'abitato si trovava in vicinanza del fiume e che l'ubicazione in seguito ne fu spostata per le corrosioni e le alluvioni del medesimo. La Chiesa Vecchia al cimitero, in vicinanza all'argine abbandonato, era l'antica parrocchiale, che molto probabilmente fu il centro del paese. La chiesa di Scandolara era annoverata fra le plebaue o battesimali fin dal periodo longobardo, e conte tale venne riconosciuta e confermata anche nei secoli successivi. Questo paese è ricordato per vicende guerresche nel periodo delle lotte comunali e delle fazioni allora era fendo della famiglia patrizia cremonese e ghibellina dei Pon-zoni. Durante le guerre dell'infausto secalo XVI, nel 1524 si piantò in questo territorio una banda di saccomanni ed avventurieri, comandata ila Kenzo de' Ceri, capitano