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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1-28
   Parte Seconda — Alta Italia
   Durante tutto il periodo delle guerre comunali il nome di Casalmaggiore ricorre, per l'atti guerreschi nei quali fu coinvolto, di sovente nelle narrazioni dei cronisti sincroni. Nel 1189 vi fu costrutta ed armata una trireme, nella quale presero posto molti cavalieri ed armigeri cremonesi, dirigentisi per il To all'Adriatico e di là in Oriente a combattervi per la riscossa del Santo Sepolcro, da Saladino ritolto ai Cristiani. Ma quale esito abbia avuto questa spedizione non si seppe dagli storici successivi. Nel 1207 Casalmaggiore appare soggetto a Cremona. Nel 1216, durante l'inverno, si avverò un freddo eccessivo, per il quale sul Po congelato si ha notizia che da Casalmaggiore passassero uomini e carri dall'una all'altra riva.
   Nelle guerre accanite che nella metà del secolo Nili si combattevano fra Cremona. Brescia, Mantova e Parma, Casalmaggiore sottri gravissimi danni. Nel 1210 era occupato dai Malesardi di Brescia; nel 1210, dalla vicina Sabbioneta vi dominava Brioso da Doara, celebre condottiero ghibellino; nel 1217 fu occupato e saccheggiato dal Mantovani in guerra con Cremona : eccidio, colPaggravante dell'incendio generale, ripetutosi nel successivo 1218. Nel 1218 e nel 1251 era guardato e difeso da presidio cremonese ed i podestà di Cremona vi face io frequenti visite. Sullo scorcio del secolo XIII vi esistevano tre case (li maschi ed una casa di femmine delle Umiliate, nelle quali si esercitavano specialmente le industrie tessili.
   Nel 13011 essendosi dal Consiglio generale di Cremona deliberato di riformare gli ordinamenti della milizia comunale, fu mandato a comandare il presidio di Casalmaggiore Rolando Pallavicini, non tanto per difendere quel paese di frontiera, quanto per salvaguardare l'intera provincia cremonese dalle frequenti invasioni, che per solito da quelle parti vi facevano le truppe nemiche di Mantova e di Parma; il Pallavicino tenne per tre armi tale ufficio. Nel 1307 Casalmaggiore fu di nuovo preso e dato alle fiamme dai Mantovani, Veronesi e Parmigiani in accanita guerra contro Cremona; nel 1310 fu dai Guelfi, capitanati dai Cavalcabò di Cremona, cacciati dalla città durante l'effimero trionfo di Arrigo VII, tolto con grande effusione di sangue ai Ghibellini. Nel 1315 fu occupato dal condottiero guelfo Giberto da Correggio, accorso in aiuto degli amici suoi Cavalcabò, minacciati dai Ghibellini cremonesi, ai quali davano aiuti di armi, uomini e danaro gli Scaligeri di Verona.
   Nel 1316 si impadroniva di Casalmaggiore Luigi Gonzaga, signore di Mantova; e per parecchi anni questa famiglia tenne la signoria del luogo; ma, nella seconda metà del secolo, i Visconti di Milano, in lena di divorarsi tutta la Lombardia, appropriandosi il Cremonese, tolsero questa cospicua terra ai Gonzaga. Nel 1370 Bernabò Visconti, facendo riedificare la rocchetta nel castello di Cremona, obbligò gli uomini di Casal-maggiore, come quelli di tutto il territorio, a prestare l'opera loro per tale bisogna. Segno questo della soggezione del luogo alla dominazione viscontea.
   Sullo scorcio del secolo XIV o sul principio del XV, e molto più probabilmente, intorno al 1109 Casalmaggiore, colle ville ed ì paesi del territorio immediato, venne staccato dalla giurisdizione cremonese ed ebbe facoltà di reggersi con statuti proprii, confermati dai Veneziani che in quel periodo si erano resi padroni del luogo e del non lontano Brescello. Fu in questa circostanza che il provveditore della Serenissima convocò in generale consiglio tutti i primati del luogo, ordinando loro di ridurre in un solo corpo adatto, quelle leggi, statuti o regolamenti che servivano da tempo al governo del paese, affinchè la Repubblica di Venezia ne avesse cognizione, potesse confermarli rispettarli e farli rispettare. Questo lavoro, affidato a dodici cittadini, venne compiuto e pubblicato nel 1421 col titolo di Statutis Gamlisimjéris e consta di sette capitoli, cioè: 1° del regolamento della Comunità; 2° dei giudizi criminali e delle pene inflitte ai diversi delitti; 3° dell'ufficio e. giurisdizione dell'ufficiale delle strade, argini ed acque; 4 dell'ufficio e giurisdizione dell'ufficiale delle vettovaglie: 5° del modo ed ordine di procedere nelle cause civili; 6° delle leggi riguardanti i contratti di famiglia,