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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Cremona
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   Comune, è un mediocre villaggio di circa 800 abitanti, non privo di qualche buon edilizio e d'una discreta chiesa parrocchiale intitolata a Santa Maria della Scala.
   Abbondantemente irrigato dalla roggia Viscontea e dal Naviglio Pallavicino, il territorio di Castelvisconti è fertilissimo e dà in gran copia cereali, lino, foraggi, gelsi e viti. L'allevamento del bestiame e la produzione dei bozzoli sono quivi le industrie di maggior sussidio alla produzione diretta del suolo.
   Cenno storico. — Questo paese, già preesistente al secolo XII, venne, nel 1.133, dai Cremonesi munito d'un castello onde tenere in soggezione i Bresciani, minacciosi sempre dall'altra sponda dell'Oglio. Nel 1429 era feudo dei canonici di Santa Maria Nuova in Milano. Nelle vicinanze di Castelvisconti avvenne, nel 1521, tra Imperiali e Francesi una sanguinosa battaglia durata tutto il giorno.
   Coli, elett. Soresina — Dioc. Cremona — P2 locale, T. e Str. ferr. a Casalbuttano.
   Formigara (1330 ab.). — Questo Comune si trova all'estremità sud-ovest del mandamento e sulla sponda sinistra dell'Adda, separante la provincia di Cremona dal circondario di Lodi in provincia di Milano. È Comune essenzialmente rurale, costituito dal villaggio capoluogo di circa 800 abitanti, di modesta apparenza e di numerosi gruppi di cascinali sparsi por la campagna e lungo la sponda del fiume. Nulla di notevole.
   Il territorio di Formigara, quantunque soggetto alle frequenti alluvioni dell'Adda, irrigato dal Serio Morto e ben coltivato, produce in copia cereali, foraggi, lino, riso e gelsi. Vi si alleva molto bestiame da stalla e da cortile.
   Cenno storico. — Si hanno notizie di questo paese fin dal secolo XII, nel quale la sua chiesa fu dalla contessa Matilde elevata e dotata fra le plebane o battesimali della provincia cremonese.
   Coli, elett. Soresina — Dioc. Cremona — P3, T. e Str. ferr. a Pizzighettone.
   Genivolta (1701 ab.). — li territorio di questo Comune si stende nella parte superiore del mandamento tra il Naviglio Civico e l'Oglio, a breve distanza da questo fiume e in posizione piuttosto amena. Il Comune, oltre che del capoluogo, è costituito da vani piccoli villaggi o frazioni, dei quali si poimo ricordare: Boffalora, Brugnano, Cicagnaro, Bibbiatica, Villanuova, Bosso Staluzzo, ecc. — Genivolta, fraziono principale e titolare del Connine, è un abbastanza piacente villaggio, a breve distanza del quale spicca sopra ogni altro edilizio il palazzo appartenente alla Mensa vescovile di Cremona e che fu per molti anni luogo di villeggiatura dei vescovi cremonesi. I)i buona architettura è la chiesa arcipretale, riedificata a nuovo verso la metà dei nostro secolo.
   Il territorio è abbondantemente irrigato. Dei duecento e più canali, destinati alla irrigazione dell'Agro cremonese, se ne contano tredici nei pressi di Genivolta, nel breve giro di 290 metri sormontati per il passo delle strade da altrettanti ponti. Tale località è appunto detta dei Tredici ponti. Prodotti del suolo, fertilissimo, cereali d'ogni specie, lino e foraggi. Lungo l'Oglio vi sono anche tratti di terreno tenuti a boscaglia.
   Cenno storico. —-Si danno dagli storici cremonesi origini assai antiche a Genivolta, il cui nome primitivo sarebbe stato Jovis Alta Ara, per un'ara o piccolo tempio a Giove quivi esistente, nome che nell'imbarbarimento dei bassi tempi si mutò in quello di Jovisolta, indi di Genivolta. Secondo il Gavitelli, un secolo avanti l'èra volgare, sarebbe avvenuto un combattimento tra Romani ed Elvezi e Rezii nei dintorni di Genivolta. Più certo è il fatto che la chiesa di Genivolta è una delle battesimali già esistenti nel periodo longobardo. Nel Ì135 i Cremonesi tolsero con improvviso assalto Genivolta, che era tenuta dai Milanesi. Nel 1194 il vescovo Sicardo da Casaleno fece costrurre, o forse riattare ed ampliare, il castello ili Genivolta. Nel 1452, Francesco Sforza duca di Milano, essendo in guerra coi Veneziani che avevano aiutata la Repubblica Ambrosiana da lui e dai nobili strozzata, radunato tutto l'esercito a Genivolta,