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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1-28
   Parte Seconda — Alta Italia
   pitture dei cremonesi fratelli Campi ed un ricchissimo aitar maggiore, costrutto in marmi colorati e bronzo dal Visioli, cremonese. Esistono inoltre in Pizzighettone tre altre chiese sussidiarie od oratorii.
   Il castello, o parte del paese sulla sponda sinistra dell'Adda, è, salvo un limitato numero di case private, tuttavìa sotto il dominio militare, servendo da reclusorio, da deposito di attrezzi pei pontonieri e di polveri. 11 castello è cinto da mura proprie e da terrapieni poligonali, ora in gran parte abbandonati. La parte più antica di esso è la torre merlata, ove per più di due mesi e mezzo fu tenuto Francesco I re di Francia, fatto prigioniero alla battaglia ili Pavia. Fu eretto insieme al primitivo castello, nel 1123, dai Cremonesi per fronteggiare ì Milanesi, troppo ili sovente invasori del loro territorio. Le successive dominazioni spagnuola, austriaca e francese vi introdussero, coi progressi dell'arte militare, grandi niodilicazioni, come casematte, cortine, contrafforti, ni modo da potervi contenere un presidio d'oltre mille uomini. Nel 17S0 il castello o forte di Pizzighettone fu smantellato per ordine dell'imperatore Giuseppe II, che nei vasti locali già riservati al presidio fece installare la Casa pia d'industria e lavoro, nella quale racehiudevansi quanti accattoni ed indigenti, dei quali lo Stato di Milano era allora singolarmente infestato, cadevano nelle inani dell'autorità. Più tarili la Casa d'industria venne trasportata a Milano e poscia ad Abbiategrasso; nel forte di Pizzighettone invece s'instituì il deposito generale delle polveri per la Lombardia e l'ergastolo. L'invasione francese del 1796 ed i combattimenti avvenuti in quei paraggi rialzarono di nuovo Pizzighettone ad onore di fortezza e tale durò sotto la restaurazione austriaca (che vi tenne anche il reclusorio militare) e sotto il governo nazionale (fin dopo la guerra del 1866). Alquanto a sud del borgo e del castello l'Adda è attraversata da un bel ponte a travate in ferro che serve alla linea ferroviaria Ps^ft»Cremona-Mantova,
   11 territorio di Pizzighettone, irrigato da molti canali, tra i quali il Serio Morto, derivato dal Serio e che si getta in Adda all'imbocco settentrionale del paese, è fertilissimo, dà cereali, foraggi, lino e gelsi. Vi si alleva molto bestiame ed importante vi è la produzione, dei bozzoli. L'industria è rappresentata da una fornace per la cottura dei laterizi, nella quale lavorano giornalmente da 30 operai.
   Cenno storico. — Alcuni storici non hanno esitato nel dare a Pizzighettone origini romane, riconoscendo ili esso l'antico Foro Juguntorum di Tolomeo; ina non vi sono documenti nò monumenti seri per avvalorare, anche lontanamente, una siffatta supposizione. Più certe sono le storie medioevali, che indicano col nome di Pizzileone il castello quivi eretto nel 1133 dai Cremonesi contro i Milanesi. Nel secolo Nili già esisteva il borgo con un ospedale per gli infermi poveri, detto di San Giovanni in Pizzighettone. Nel 1101- il castello di Pizzighettone venne assediato e preso dai Ghibellini capitanati ila Facino Cane, generale delle truppe dì Gian Maria \ isconti duca di Milano; ma poco appresso fu ripreso, con ardita operazione, da Cabrino Fornitilo signore di Cremona. Nel 1419 il conte di Carmagnola, comandante le truppe di Filippo Maria Visconti, riprese Pizzighettone, che da allora in poi rimase sempre aggregato al ducato di Milano, ottenendo però da Galeazzo Maria Sforza, nel 1472, di 11011 essere infeudato, ma considerato territorio autonomo separato, come Castelleone e Sonano.
   Come già fu detto, dopo la battaglia di Pavia, prigioniero di Carlo V fu tenuto in Pizzighettone per 79 giorni Francesco I re di Francia; ili là venne condotto nella riviera di Genova, nel convento della Cervara, e poscia imbarcato e condotto a Madrid, ove fu segnata la pace, non duratura, fra Francia e Spagna.
   Nel 1590 Pizzighettone fu assaltato e preso dai Veneziani, che ne distrussero tutti i borghi esterni; subì molestie nel 1G4S durante l'assedio di Cremona, tanto per parte degli alleati Franco-Sardi-Estensi quanto per parte degli Spagnuoli. Anche negli anni 1706, 1733 e 1716, durante le replicate guerre tra Imperiali, Spagnuoli, Francesi e