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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1-28
   Parte Seconda — Alta Italia
   mandamento di Pescarolo, si stende nella parte nord-ovest del mandamento, non lungi dairOglio, fra questo liume e la strada Creniona-Ostiaiio. E Comune di carattere affatto rurale, costituito dalle frazioni di Scandolara, Cà dell'Ora, Cascina Ponzoni, Fenile, Ala, ecc.— Scandolara (47 m.), capoluogo, è un villaggio di modesta apparenza, serbante ancora gli avanzi dell'antica rocca circondata da fossati, che fu nei tempi di mezzo uno dei più forti propugnacoli dei Cremonesi contro gli invadenti Bresciani. Le altre frazioni del Comune sono villaggi o gruppi di cascinali di nessuna importanza.
   Il territorio, ben irrigato, produce in copia cereali, lino, foraggi. L'allevamento del bestiame da stalla e da cortile e la produzione dei bozzoli sono quivi le industrie di maggior sussidio all'agricoltura.
   Cenno storico. — La chiesa di Scandolara Pipa d'Oglio è una delle plebanìe sorte nel secolo XII nel Cremonese per volere della contessa Matilde. Nel 1235 il podestà di Cremona, Arrigo Granone da Tortona, fece fare un taglio presso questo villaggio onde deviare il corso troppo pericoloso dell'Oglio e derivarne in pari tempo acque irrigatorie per la circostante regione. Ciò fu causa di nuove guerre fra Bresciani e Cremonesi, che proprio in questi dintorni i primi furono sconfitti dallo stesso Granone.
   Coli, elett. Pescarolo — Dioc. Cremona — P'2 a Pescarolo, T. e Str. ferr. a Robecco.
   Torre de' Picenardi (2551 ab.). — Questo Comune si trova sulla lìnea ferroviaria da Cremona a Mantova, presso il confine orientale del circondario con quello di Gasalmaggiore. — Torre de' Picenardi (39 in.), o Torre de' Malainberti, come più comunemente era detto nel passato, è un discreto paese di circa S00 abitanti, di aspetto moderno e simpatico. Notevole edilìzio è la chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio, di buona architettura, ad una navata alta e spaziosa, con decorazioni in chiaroscuro ed una stupenda ancona in legno intagliato, opera dello scultore cremonese Francesco l'esca roli, vissuto nel secolo \V1 e resosi celebre per consimili lavori. Frazioni del Comune sono i villaggi di Torre d'Angiolino, San Lorenzo ed altri gruppi di cascinali sparsi per la campagna.
   Ma ciò clic diede a Torre de' Picenardi, o Malainberti che dir si voglia, grande rinomanza è la principesca villa che fu dei Picenardi Sonano, indi degli Frizzo Araldi ed ora passata ad altra proprietà: una delle ville più sontuose e celebri di Lombardia, creata con enorme dispendio dai fratelli Ottavio e Giuseppe Picenardi nella metà del secolo scorso, quando fu canone di moda per le famiglie patrizie di avere ville di straordinaria sontuosità. Si ritiene clic il giardino della villa dei Picenardi sia il primo dei giardini all'inglese creato in Italia; sebbene, dalla descrizione che il Tasso fa dei giardini d'Armida e da altre memorie, si possa arguire che questo genere di giardini fosse usato in Italia fin dal secolo XVI. Nella villa dei Picenardi. che ad onta dei mutati proprietari conserva il nome primitivo, la residenza padronale è foggiata a castello medioevale con torre, bastioni, ponte levatore, loggie, gallerie di pittoresco aspetto, d olii nauti tutto all'intorno i magnifici giardini e la verdeggiante pianura. Vi sono raccolti quadri e statue di pregio; nella villa si ammirano grotte, capanne, gli avanzi simulati di un antico teatro, la casa dell'Amicizia, l'eremitaggio, il lago coll'ìso-lotto, il boschetto col labirinto, il tempio dì Diana, giuochi d'acqua, rovine, sorprese ed effetti scenografici. In questa villa, cantata dai poeti del secolo scorso e del nostro, visitata da viaggiatori illustri, abitarono più volte sovrani e principi. Quivi, durante la campagna del 1SGG, tenne, dopo il disastro di Custoza, per quindici giorni, ilquaitier generale Vittorio Emanuele, col grosso dell'esercito italiano.
   Il territorio, copiosamente irrigato c ben coltivato, produce cereali, lino e foraggi in gran quantità, gelsi, viti e frutta. L'allevamento del bestiame e la proti ti zio ne dei bozzoli sono le industrie maggiori del luogo, ove si trovano anche 2 fornaci per laterizi a fuoco continuo, impieganti complessivamente da 50 operai giornalieri.