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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Seconda — Alta Italia
   e (li Brescia, la rocca di Pescarolo subì assalti e danni ed il territorio ne fu devastato a più riprese.
   Altra grave iattura subì Pescarolo il 21 ottobre 1618 per opera degli alleati Franco-Sardo-Estensi, irritati dal doversi ritirare da Cremona, inutilmente per tre mesi assediata. Un corpo di Francesi, spalleggiati da due reggimenti di Piemontesi sotto d coniando del generale de Saint-André, si presentò in quel giorno davanti a Pescarolo intimando la resa al sergente spagnuolo, che con un piccolo presìdio custodiva la rocca. Lo spagnuolo, ad onta della sproporzione del numero degli assalitori — fidando forse in pronti soccorsi dall'esercito spagnuolo, campeggiatile nei pressi di Cremona — ricusò di arrendersi e rispose con scariche di fucileria agli assalitori. Quest'ostinata resistenza costò ai Francesi tre colonnelli, due capitani ed altri ufficiali, nonché parecchi soldati; ai difensori parecchi uomini ed un alfiere-
   Vedendo che colla sola fucileria non sarebbe venuto a capo di espugnare la rocca, il generale francese intimò di nuovo la resa, minacciando di porre in opera i cannoni Nuova ripulsa del sergente Don Alfonso. Allora, Saint-André, irritato, fece aprire il fuoco dall'artiglieria contro la rocca. 1 borghigiani, terrorizzati, si affollarono in chiesa, mentre le artiglierie abbattevano i ripari del ponte che univa il paese alla rocca e danneggiavano le case nelle vicinanze della rocca stessa. Sul cader della notte, sfondate le porte e gli altri ripari, fu dato l'assalto e filialmente il piccolo presidio dovette cedere le armi. All'indomani il valoroso sergente Don Alfonso, contro ogni legge ed uso di guerra, fu dal generale francese, insieme a due borghigiani, fatto appiccare sul rivellino della rocca. 11 paese, sgombrato dagli uomini che furono mandati a portare foraggi e carri all'esercito in ritirata e dalle donne che furono mandate sotto scorta a Vescovato, venne abbandonato al saccheggio della soldatesca. La rocca fu incendiata ed in parte abbattuta ed ugual sorte toccò ad alcune case. Il bottino fatto a Pescarolo venne dai Francesi e Piemontesi portato a Piadena e quivi venduto.
   Coli, elett. Pescando — Dioc. Cremona — P4, T. e Tr. locali, Str. ferr. a Pieve S. Giacomo.
   Binanuova (719 ab.). — 11 territorio dì questo Comune si stende nella parte settentrionale del mandamento, sulla riva destra dell'Oglio. — Binanuova (10 ili.), capoluogo del Connine, è un modesto paese ili carattere affatto rurale che nulla offre, sotto il rapporto artistico, di notevole. Alcuni cascinali sparsi per la campagna in rasa pianura completano il nucleo comunale.
   11 territorio di Binanuova, irrigato dalla roggia Pallina, produce in abbondanza cereali, foraggi, Imo e gelsi Vi si alleva molto bestiame da stalla e da cortile; notevole vi è purè la produzione (lei bozzoli.
   Cenno storico. — Alcuni storici cremonesi hanno opinato che Binanuova altro non sia se non l'antico Bebriaco o Bedriaco, la località murata intorno alla quale, nell'anno 69 di C., avvenne la famosa battaglia tra Ottone e Vitellio contendentisi l'Impero; ma l'esame più accurato, fatto su Tacito, delle diverse stazioni tenute dagli eserciti nemici e relative distanze, renderebbe più accettabile la supposizione che il contrastato Bebriaco fosse situato tra Piadena, Calvatone e Canneto. Nel 1403 Binanuova, munita di forte castello, era feudo di Ugolino Cavalca'dò, capo dei Guelfi cremonesi e signore di Viadana. Nel 1451 Francesco Sforza, duca di Milano, assegnò questa terra, con vasti possedimenti, al suo amico e compagno d'armi Bartolomeo Gazzo, cremonése. Nel 1647 Binanuova fu saccheggiata dagli alleati Franco-Sardi e Parmensi, tentanti l'invasione del Cremonese, effettuatasi poi l'anno susseguente cogli Estensi.
   (',oli. elett. Pescarolo — Dioc. Cremona — P* e T. a Pescarolo, Str ferr. a Robecco d'Oglioi
   Cà d'Andrea (1573 ab.). — Si trova questo Comune nell'estremità sud-est del mandamento, poco lungi dal confine del circondario di Cremona col circondario di Casal-ìnaggiore, sulla strada vecchia di Mantova. È Comune di carattere essenzialmente