Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Cremona e Mantova', Gustavo Strafforello

   

Pagina (94/305)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (94/305)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   1-28
   Parte Seconda — Alta Italia
   Bordolano (1272 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende alla estremità settentrionale del mandamento, sulla riva destra dell'Oglio. —Bordolano (65 in.), centro maggiore del Comune, è un discreto paese, alquanto rialzato sulla sponda del fiume, per il ehe dalla casa parrocchiale, sorgente in parte sulle mura dell'antico castello, si ha una bella vista sulla sponda bresciana e dell industre borgo di Quinzano. L'aspetto di Bordolano è di paese tra il rurale ed il civile. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Giacomo, è di buona architettura. Notevole un palazzo degli Anguissola di Piacenza. Frazione di qualche importanza del Comune è il villaggio di Grotta Nuova.
   Il territorio di Bordolano, fertilissimo, dà cereali, foraggi, lino e gelsi. L'allevamento del bestiame e la produzione dei bozzoli sono le industrie di maggior sussìdio alla grande industria agricola; vi sono pure 3 piccoli opifici perla trattura della seta.
   Cenno storico. — Bordolano acquistò, per il suo castello, una certa rinomanza nel periodo delle guerre comunali. Nel 121S ì Milanesi, in guerra con Cremona, assaltarono e distrussero il castello menandone prigioniero il presidio, l'iti tardi, ricostrutto Incora dai Cremonesi a guardia della loro sponda contro Brescia, il castello di Bordolano fu preso da Guglielmo Cavalcali», che ne cacciò i fuorusciti Ghibellini di Cremona ivi rifugiati. Sul principio del secolo \\ I Bordolano fu saccheggiato prima dai Francesi di Gastone di Foix e poscia dagli Spaglinoli del marchese di Pescara. Fino al secolo scorso fu feudo della famiglia Del Majno di Milano.
   Coli, elett Pescarolo — Dioc. Cremona — P2 locale, T. e Str. ferr. a Casalbuttann,
   Castelverde (207S ab.). Questo Comune si trova nella parte meridionale del mandamento, sul contine di questo col Comune di lhiemiglia nel mandamento di Cremona II. È Donnine di carattere all'atto rurale e assai frazionato. — Il capoluogo, Castagnino Secco, frazione principale, è un villaggio di modesta apparenza, con 650 abitanti circa; le altre frazioni numerose sono, nel maggior numero, cascinali e gruppi di cascinali sparsi per la ubertosa campagna.
   Prodotti del suolo, abbondantemente irrigato, cereali, gelsi, foraggi e Imo. L'allevamento del bestiame da stalla e da cortile e la produzione dei bozzoli, fatta su vasta scala, sono le industrie di maggiore importanza del luogo.
   Coli, elett. e Dioc. Cremona — P2 a Livrasco, T. e Str. ferr. a Cremona.
   Corte de' Cortesi (2681- ab.).— Si trova questo Comune nell'estremità settentrionale del mandamento, non lungi dalla sponda destra dell'Oblio. — Corte de' Cortesi (61 in.), capoluogo e sede del Comune, è una grossa borgata di circa 1700 aiutanti, ben costrutta e con edifizi moderni e rimodernati, con al centro un ampio piazzale sull'area del demolito castello, di cui si conservano qualche vestigia. Notevolissima è la chiesa parrocchiale dedicata ai Ss. Giacomo e Filippo, di buona architettura ad ampia navata, con maestosa facciata adorna di statue, costrutta nella metà ilei nostro secolo su disegno dell'architetto Luigi Voghera. Conta altresì una chiesa sussidiaria e vani oratorii di patronato privato. Frazioni del Comune di qualche rilievo sono: Campagnola con un antico e grandioso palazzo del secolo XVI, che fu dei Visconti; Cantonata, Cascina Bolara, Gussola, Molino Pallavicino, ecc.
   Il territorio, irrigato dalla roggia (Sottesa, è fertilissimo, dà cereali, foraggi, lino e gelsi. Notevole l'allevamento del bestiame e dei bachi da seta. Le altre industrie sono rappresentate in luogo da una fornace per laterizi a fuoco continuo, alla quale lavorano in media 40 operai. 3 brillatoi di riso; 2 fabbriche di paste da minestra e 6 frantoi per la fabbricazione dell'olio di lino e d'altri semi oleosi.
   Cenno storico. — Si fa risalire, l'antichità di questo paese al tempo dei Longobardi o dei Franchi, allorquando, per l'amministrazione feudale, l'Italia fu disseminata di queste Corti o località di qualche importanza, nella quale risiedevano vassalli minori od ufficiali e giudici dei conti o dei marchesi. Si suppone che questo paese in origine