Stai consultando: 'La Patria. Geografia dell'Italia Provincie di Cremona e Mantova', Gustavo Strafforello

   

Pagina (89/305)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (89/305)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Mandamenti e Comuni del Circondario di Cremona
   81
   Motta Baluffi (2259 ah.)- — Comune già appartenente al soppresso mandamento di Sospiro e in forza della legge 30 marzo 1890, aggregato al mandamento di Cremona IL II suo territorio si stende nella estremità orientale del circondario di Cremona, sul contine con quello di Casalmaggiore. È Comune di carattere rurale ed assai frazionato. — La frazione capoluogo, Motta Baluffi (31 in.), è un grosso ed importante villaggio di circa 1300 abitanti, con costruzioni moderne e taluna di buona architettura, ed una chiesa parrocchiale rimodernata, dedicata a San Cataldo. Il paese è posto lungo la scarpa esterna dell'argine maestro del Po ed è composto di varii cascinali sparsi, di cui i principali sono: Bellozza, Rangone, Sivelli, Bosconello ed Osteriazza.
   Il territorio di Motta Baluffi, irrigato dal dugale Riolo, dà abbondantemente cereali e viti. Importanti industrie del luogo sono l'allevamento del bestiame da stalla e la produzione dei bozzoli, in quantità rilevante.
   Cenno storico. — Motta Baluffi è luogo antico, pili volte ricordato nei fasti del Comune di Cremona. Si hanno notizie fin dal secolo XII, in cui questa località era fornita (li un ospizio pei pellegrini sotto la giurisdizione immediata del vescovo cremonese. L'Ospedale era intitolato San Cataldo della Motta. Nel 1521 i Francesi ed i Veneti alleati in guerra contro Carlo V, lasciato San Secondo nel Parmigiano, fecero un ponte provvisorio di barconi sul Po davanti a Motta Baluffi e, continuando la loro marcia, accamparono a Bordolano.
   Coli, elett. Casalmaggiore — Dioc. Cremona — F2 a Gingia de' Botti, T. e Str. ferr. a Torre de' Picenardi.
   Pieve Delmona (1273 ab.). — Questo Comune, già facente parte dell'antico mandamento di Cremona Campagna, si stende nella parte nord del mandamento, sulla sinistra della strada provinciale da Cremona a Mantova. È Comune essenzialmente frazionato. — Pieve Delmona (45 in.), capoluogo, è un villaggio di circa 550 abitanti con un'antica chiesa parrocchiale, ora rimodernata, intitolata ai Ss. Pietro e Paolo. Altre frazioni sono: Castel Bozzone, Bagnarole e Torre Nuova.
   Il territorio di questo Comune, irrigato dal colatore Delmona, produce abbondantemente cereali, lino, riso, foraggi e gelsi. Vi si alleva molto bestiame bovino e suino ed importante vi è inoltre la produzione dei bozzoli
   Cenno storico. — Della chiesa plebana, dalla quale il Comune ora trae il nome, si hanno notizie fin (lai secolo XI e fu eretta per ordine della contessa Matilde col titolo di San Pietro in Delmona. I Benedettini di San Lorenzo in Cremona avevano quivi, fin dal secolo X, estesi possedimenti. Dal secolo XII al XVI esistette in Pieve Delmona un'agguerrita rocca, dalla quale Cabrino Fondalo, signore di Cremona, cacciò, nel 1406, i Cavalcabò e loro ultimi aderenti che vi si erano rifugiati. Più tardi, nel 1417, mentre il conte di Carmagnola, per ordine di Filippo Maria Visconti, devastava il territorio cremonese, Biancarello, capitano di ventura fidato a Cabrino Fondulo, corse a Pieve Delmona ed espugnò la rocca, considerata fra le più importanti del dominio cremonese, ad onta della ostinata difesa opposta dalle truppe ducali che l'occupavano.
   Coli, elett, Pescarolo — Dioc. Cremona — P3 locale, T, e Str. ferr. a Villetta Malagmno.
   Pieve d'Olmi (2091 ab.). — Questo Comune, già appartenente al soppresso mandamento di Sospiro ed ora aggregato al mandamento di Cremona II, si stende a sud-est di Cremona, sulla strada antica tra Cremona e Casalmaggiore. È Comune di carattere affatto rurale ed assai frazionato. — Pieve d'Olmi (36 m.), frazione principale, prima del 1800 apparteneva al ducato di Parma; è un mediocre villaggio di circa 400 abitanti. La chiesa arcipretale plebana, intitolata a San Geminiano, è di buonissimo disegno, a tre navate, ed è adorna di affreschi del Quaini di Longardore datati dal 1690, e decorata con molta efficacia ili colorito. Altre frazioni del Comune sono i cascinali di Bagarotti, Bardelle, Bardelletta, Bori eriga, Cà Bruciata, ecc.
   '247 — B.» Patria, voi. II,