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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Cremona e Mantova
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1899, pagine 296

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Cremona
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   Nel secolo XII furono celebri in Cremona: Azzo Parrio, giurista e grammatico, maestro all'Ascanio ed a papa Innocenzo IV, nativo però di Casalniaggiore.— Gherardo da Cremona, morto nel 1187, che viaggiò in Francia ed in Spagna raccogliendo antichi codici latini. — Sicardo da Casalegno, vescovo e magistrato cremonese, raccoglitore 111 un celebre codice, che da lui prende nome, di una rilevante quantità di documenti autentici, interessanti l'istoria patria dal secolo VIII in poi; autore di una Cronaca eli Cremona, che è fra i monumenti più autorevoli della nostra storia del periodo comunale; ambasciatore più volte pei suoi concittadini agli imperatori Federico Bar-barossa ed Arrigo VI. — Riccardo Malombra, Clearco Cavalcabò, Alberto Gandino, Vincenzo Visconti, grammatici, letterati, filosofi ed astrologhi valenti.
   Nel secolo XIII fiorirono in Cremona: Beffanti e Baccani, architetti. — Guglielmo Amidani, elegante latinista ed autore di poesie in lingua volgare, allora appena nascente, governatore di Bologna ed arcivescovo di Milano (11. 1270). — Omobono Morigio, Egi-dìolo e Bernardino Gavitelli, celebri giureconsulti che insegnarono diritto negli Studi di Perugia, Bologna, Padova e Pavia.
   Nel secolo XIV ha fama ili Italia e fuori fra i dotti: Cassino da Cremona, dialettico e letterato dottissimo, matematico, astronomo, filosofo e grecista, espertissimo. Sulla fine di questo secolo comincia a manifestarsi con buoni lavori la scuola pittorica cremonese, della quale sono i fondatori Polidoro Casella, Nicolò da Cremona, Francesco Somenzi, il Tavaiii, il Lattanzio, Simeone, nelle opere dei quali si sente tuttavia l'influenza giottesca. Nell'anno 1399 i pittori cremonesi erano riuniti 111 una corporazione con statuti e franchigie.
   Il secolo XV ed il XVI seguono una vera rigogliosa fioritura di illustri cremonesi nelle lettere, nelle arti, nelle scienze. Vanno in questo periodo ricordati: Giuseppe Sacchi, detto d Platina, scrittore delle vite dei papi, oratore, filosofo ed umanista. — Giovanni Battista Plasio, latinista e letterato di bella rinomanza. — Francesco Sfon-drati. — Altobello da Melono (nativo di Piaclena), ottimo pittore, i migliori affreschi del quale si ammirano nel patrio Duomo. — Ambrosino e Raffaele da Soncino, domenicani, coloritori sul vetro, il primo dei quali in questo genere lavoro anche pel Duomo di Milano. — Giacomo Tadini da Crema, valoroso capitano, difensore di Rodi contro i Turchi, cavaliere Gerosolimitano, generale d'artiglieria dell'imperatore Carlo V, il quale, per le istanze del Tadini particolarmente, accordò all'Ordine Gerosolimitano l'isola di Malta. — Paolo Arisi, celeberrimo cultore di lingue orientali, nativo di Casal-maggiore. — 1 pittori Ricco, Bonifazio, Francesco Bembo, oriundi veneti. — Galeazzo Campi, capostipite di questa celebre famiglia di coloristi. — Boccaccio Beccaccino, che' lavorò i celebri affreschi del Duomo sul principio del secolo XVI e maestro del celebre Benvenuti Tosi da Garofalo, onore della scuola ferrarese. — Giulio Campi (m. 1572), Antonio, Vincenzo Campi (111. 1591), figli di Galeazzo, e Bernardino Campi, cugino a questi (111. 1550). — Bernardino Gatti, detto il Sojaro, allievo del Correggio, al quale si inspirò per 1 maggiori suoi lavori. — Gervasio Gatti, nipote ed allievo del Sojaro. — Sofonisba Anguissola (1535-1626), pittrice, vissuta lungamente in Genova, amica ed ammiratrice di Van Dvck. — Il cav. Trotti, detto il Molosso, emulo, nella maniera, di Canicci. — Giovanni da Monte, discepolo del Tiziano ed altri formarono, nel secolo XVI, il nucleo valoroso e registrato nella storia dell'arte della scuola cremonese. Di questo periodo è pure Marco Gerolamo Vida, cremonese, già vescovo d'Alba, riputato per uno degli uomini più dotti del suo tempo, autore del poema latino la Cristeide e di altre opere in latino ed ili volgare, oratore sacro, in ogni, ramo dello scibile versato.
   Fra le donne, che per coltura salirono in fama nel secolo XVI, vanno ricordate le cremonesi: Paolina Treccili, Giulia Stanga, Partenia Gallarati Mainoldi, letterate e poetesse, coli'ultima delle quali Gerolamo Vida di frequente si consultava pei suoi lavori.