Cremona
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secolo XVITI la guerra famosa per la successione di Spagna, Cremona fu occupata dai Francesi e, nel 1706, dagli Austriaci, che si stabilirono definitivamente in Lombardia, cacciandone gli Spagnuoli ed i Francesi. Altra fazione guerresca turbò la quiete di Cremona, nel 1748, quando per la morte dell'imperatore Carlo VII e per la successione al trono imperiale è accesa di nuovo la guerra in Europa ed i Francesi, alleati a Spagna ed a Savoia, scesero in Italia. Ma fu di breve durata. II governo provvido di Maria Teresa e del figlio suo Giuseppe II rialzò, con savi provvedimenti amministrativi, con incoraggiamenti alle arti, all'industria ecl all'agricoltura, le sorti economiche della Lombardia; ma troppo era l'esaurimento lasciatovi dagli Spagnuoli perchè si avessero a manifestare solleciti ed efficaci i provvedimenti introdotti dalla illuminata amministrazione del conte Firmian. Dati però da quel periodo il risollevamento agricolo, industriale e commerciale della Lombardia ed anche Cremona, se non colla rapidità e la fortuna di altre città più favorite dalle circostanze, ne profittò in larga scala.
Nel 1796, alli 12 maggio, Cremona fu occupata da una colonna di truppa francesi — in gran parte cavalleria — che due giorni prima aveva [lassato il Po al disopra di Piacenza e sbaragliati gli Austriaci ed ì Napolitani loro alleati, nei combattimenti di Casalpusterlengo e di Fombio. Il grosso dell'esercito repubblicano però, guidato dal generale Bonaparte, avendo per obbiettivo Milano, avanzava sopra Lodi. Cremona non accolse i Francesi con quell'entusiasmo col quale venivano accolti in altre città lombarde; ma bensì con molta diffidenza e sospetto, accresciuti dalle contribuzioni di guerra che quell'esercito, sprovvisto d'ogni cosa, era costretto d'imporre ai paesi occupati. Tuttavia, al 14 luglio, fu rizzato l'albero della libertà in piazza Sant'Agata, ove ora sorge il monumento a Garibaldi; tutti i cittadini portarono la coccarda coi colori nazionali, adottati dalla Repubblica Cisalpina proclamata in Milano. Alla fine dell'agosto di quell'anno Cremona fu visitata da Bonaparte, che vi ritornò poscia l'anno susseguente insieme alla moglie Giuseppina La Pagerie, vedova del generale Beauharnais.
Mentre Napoleone si trova in Egitto a lottarvi più che contro i Mammalucchi contro l'influenza inglese, la reazione, colle armi austro-russe di Soli varo \i prende la rivincita e nell'agosto del 1799 Cremona è occupata da 20,000 Austriaci e Russi con un numeroso parco d'artiglieria. Naturalmente vengono atterrati gli alberi della libertà, sorgenti l'uno in piazza Sant'Agata e l'altro in piazza Grande o (lei Comune, e sono gelosamente intascate le coccarde cisalpine. Gli alleati austro-russi frattanto rendevano più vivo nelle popolazioni l'odio per il nuovo regime, con enormi contribuzioni e vessazioni soldatesche. La battaglia di Marengo spazzò di nuovo la Lombardia dalle truppe della reazione ed il 14 giugno i Francesi rientravano in Cremona, ripristinandovi la Repubblica Cisalpina. Al 14 luglio, anniversario della presa della Bastiglia, furono fatte in Cremona grandi feste e luminarie, e venne di nuovo piantato sulla piazza Grande l'albero della libertà. Da allora fino alla caduta di Napoleone, nel 1814, Cremona fece parte, come capoluogo del dipartimento dell'Alto Po, prima della Repubblica italiana, proclamata e costituita nei Comizi di Lione, poi del Regno italico, e fu questo per la città un periodo abbastanza fortunato e di vero progresso economico e morale. Nel giugno del 1805 Cremona fu di nuovo visitata da Bonaparte, proclamatosi imperatore dei Francesi a Parigi ed incoronatosi re d'Italia nel Duomo di Milano pochi giorni prima. Grandi feste furono fatte per la circostanza dai Cremonesi e fu quella l'ultima volta che Napoleone visitò la città.
La restaurazione austriaca, cominciata in Cremona il 25 aprile 1814, fu, come per tutto il rimanente, dura, sospettosa, poliziesca. Quanti, sotto il cessato Regno Italico, avevano avute cariche pubbliche od erano stati per meriti civili e militari in evidenza, furono deposti e tenuti in sospetto. L'inquisizione poliziesca fu il principale ufficio di
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