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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Valli del versante lombardo appartenenti all'Impero austro ungarico
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   valletta di Pur, ove le acque di questo laghetto, eternamente blande e trasparenti, per tortuose curve vanno a morire nell'arena finissima della piccola spiaggia.
   Il bacino del lago di Ledro forma, si può diro, tutta la parte media della vallata, per una ventina di chilometri quadrati, sebbene la superficie acquea attuale sia assai minore, non misurando il lago elle 3 chilometri nella sua maggior lunghezza, dall'estremità sud-est ali estremità nord-ovest, e 1 '/« chilometri in larghezza, dall'insenatura ili Mezzolago a quella più profonda della valle di Pur. Tutto il processo di formazione del lago di Ledro, al ritirarsi del ghiacciaio del Chiese, lo si vede benissimo disegnato a scaglioni paralleli sulla morena, che lo sbarra a sud-est dalla parte di Molina e nella quale, con un secolare lavoro di erosione, si è scavato il passo all'emissario suo, fragoroso e spumeggiante, il Ponale. 11 lago di Ledro si trova a 651 metri sul livello del mare e fra questo ed il lago di Garda havvi un dislivello di 585 metri. Abbondante è la selvaggina che vive intorno a questo tranquillo laghetto; e nelle sue acque, solcate da numerose barche, quei di Molina, di Mezzolago, di Pieve pescano trote, lucci, barbi, carpioni e tinche.
   La strada postale della vai di Ledro, in ampio semicerchio, costeggia il lago verso settentrione, seguendolo in tutte le sue curve e sinuosità. Davanti al piccolo paese di Mezzolago esso si presenta m tutta la sua ampiezza, fino alla profonda e verdeggiante insenatura di Pur.
   Mentre, lasciatosi a tergo Mezzolago — con una discreta chiesa eretta nel 1617 — la strada riprende il pendìo, sale dolcemente per insinuarsi nella conca di Bezzeeca, il lago si restringe e muore, lambendo un'ampia rada diventata prato verdeggiante, lasciata scoperta dal lento ritirarsi delle acque. Quivi, per risparmio di strada e di trasporto, vengono di sovente scaricati i legnami scendenli dalle valli interno, che poi legati su zattere sono condotti all'estremità opposta del lago, ove cominciano le segherie di Mulina.
   Perduto di vista il lago, la valle si fa, come nel primo tratto, alquanto malinconica. Più ampio il suo fondo, formato da detriti e da alluvioni, si presta alle usuali coltivazioni, non esclusa quella dei gelsi e della vite, sebbene in limitate proporzioni. In questa plaga si trova Pieve di Ledro capoluogo della valle, sede del Giudizio distrettuale (pretura) con due chiese, delle quali una è parrocchiale plebana. Pieve di Ledro non è che un villaggio modesto, costituito da alcuni gruppi di case, formanti contrade a parte, sparse nel piano o sul virino pendio del monte. La sua chiesa plebana, che nel 1226 era collegiata, ha giurisdizione su undici chiese nella valle, è dedicata a Santa Maria. L'abitato è a 660 metri sul livello del mare e conta 300 abitanti. A Pieve di Ledro si trovano comodi alberghi, assai utili agli escursionisti e naturalisti che vogliono esplorare questa interessante regione.
   Un ampio stradone rettifilo di oltre un chilometro, lìancheggiato da belle campagne, conduce da Pieve di Ledro a Bezzecca, il più bel paese della parte media di vai di Ledro. Bezzeeca sorge a 683 metri sul livello del mare, in ridentissinia posizione, allo sbocco della valle di Consci o Concei ed è diviso in due dal torrente Assai, discendente da questa valle. 11 paese ha in parte apparenza rustica, ma vi si notano in buon numero edilizi moderni e di aspetto signorile, fra i quali va ricordato il palazzo Cis, della q.ual famiglia fu il Giovanni Cis che ideò e, con una costanza superiore ad ogni elogio, vincendo ostacoli materiali, inorali e finanziari, promosse e condusse a temine la meravigliosa strada del Ponale, che inette Piva in comunicazione diretta colla vai di Ledro. Bell'edilizio di moderna architettura è la chiesa curaziale, eretta nel 1858 dopo che fu deliberato di abbandonare la vecchia e cadente chiesa di Santo Stefano al Dosso dei Cervi, dominante il paese.
   Fu nativo di Bezzecca quel Bernardo Grilli, detto il Popo o Gigante di Bezzeeca per la straordi naria sua statura (8 piedi inglesi), vissuto nel secolo scorso e che viaggiò per tutta l'Europa, accolto ariosamente anche a varie Corti. Questo gigante, ritornato al paese nativo con discreta fortuna, m fabbricò una casa, che ancora ne porta la lapide commemorativa, e vi morì sulla fine del secolo stesso. 11 suo teschio ed altri oggetti che gli appartennero si conservano nel Museo di Rovereto.
   A tergo di Bezzecca si apre la valle di Concei laterale alla vai di Ledro; è la più importante fra quante sboccano nella valle principale. La valle di Concei (Conzei, in dialetto tridentino, per Concilio o Consiglio) è, nella sua alpestre semplicità, incantevole: dominata all'intorno dal molili Girci, l'rat, Pichea, Vies, si spinge lino alle propaggini del Cadria. La valle di Concei <*, dal 1881, pei corsa da una buona strada rotabile, costrutta a spese della Comunità generale della vai ili Ledro,