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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   47G
   Parte Seconda — Alta Italia
   Levrangc, capoluogo del Comune, è un paesetto di modesta apparenza, costituito per la maggior parte di case rustiche, a 553 metri sul livello del mare. Nelle vicinanze di Leviange trovasi la grotta naturale detta Buco del Frate, celebre fra i valligiani, perchè creduta dimora di un santo romita. Esplorata invece dal natulista prof. Ragazzoni nel 1SG0 vi si rinvennero avanzi d'animali di specie estinte ed oggetti dell'età della pietra, segni evidenti dell'antichità di questa caverna e della sua abitabilità nell'epoca preistorica.
   11 territorio di Levrange produce scarsamente cercali. Ha invece belle boscaglie ed estesi pascoli, dai quali va prendendo crescente incremento la profìcua industria dell'allevamento del bestiame e suoi derivati.
   Cenno storico. — Fu originaria e lungamente dimorante in questo paese la famiglia dei Pialorsi, detti i Boscai, di Levrange, la quale, dal 1500 al 1750 circa, coltivò con grandissimo gusto artistico l'arte dell'intaglio e della «coltura in legno. I lavori dei Boscai di Levrange gareggiano, per perfezione d'esecuzione, per gusto e varietà di trovate, coi migliori del genere prodotti dagli intagliatori bergamaschi, veneti e tridentini.
   Coli, elett. Salò — Dioc. Brescia — P2 e T. a Yestone, Str. ferr. a Brescia.
   Livemmo (3G0 ab.). — Il territorio di questo Comune si trova nell'interno della vai Pertica ed è bagnato dal Povere, il torrente che percorre la suddetta valletta. — Livemmo (900 m.), capoluogo del Comune, è un paesetto di modestissima apparenza, aggregato di case rustiche più che altro. Sembra che nel passato avesse maggiore importanza, trovandosi segnato su nna carta topografica della Repubblica di Brescia del secolo XV coinè luogo munito d'una rocca. Di questa oggi non esiste più ricordo. Livemmo possedeva pure un alto forno, che cessò di funzionare nel 1 Si7 colla progressiva decadenza dell'industria siderurgica in questa valle, decadenza alla quale non fu estraneo il mal volere del Governo austriaco.
   A Livemmo si trovano il Kenper, il porfido ed il calcare triassico medio: quest'ultimo continuando anche fino a Xavono e sul monte Ario (1757 ni.). Dalla decomposizione del porfido, che si spinge fino al passo di Marinentino, ne deriva un'argilla bianchiccia refrattaria, una delle poche terre caoliniche che sì rinvengono nella provincia di Brescia, impiegata nell'alto forno di Tavernole in vai Trompia.
   Da Livemmo si sale alla Santa, ove, al passo di San Rocco (923 in.), per la vai Trompia, trovasi una delle più rinomate mulattiere del Bresciano. A breve distanza dalla Santa trovasi il santuario detto dei Morti di Burboine, antichissima chiesuola sorgente in luogo eminente, sorta sopra un sacello romano e che vuoisi essere il primo tempio cristiano della vai Pertica. Vi si conservano alcuni affreschi del secolo XV non piivi di pregio, e nella processione che vi si fa ogni anno le giovani spose della valle ne baciano divinamente le chiavi, per averne il dono della fecondità: trasformazione cristiana di antichi riti pagani, che facilmente si riscontrano in queste ed in altre località apriche, quasi fuori dai tumultuosi contatti della civiltà.
   il territorio di Li vernino produce: viti scarsamente, cereali, legumi e patate; ha boscaglie ed estesi pascoli.
   Coli, elett. Salò — Dioc. Brescia — P2 a Bavenone, T. a Vestone, Str. ferr. a Brescia.
   Mura (720 ab.). — 11 territorio di questo Connine si trova nella valle di Nozza, sulla destra del Povere. Il Connine è popoloso, ma frazionato in varie contrade, quali Mura, Olsano, Rosico. Yeriano, Olsenago. — Mura, capoluogo, ha circa 400 abitanti ed è un discreto villaggio a 71S metri sul livello del mare. Notevole è la grandiosa chiesa plebana, ricostrutta sugli avanzi dell'antica, nel secolo scorso. Snll'altar maggiore animi-rasi una bellissima pala rappresentante VAssunta, del Moretto, ed anche gli altri altari hanno buoni dipinti del secolo scorso e del XVII. Nella parte esterna, al lato sud della chiesa, fu murata un'antica lapide monumentale coll'iscrizione : Finnus Ingenui