Mandamenti e Comuni del Circondario di Verolanuova
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impiegano in complesso 45 motori idraulici, della forza reale di 700 cavalli dinamici ed utilizzata di 280, con 2 macchine continue perfezionate, 6 a tamburo e 5 tinozze attive per la fabbricazione della carta a mano. Vi si producono generalmente carta a mano da scrivere e da disegno, carta da impacco fina ed ordinaria e cartoni. Altre 7 cartiere nella valle diToscolano sono inattive. Il prodotto di queste cartiere si esporta dal Comune in tutte le provincie del Regno. Altre industrie del luogo, alimentate specialmente dalla forza motrice tratta dall'impetuoso fiume, sono : 3 officine meccaniche, impieganti complessivamente una forza motrice idraulica di 52 cavalli-vapore e 106 operai; un'officina con maglio per la lavorazione del ferro in attrezzi rurali; una distilleria di spirito con fabbrica d'acqua di tutto cedro ; 3 torchi da olio ed una fabbrica di paste da minestra.
Cenno storico. — L'antichità diToscolano è sul lago di Garda leggendaria. Vuoisi che la leggendaria città di Benaco, fondata dalla razza autoctona dei Benacensi, se pur non lo fu dagli Umbri o dagli Etruschi, sorgesse in vicinanza del luogo ove ora trovasi Toscolano e che fosse subissata dalla immane rovina prodotta dal fiume di Toscolano, allorché riuscì ad aprirsi un varco nella spaccatura del monte che è tra Maderno e l'attuale Toscolano. Il fatto, secondo gli storici locali, sarebbe avvenuto verso l'anno 243 dell'era volgare; ma, all'infuori della tradizione locale, non vi sono monumenti nè documenti che valgano a confermarne la verità, nè l'esattezza storica della data attribuitagli, sebbene qualcuno nel passato abbia osato asserire, che in fondo al lago, quando questo era tranquillo e l'acqua ben limpida, si vedevano le cuspidi e gli avanzi degli edilìzi della precipitata città. Superfluo aggiungere che taluno fra i più autorevoli raccoglitori di memorie patrie, come ad esempio Ottavio Rossi, nega addirittura l'esistenza della città di Benaco, della quale non fanno menzione gli scrittori più autorevoli dell'antichità in fatto di geografia, quali Tolomeo, Strabone, Livio, Plinio ed altri minori. Negli scritti del dott. Claudio Fossati, storiografo di fama, si raccolgono preziosi cenni sulla città di Benaco, di cui oggidì, nei pressi di Toscolano, si trovano traccie della sua antica esistenza e ricchezza.
Nel medioevo, soggetto a Maderno, Toscolano fece parte della Magnifica Patria, o Comunità della Riviera salodiana, con privilegi e statuti, dopo il 1426 consentiti e rispettati da Venezia, sotto il cui dominio la Riviera benacense, insieme a Brescia, per spontanea dedizione era passata.
Vanto di Toscolano è d'essere stato sede di una delle prime tipografie che agli inizi della meravigliosa invenzione, nella seconda metà del secolo XV, s'impiantassero in Lombardia. La tipografia fu impiantata nella frazione di Cecina da un Paganino, che si fece editore dei classici latini ed italiani e stampava, nel 1480, su carta fabbricata in luogo. Le edizioni di Toscolano sono rarissime e vengono registrate fra gli incunabuli più preziosi della tipografia italiana. Le prime edizioni della Divina Commedia uscirono dalla suddetta tipografia su carta bombitimi delle fabbriche di Toscolano.
Coli, elett. Salò — Dioc. Brescia — P3 e T. locali, Scalo lac. a Maderno.
Tremosine (2340 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende sull'alta riva occidentale del lago di Garda, nel tratto ch'è fra Gargnano e Limone San Giovanni. Questo Comune, che occupa una considerevole estensione di territorio, è diviso in diciassette frazioni, stendentisi dalla riva del lago e salienti fino a Vesio (G26 ni.) ed a San Michele (631 m.) e formanti pure la linea di spartiacque dei monti che dividono il bacino del lago di Garda da quello del Chiese. — La pieve di Tremosine, capoluogo del Comune, è un grazioso paesello posto quasi sul ciglione di alti dirupi precipitanti a picco sul lago, a 414 metri sul livello del mare. Un ripidissimo sentiero fra quei dirupi porta da Tremosine alla riva, presso il paesello di Campione, ove trovasi un grandioso cotonificio costruito nel 1896 dalla ditta Feltrinelli e C. Le merci, gli involti, le fascine,