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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   4'20 Parte Seconda — Alta Italia
   secolo e ridotta a migliore aspetto edili/io. Un certo progresso si è avverato nell'edilizia generale del paese in questi ultimi anni ed ora si mostrano in Bagolino alcuni edilizi d'impronta moderna e di discreta architettura.
   L'edilizio più importante del luogo è la chiesa parrocchiale, dedicata a San Giorgio. Ne fu iniziata la costruzione nel 1624 e venne tirata su in sstile baroccheggiante. Gli affreschi della volta — assai danneggiati dall'incendio del 1779 — sono opera del Lucchesi, buon colorista bresciano. L'aitar maggiore è del Tagli uni di Bozzato ed i bronzi dorati che Io adornano del bresciano Crivelli. La pala rappresentante San Giorgio è del Celesti ed in questa chiesa, dalle più antiche di San Iìocco e di San Lorenzo, vennero portate una tela del Tiziano, un'altra del Moretto ed una terza del Tintoretto. Si conserva pure nella parrocchiale di Bagolino una tavoletta di legno di cedro, antichissima, nella quale è dipinta in istile bisantino l'effigie della Vergine, dipinto che la leggenda attribuisce a San Luca. Chiese di minore importanza del luogo sono quelle di San Rocco e di San Lorenzo.
   Bagolino è un magnifico soggiorno estivo e merita d'essere visitato sia dallo studioso, che vi troverà vasto campo pei le sue ricerche, sia dall'escursionista, vago di grandiosi e svariati paesaggi. La bontà dell'aria e dell'acqua, la frescura che vi domina perenne anche nel periodo pili afoso della state ed il comodo albergo ne rendono gradito il soggiorno ai villeggianti e forestieri.
   L'agricoltura, coi prodotti delle foreste e dei foraggi, è base dell'economia lucale; le altre industrie vi sono rappresentate: da un opifici® con maglio, per la fabbricazione degli attrezzi rurali ed utensili di uso domestico in ferro; da una conceria di pelli; da 2 fabbriche di paste da minestra; da una distilleria di spirito e da 4 segherie per-legnami, animate da forza idraulica.
   Cenno storico. — È opinione degli eruditi che i monti della valle del Calfaro e le vicine Giudicane fossero il rifugio ultimo degli Umbri e degli Etruschi, fuggenti alle invasioni dei Galli e dei Cenomani, e clic portarono fra i primitivi silvestri abitatori di queste regioni i primi elementi delle arti fabbrili. Queste popolazioni, vissute appartate per lunghi secoli, furono le più refrattarie alla conquista romana, alla quale opposero invitta resistenza, e 45 anni av. C., Bruto, scrivendone a Cicerone, le qualificava per bellicosissimi ìiomines. Ciò peraltro non impedì la loro totale sommissione a Roma, avvenuta l'anno 15 av. C. Nei trofei romani sono menzionati i Caniuni, indi ì Triuinplini, poi i Vene noni fra i soggiogati: questi Yenenoni, secondo gli eruditi locali, dovettero abitare nell'attuale valle Sabbia, ove ora sta Bagolino, giacche vi suonano ancora i nomi di À venia, Lovenii, Savenii, che voglionsi derivati dall'antico linguaggio degli Etruschi e degli Umbri.
   I Romani, com'era loro consuetudine, posero per queste valli stazioni militari di sedentari a guardia delle vie ed a sorveglianza degli schiavi lavoranti alle miniere ed alle boscaglie, lasciando però libere alle popolazioni le antiche credenze. Cosi fu che il Cristianesimo, dopo l'editto Costantiniano, accettato pressoché da tutto il mondo romano, stentò assai a penetrare in queste valli e nelle Rezie vicine, ove le popolazioni, schive d'ogni innovazione, si tennero più che altrove fedeli alle antiche credenze, che durarono con seguaci, simboli e tradizioni fin verso ì bassi tempi, lasciando col-l'aggiuntivo di Pagà (pagano), dato a certe località, traccio di loro fino ai nostri giorni.
   Notizie accertate di Bagolino e &uo territorio nel medioevo si cominciano ad avere intorno al secolo \. Secondo il sacerdote Ranella, storiografo del luogo, Bagolino mandò una rappresentanza dei suoi uomini alla Crociata e costoro, di ritorno, addestrati nelle armi, inspirarono ai convalligiani l'amore dell'indipendenza, difendendone i diritti contro la prepotenza feudale dei conti di Lodrone, da lunga mano taglieggiatiti e terrorizzanti per queste valli. Tutta la storia di Bagolino si compendia nelle sue lotte per l'indipendenza contro i periodici attentati dei conti di Lodrone, lotto