Mandarne»!! e Comuni del Circondario di Salò
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Il Caffaro è il maggior corso d'acqua della regione : scende dal versante meridionale del Listino, raccogliendo le acque colanti dai nevai del Listino stesso, del Lojone, del Frerone, del Bruffione e l'eccedenza del laghetto di Lajone (2340 m.). Lungo d suo corso, quasi sempre precipitoso, scavato fra gole profonde, i! Caffaro ha numerose cascate e confluenti, fra i quali van notati per importanza il torrente Sanguinerà, che vien dal monte Cadino, tributario di destra; ed il rio di Vaja, che scende dalla valle omonima, aprontesi scoscesa e selvaggia sul versante orientale del Dasdana. Sotto Bagolino il Caffaro prende andamento meno precipitoso e più regolare, dirigendosi per lo sbocco della-valle, da ovest ad est, su Lodrone, in territorio austriaco, ove, a poca distanza dal lago d'Idro, si getta nel Chiese.
La viabilità ha nel mandamento di Bagolino una sola arteria rotabile ed è la strada che staccandosi dalla provinciale della vai Sabbia, nella località di Sant'Antonio, sulla sponda occidentale del lago d'Idro, si dirige a Bagolino. Quivi la strada rotabile si prolunga ancora per un buon tratto nella valle del Caffaro, tenendo or la destra or la sinistra del fiume, il quale talvolta si vede rumoreggiante e spumoso fra dirupi a grande profondità, nello stretto fondo della valle. Al disopra del ponte d'Arra, in quella parte della valle che è detta dai terrazzani Val Freg (o di Fregi io) e dove comincia la parte più alta della valle del Caffaro, la strada rotabile cessa per diventare mulattiera e dividersi in sentieri, che, affrontando l'uno o l'altro lato della montagna, conducono ai passi pei quali si scende nelle vicine valli Trompia, Camonica e Giudicarie, cioè 1 passi di Maniva (1G69 111.), il passo di Croce Domini (1895 in.), il passo del Termine (2334 in.).
11 territorio del mandamento di Bagolino, sebbene nell'ultima metà del nostro secolo siasi fatta una vera strage delle boscaglie d'alto fusto che quasi interamente lo coprivano, è ancora eminentemente boschivo. Esso ha 6Ì45 ettari di boschi censiti, vale a dire più della quarta parte dell'intero dipartimento forestale, di Vestono (ettari 25,000). Per dare un'idea della intensità della coltura boschiva toccata da questo territorio, diremo che havvi una valletta laterale, detta Val Scura, per la densità straordinaria delle sue piante; in questa valle, nel 1830, un sol turbine distrusse 18,000 piante di abeti, senza per questo togliere molto alla caratteristica densità di quella selva. Il versante del monte Maniva prospiciente al Caffaro era ancora, pochi anni or sono, vestito da bellissime abetaie, cui stimava» malagevole e pericoloso il percorrersi dai non pratici-, tanto era fitto, impenetrabile quasi, di piante. Dal 1870 in poi una grande e vera, per non dire sacrilega, devastazione operò l'avidità umana in questa boscosa' plagi-; ora lentamente e con mezzi inadeguati si tenta riparare al danno dello sconsigliato diboscamento.
Oltre della vasta estensione di territorio boschivo il mandamento di Bagolino ha ricchi ed estesi pascoli, dai quali è singolarmente favorito l'allevamento del bestiame dopo quello del legname, industria massima del luogo.
Bagolino (4270 ab.). — Capoluogo del Comune e del mandamento insieme, questo paese si trova al principio della valle del Caffaro ed a circa 8 chilometri e mezzo dal bivio di Sant'Antonio (frazione d'Anfo), ove si innesta la strada che la unisce alla provinciale della vai Sabbia.-— Bagolino sorge in bella posizione.) a 730 metri sul mare, circondato da un ampio anfiteatro di alte e selvose montagne. La popolazione del Comune e mandamento vi vive per la massima parte raggruppata, il centro contando circa 3000abitanti. Anticamente il paese era pressoché interamente costrutto in legno; ma i frequenti incendi e le mutate condizioni economiche dei tempi consigliarono gli abitanti ad usare pietrame e laterizi. Tuttavia non mancano ancora in Bagolino avanzi delle antiche catapecchie in legno. Le case sono nel maggior rannero strette ed addossate le une alle altre, quasi contendentisi lo spazio, divise soltanto da oscuri e stretti vicoli. Solo la via principale, percorsa dalla strada provinciale, fu allargata nel nostro
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