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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia
   Il Chiese è il maggior corso d'acqua che Lagna questo territorio, nel quale corrono pure alcuni torrentelli scendenti dalle circostanti montagne, affluenti di sinistra del Chiese o tributari diretti del lago di Garda,
   Ottime sono le condizioni della viabilità in questo mandamento, facendovi capo le maggiori strade del circondario, quali la Brescia-Salò, la Salò-Vestone, la Desenzano-Salò e la strada litoranea al lago da Salò a Gargnano, senza dire delle strade comunali rotabili della Valtenese e delle numerose strade mulattiere che si spingono ai paesi della regione alta e noli interno delle valli circostanti.
   L'agricoltura, colla produzione diretta del suolo e le industrie a questa attinenti, sono la base economica del mandamento, il quale non è peraltro privo, come vedremo, di buone rappresentanze delle altre industrie.
   Salò (4570 ab.). — Città capoluogo del mandamento e del circondario. Si trova in riva al lago di Garda, a 75 metri sul livello del mare, nel fondo di un incantevole golfo, che al poeta delle Odi Barbare inspirò la strofe:
   .......porge dal seno lunato a sinistra
   Salò le braccia candide,
   lieta come fanciulla che in danza entrando abbandona le chiome e il velo a l'aure,
   e ri ite e getta fiorì con le man piene, e di fiori le esulta il capo giovine
   La città prospetti vagamente il lago, le cui acque limpidissime ne lambiscono le case dipinte a colori vivaci, con una intonazione di allegra festività. Nel complesso della piccola città, specie 111 quella parte che prospetta il lago, si sente l'influenza artistica di Venezia. Intorno alla città, sopra ridenti colline, cui stanno a tergo più erte vette, la natura sfoggia una vegetazione ili tutto meridionale: oliveti, agrumi, lauri aiboresceriti, oleandri, agavi, cacti e melograni superbi, fanno pensare a qualche angolo di spiaggia marina, a qualche tranquilla insenatura della riviera ligure o della costa salernitana.
   Anche nell'interno la città è bella, pulita, graziosa; ricca di cospicui edifizi, tanto civili che sacri. Fra i primi ricorderemo il bel palazzo del Comune ed il Pretorio, ricordanti nella loro architettura il periodo per Salò fortunato della domina/ione veneta; il Teatro, disegno del bresciano Turbini, ed ora rimodernato, ricostruito anzi, sul disegno dal valentissimo Sfondrini, l'architetto del teatro Costanzi di Poma e d'altri apprezzati teatri moderni, molte case e palazzi signorili, fra cui il sontuoso palazzo Martinengo in vicinanza della città.
   Tra gli edifizi saeri di Salò primeggia, ed è davvero monumento importante dello stile gotico-lombardo, la chiesa dell'Annunziata, o Limino (figg. 101-103), a tre navate e con una bella facciata di grandiose proporzioni. Questa chiesa è adorna di pregevoli dipinti a fresco del Palma Vecchio e del Trotti: i suoi altari portano quadri del Bonianiiio, del Pertancia, dello Zanon, veronese, e dei due Palma. La porta maggiore, di finissimo disegno del Rinascimento, è dovuta al Sansovino.
   Altra chiesa di Salò, degna di nota, è quella dedicata a Santa Giustina, in istile jonico ad una sola navata. 1 n eretta, nel 1580, dal conte Sebastiano l'aride di Lodrone, trentino. Gli altari sono ornati da buoni quadri del Maganza, del Pertancia, del Celesti e d'altri pittori veneti del seicento, eccellenti coloristi tutti.
   Nella chiesa di San Bernardino si ammirano dipinti del Homaiiino, di Calisto Piazza da Lodi e di Paolo -Farinata, che fu uno dei migliori allievi del Tintoretto.
   Numerose sono le istituzioni benefiche di cui Salò può menar vanto; citiamo ad esempio l'Ospedale, fondato nel 1395 da un Zambellino de'Bolzati; l'Orfanotrofio, fondato nel 1595 dal conte Sebastiano l'aride di Lodrone, già ricordato; il Monte di