Circondario di Salò 449
nodo del monte Listino (monti Listino, Frerone e del Gello) si biparteper lasciar adito alla stretta ed alpestre valle del Caffaro. 11 ramo ovest, avanzando da nord a sud, continua colle vette del Frerone (2674 in.), del Mignolino (220S m.), del Dasdana (2201 m.), a dividere la valle del Chiese dalla valle dell'Oglio; dal Dasdana per il monte Maniva(lSQ9 ni.), la Corna Bruni (2006 ni.), il Dosso Aito (2065 in.), il monte Ario (1757 in.) e le cime minori che si stendono intorno a Brescia, divide la valle del Chiese dalla vai Trompia o bacino del Mella. L'altro ramo invece procede in direzione di sud-est: col monte Bruftìone (2666 m.) e sue propaggini, che dividono la valle del Chiese dalle valli di Bagolino o del Caffaro e discende per un seguito di creste minori fino ad avvallarsi alle sponde del lago d'Idro. Queste montagne formano, per così dire, d lato occidentale della vallata o bacino del Chiese, che divide in due parti il territorio del circondario di Salò. La parte orientale di questa valle è formata da quel gruppo di monti che stanno fra il lago d'Idro ed il lago di Garda. Questo gruppo di montagne ha il suo nodo principale, a settentrione, nel monte Lavino (1838 ni.), che mentre colla cima di Notta (1384 ni.) si dirige ad est andando a finire in alti e precipitosi dirupi sul lago di Garda, colle cime eli l'uria (1476 m.), Denervo (1460 in.), di Spino (1486 ni.), si dirige verso sud sino a formare la cima montuosa che chiude il golfo di Salò e la degradante serie dei colli che tra Salò e Lonato formano la Val-te n® e, dividendo sempre il bacino del Chiese dal grande bacino lacuale del Garda. Tanto da un lato che dall'altro del Chiese, il circondario di Salò si affaccia alla pianura con belle colline, in tutto simili ai pittoreschi Ronchi facenti corona a Brescia.
Idrografia. — Sotto il rapporto idrografico il circondario di Salò ha specialissima importanza. Nel suo territorio è compreso tutto il bacino medio del Chiese, che, scendente dai ghiacciai deH'Adamello per le alte valli delle Giudicane (territorio austroungarico), penetra nel circondario di Salo all'estremità superiore del lago d'Idro, dopo aver ricevuto,-copioso affluente di destra, il Caffaro, scendente pella valle omonima o di Bagolino, dai nevai compresi fra il monte Frerone ed il Bruffione e scorrente tutto nel circondario salodiano. Dal lago d'Idro il Chiese esce alquanto al disopra di Lave-none, in direzione di sud-sud-ovest fino aNozza;di sud-sud-est, da Nozza a Vobarno e nuovamente di sud-sud-ovest, da Vobarno fino alla sua uscita dal circondario a Sopraponte. Il Chiese, tributario ed emissario del lago d'Idro, riceve lungo il suo percorso tanto a destra che a sinistra, numerosi affluenti, dei quali il principale è il già ricordato Caffaro, fiume abbondante e perenne; gli altri sono tutti corsi a regime torrentizio, scendenti dalle vallette laterali completanti questo bacino centrale del fiume ed insieme del lago d'Idro.
Da Rocca Manerba fino al confine di Stato fra il Regno d'Italia ed il Trentino (Impero austro-ungarico) il territorio del circondano di Salò fa da sponda occidentale al lago di Garda, portandovi un certo tributo d'acque, tra le quali però ha qualche importanza soltanto il fiume di Toscolano, avente le sue origini tra il monte Spessa ed il monte l'uria e gettantesi nel lago di Garda fra Maderno e Toscolano, dove forma un ampio delta. Gli altri corsi, come il Tignale, il Campione, il rio Seterolo, sono a regime torrentizio ed hanno idrograficamente un'importanza assai relativa.
Il lago d'Idro è interamente compreso nel territorio del circondario di Salò. Questo lago, che gli antichi chiamarono YEridio, è fra i maggiori laghi lombardi il più elevato sul livello del mare, toccando la quota di 368 inetri d'altitudine. È lungo chiloui. 9.G0 è largo in media chilometri 1.47 ed ha una superficie di chilometri quadrati 10.30, con una profondità massima di 122 metri. Ha acque limpidissime e tranquille, popolate di trote e di tinche, che si esportano anche a Milano, a Torino, Parigi e Vienna. 11 19 gennaio del 1S85 il prof. Pavesi, dopo opportuni e diligenti studi biologici e battiine-trici del lago, dopo d'avere accertata la presenza nelle acque del lago di entoniostraci pelagici, i quali sono l'alimento quasi esclusivo dei salmonidi, fece una prima semina
226 — 4,a Spatria, voi. II.