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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parte Seconda — Alta Italia
   stazione di vetture e quanto può tornar utile ai viaggiatori o commercianti, i quali
   specialmente frequentano l'animatissimo mercato settimanale del luogo. Ha belle cinese, fra le quali va ricordata quella della .Madonna della Neve, con affreschi del Romanino all'interno ed ww1 Adorazione dei Magi dello stesso operosissimo pittore all'esterno, assai danneggiata dal tempo: pitture che furono descritte ed illustrate fin dal 1846 in una monografia di Gabriele Rosa. La chiesa prepositurale è di grandiose proporzioni, con facciata d'ordine corinzio; l'antica parrocchiale si crede eretta sin dal secolo VII. Pisogne possiede buone scuole comunali ed istituti di pubblica beneficenza, amministrati dalla Congregazione di carità.
   I dintorni sono amenissinii e popolati da ville signorili, da cascinali e da graziosi villaggi, come Fraine (S25 ni.), Gratacasolo (202 in.) ed altri completanti il nucleo del Connine. L'agro pisognese, tanto a monte che a valle, è fertilissimo e stupisce per la forte e lussureggiante sua vegetazione. Nella parte piana, formata dall'antico fondo del lago ritiratosi e dagli interramenti alluvionali dell'Oglio, si trovano rilevanti depositi di torba.
   Prodotti del suolo: viti copiosissime, gelsi, cereali, frutta e castagne; legnami da ardere e ricchi pascoli. L'allevamento del bestiame, tanto da stalla che da cortile, e la produzione dei bozzoli sono le industrie alle quali più attivamente si applica la popolazione rurale del Comune.
   II territorio di l'isogne è un centro importante per l'industria mineraria: vi si trovano parecchie concessioni per l'estrazione del minerale di ferro del servino. Le tre miniere attualmente attive, danno nini quantità inedia di 2500 tonnellate di minerale all'anno e vi lavorano più di 200 cavatori. Conseguenza di questa attività mineraria in Pisogne è l'alto forno detto di Covine di diversi proprietari, esistente fin dal principio del secolo e rimodernato più volte secondo i migliori sistemi ed i perfezionamenti introdotti nell'industria siderurgica. Attualmente questo forno produce in media 700 tonnellate di ghisa ricercatissima per la produzione degli acciai, la quale viene in gran parte esportata in Francia. Vi sono inoltre in Pisogne 5 officine con magli per la lavorazione del ferro in utensili di uso domestico ed attrezzi rurali di varie specie, impieganti complessivamente una forza motrice idraulica di 30 cavalli dinamici ed impieganti la mano d'opera di 50 operai. Nel territorio esistono 2 cave di pietra arenaria por macine da molini, una di tufo calcare, una di baritina ed lina fornace per la cottura della calce. Le altre industrie in questo Comune sono rappresentate da. un opificio per la trattura a vapore della seta, con 72 bacinelle attive ed un centinaio di operaie; una concieria di pelli, una piccola tipografia e tre fabbriche di paste da minestra.
   Cenno storico. — Dopo Iseo, Pisogne è considerata come la località più antica del lago. \l tempo dei Romani esisteva già a Pisogne la strada che dalla vai Trompia comlnceva nella vai Camonica: questa strada fu battuta anche nel medioevo e fino a che in tempi prossimi al nostro non si aprirono più comode comunicazioni. Fra luogo di scambio dei prodotti tra le popolazioni della pianura e quelle della vai Camonica. Nel medioevo a Pisogne si trovava un ospizio pei pellegrini. Fu castello forte, ricordato nel periodo delle guerre comunali ed in quelle successive delle fazioni guelfe e ghibelline: teatro sovente di sanguinosi conflitti. Passato con tutto il territorio bresciano sotto Venezia, questa vi portò la pacificazione degli animi e la protezione per le industrie.
   Coli, elett. Iseo — Dioc. Brescia — P2, T. e Scalo lac. locali, Str. ferr. ad Iseo.
   Anfurro (244 ab.). — Questo piccolo Comune si trova in località piuttosto alta (717 metri), alla destra dell'Oglio, sul pendìo orientale del monte l'ora. — Anfurro, capoluogo del Comune, è un paesello di modestissima apparenza che nulla, all'infuori di una pittoresca vista che si gode dal sagrato della chiesa, può offrire al visitatore.