Mandamenti e Comuni del Circondario di Breno 415
Alpen. Nel luglio 1870 fece la salita dell'Ad aniello per la valle di Salarilo il celebro alpinista svizzero Gustavo Siber Gysi in compagnia del dottor Baltzer. Si portarono da Cedegolo alla Malga di Salarilo, tentando nel giorno dopo la salita dal lato del corno Miller; ma non vi riuscirono. La ripresero dalla parte del monte di Salarilo, dovettero passarvi la notte presso alla vetta; ma al mattino seguente raggiunsero la sommità in un'ora e mezzo, ritornando poi dalla vai Genova.
La terza ascensione dell'Adaniello fu praticata, nel 1871, dal maestro Pastori di Brescia insieme ai figli del generale Brelnn. Nel 1875 gli alpinisti della Sezione di Brescia e quelli della Società Tridentina si diedero convegno sulla cima delI'Adamello, salendo, i primi dalle valli di Salarilo e dell'Avio egli altri dalla valle Genova; nella mattina del 20 agosto s'incontrarono, certo la prima volta, in un gruppo di circa venti riuniti su quella vetta granitica, appena bastevole per contenerli. D'allora in poi l'Adamollo fu ogni anno salito da numerose comitive di alpinisti, signore e signorine comprese, ed anche dai soldati delle compagnie alpine.
La salita dell'Adaniello si può intraprendere per due vie: da Cedegolo per Saviore e vai Salarilo, oppure da Edolo per la valle dell'Avio. La salita per la valle di Salarilo ha il vantaggio di condurre al rifugio di Salarilo (2255 m.), costrutto a spese della Sezione del Club Alpino di Brescia, che dopo le ultime modificazioni introdottevi, è lino fra i più comodi rifugi delle nostre prealpi. Da Saviore al rifugio Occorrono 5 ore; dal rifugio alla vetta, a seconda delle condizioni di durezza del nevaio dì Salarilo, da 3 a 4 ore.
Da Edolo, per la valle dell'Avio, la salita all'Adaiuello è alquanto più lunga; ma offre all'alpinista maggior svago di viste superbe e di pittoreschi paesaggi, quali il poetico lago d'Avio, cogli avanzi dell'antica cateratta per la quale, nel secolo scorso, si facevano precipitare nella valle del Temù fino alI'Oglio, i superbi larici che Venezia chiedeva di continuo a questi monti per farne gli alberi delle sur navi; la verdeggiante e solinga Malfa di Lavedole, abitata dal luglio al settembre, ove l'alpinista può trovare rifugio e ristoro di pane, polenta, latte, burro e formaggio. Seguono poi gli imponenti spettacoli della vedretta del Mandrone e di tutto il gran piano ghiacciato sul quale si eleva la vetta suprema del monte, contornata dalle altre punte minori. Dal piede dell'Adaniello alla vetta s'impiega circa un'ora; ma la salita non è senza pericolo, perche il sentiero corre sull'orlo di uno spaventevole precipizio. Dalla vetta rotondeggiante, sulla quale appena possono trovar posto 20 o 25 persone, a tempo sereno e ad orizzonte nitido la vista è incomparabile.
Dal Piano di Neve, sul (piale si elevano le ultime guglie del gran blocco, varii passi mettono in comunicazione la valle di Salarilo colle valli di Fumo, di Genova. dell'Avio e di Sole. Ne citiamo i principali : passo di Salarno o Bocchetta, che da questa valle inette al Piano di Neve (2810 in.); passo dell'Adamè (3128 m.), tra vai di Fumo e il corno di Salarno, in capo al ghiacciaio dell'Adam®' passo di Fumo, dalla vai di Fumo alla vedretta di Lobbia ; passo della Lobbia (2034 in.), dalla vedretta, omonima a quella del Mandrone; passo di vai d'Avio o di Brizio (3147 ni.), da vai d'Avio alla vedretta del Maiulrone; passo del Venerocolo (3151 m.), tra la vai d'Avio e la vedretta di Pisganna; passo della Tredicesima (così battezzato dalla compagnia- alpina che perla prima lo valicò), tra la vedretta, del Mandrone e quella di Pisganna (3109 ni.), ecc.
Altre escursioni interessantissimo e di alto alpinismo sul gruppo dell' A da in elio sono le ascensioni ai due massimi contrafforti di questo blocco verso la vai Camonica, cioè al gruppo del monte Baitene (3331 m.) ed al Piano della Pagina (2628 ni.). Il corno Baitene è la cima principale del gruppo che forma, poi a. nord la vai I'aghera, tra il monte Avio (2979 ni.) ed il monte. Aviolo (2881 m.) e ad ovest la vai P«.abbia, tra il monte Aviolo e la cresta dei Camosci (1736 ni.). La salita di questi monti si fa generalmente da Bino (frazione di Sonico) per la vai Malga, ed è delle più interessanti,