408
Parte Seconda — Atta Italia
per gli alpinisti e climatici, dietro al quale rispecchiano gli avanzi dell'antico castello. Altre frazioni del Comune sono: Sommaprada (1061 m.), accanto alla quale è il castello di Santa Cristina a piedi della vai Baione ove si rinvennero, in un sepolcreto, antichi oggetti fra cui una moneta di Cesare Tiberio; Laveno (975 m.), Sucinva (850 m.). Da Villa di Lozio una strada mulattiera conduce ad Ossimo e Borno; altra conduce al monte Zendola e da questa un sentiero conduce a Schilpario in vai di Scalve e da Schilpario per via carrozzabile si scende a Boario in vai Camonica.
Il territorio di questo Comune dà limitatamente : frumento, granturco, segale, orzo, patate, castagne e legumi. Ha ubertose boscaglie cedue e d'alto fusto, ricche sorgenti d'acqua salubrissima ed estesi pascoli. Clima temperato per cure climatiche. L'allevamento del bestiame bovino, suino ed ovino, la produzione dei latticini, burro, formaggio e il taglio dei legnami sono le industrie maggiori del luogo.
Coli, elett. Breno — Dioc. Brescia — P1 e T. a Breno, Scalo lac. a Lovere.
Malegno (1065 ab.). — 11 territorio di questo Comune si trova all'estremità del primo bacino della vai Camonica, sulla sponda destra dell'Oglio. — Malegno (320 m.), capoluogo, è un discreto paese di quasi 900 abitanti, di carattere moderno e con qualche bella villa nei dintorni. A Malegno ha sede lo Spedale o Brefotrofio di vai Camonica, fondato fin dal secolo XIII. 11 ponte, che unisce Malegno a Cividate, fu costrutto nel ISSI-iti sostituzione dell'antichissimo ponte in legno tutto corroso e pericolante, ma coperto da una tettoia, sulla guisa dei ponti che si vedono in certe città della Germania e della Svizzera.
Prodotti del suolo, abbastanza fertile e ben coltivato: cercali, viti copiose, gelsi e frutta. Nella parte alta del Comune trovatisi pascoli dai quali è assai favorito l'allevamento del bestiame. In Malegno liavvi un'officina, con maglio, per la fabbricazione di attrezzi rurali in ferro, animata da una forza idraulica di 70 cavalli dinamici e nella quale lavorano giornalmente 26 operai. I prodotti di tale industria consistono special-niente in badili, vanghe, falci, secchielli da muratore, zappe, zapponi e tridenti: sono in massima parte esportati dalla provincia. Vi si impiegano generalmente rottami di ferro. Esistono inoltre 3 fornaci per la cottura della calce e dei laterizi; 4 fabbriche di paste da minestra; 3 distillerie di spirito ed una segheria per legname con motore idraulico.
Coli, elett. Breno — Dioc. Brescia — Pa e T. a Cividate, Scalo lac. a Lovere.
Niardo (866 ab.). — Si trova questo Comune al disopra di Breno, ai piedi di elevate montagne, dalla parte sinistra del fiume, presso lo sbocco della vai l'allobbia sull'Oglio. — Niardo, capoluogo del Comune, è un paese di modesta apparenza, a 450 metri sul livello del mare ed appartato dalla strada nazionale, che percorre il fondo della valle fiancheggiando il fiume. Il Comune è frazionato a piccoli gruppi di rustici casolari, che sparsi sul pendìo del monte ed all'ingresso della vai l'allobbia ne completano il nucleo.
Il territorio di Niardo, ben esposto e fertile, produce viti, cereali e gelsi; nella parte alta ha boschi di castagni, piante resinose e pascoli. L'allevamento del bestiame è industria importante del luogo, ove trovansi anche piccole officine con magli mossi da forza idraulica, per la lavorazione del ferro in attrezzi rurali ed utensili ad uso domestico; una latteria con caseificio ed una segheria per legnami, animata da l'orza motrice idraulica.
Coli, elett. Breno — Dioc. Brescia — P1 e T. a Breno, Scalo lac. a Lovere.
Ono San Pietro (595 ab.). — Questo Comune si trova sul lato destro dell'Oglio ed alle falde del Concardia (251-9 m.), che in quelle vicinanze ha formato coi suoi franamenti un enorme cono di deiezione corroso alla base dall'Oglio. — Olio San Pietro, capoluogo del Connine, che conta anche altre piccole frazioni, è mi discreto villaggio a 516 metri sul livello del mare, in pittoresca situazione, riparato com'è dai franamenti