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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Bieno
   Il territorio di Breno è assai fertile : produce, al basso e sulle costiere meglio esposte dei poggi circostanti, viti e cereali; nella parte alta sonvi ricche boscaglie di castagni e cedue, nonché vasti pascoli. L'allevamento del bestiame e la produzione dei latticini sono le industrie alle quali si applicano gli abitanti della parte rurale del Comune, le cui casette si veggono raggruppate in piccoli nuclei sul pendìo dei vicini monti. L'industria varia e manifatturiera è rappresentata da un'officina per la luce elettrica — che serve all'illuminazione pubblica e privata del borgo — da un opificio per la trattura della seta a vapore, con SS bacinelle attive ed impiegante in media da 130 operai giornalieri; da una fornace per la cottura della calce e da una piccola tipografia.
   Cenno storico. — Breno confonde molti tratti della sua storia con quella dell'intera vallata. Questo borgo, fatto centro del governo feudale della valle, prese importanza nel medioevo. Se ne ricorda più volte il nome nelle antiche carte della Curia e nelle cronache del Comune di Brescia durante il periodo delle lotte comunali e l'azionarie. Breno ebbe singolari privilegi dagli imperatori che scendevano colle loro
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