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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Breno
   399
   di San Marco, opponendovisi invano per qualche tempo Filippo Maria Visconti duca ili Milano. La Repubblica di Venezia, com'era sua regola, riconobbe e rispettò gli statuti locali, lasciando alla valle una certa autonomia amministrativa, sotto il reggimento di un capitano, di un vicario mandativi da Brescia e del sindaco e dell'avvocato eletto annualmente dal Consiglio della valle. Questo stato di cose durò lino alla caduta della Repubblica di Venezia, per il trattato di Campoforniio. Nel 1797 la vai Camonica venne smembrata e data in parte alla Valtellina ed il rimanente diviso fra Brescia e Bergamo; nel 1801 venne aggregata alla provincia di Bergamo o dipartimento del Serio e vi stette fino al 1859, durante tutto l'ultimo periodo della dominazione austriaca. Dopo il 1859, facendosi nella sistemazione delle Provincie italiane una più larga parte agli interessi ed ai desideiii delle popolazioni, la vai Camonica venne di nuovo riunita a Brescia, verso la quale da secoli convergevano tutte le sue tradizioni storiche, gli affetti e gli interessi.
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   MANDAMENTI E COMUNI DEL GfiCONBARIG 1)1 DRENO
   aitahtenenti al distretto militare di brescia
   Mandamento di BRENO (comprende 20 Comuni, con una popolazione di 24,544 abitanti al 31 dicembre 1881). — Questo mandamento, che occupa la parte media della vai Camonica, o secondo bacino, non subì, colla legge del 30 marzo 1890, alcuna modificazione. Esso confinala nord col mandamento di Edolo; ad est è diviso dalle Giudi-carie — appartenenti all'Impero austro-ungarico — dall'alto spartiacque della catena camonica; a sud confina col circondario di Brescia e col mandamento di Bisogne; ad ovest confina colla provincia di Bergamo (vai di Scalve), dalla quale è diviso dai monti che dal monte Bagozza o Baghetta fino alla cima di Moren o monte Camino, formano il versante orientale del bacino del Lezzo.
   11 territorio del mandamento di Breno è essenzialmente montuoso : si presenta come una lunga conca, circondata alPiugiro da alte vette, quali: il monte Re di Castello, il Rosane, il Frerone, il Bruffione, il Croce Domini, il Fontana, nella catena delle Camonie propriamente detta, ad est; il Dosso Alto, il Manina, il Colombine, lo Stabile, a sud; il monte Costone, il monte Planezzo, la cima di Moren, il monte della Zendola, il monte della Bagozza, ad ovest; senza dire delle infinite propaggini e dei contrafforti staccantisi dai fianchi di queste montagne principali ed aprentisi in valli e vallette assai pittoresche, che rendono maggiormente interessante e vario il paesaggio della vallata principale.
   L'idrografia del mandamento è semplicissima: l'Oglio. che attraversa nella maggior lunghezza questo territorio, ne riceve tutte le acque che per le numerose vallette laterali scendono dai fianchi delle circostanti montagne.
   La strada nazionale della vai Cainonica rappresenta l'arteria massima se 11011 unica della viabilità in questo mandamento, il quale, per altro, li a qualche tronco eli strada carrozzabile, moltissime strade, mulattiere e sentieri alpestri, conducenti quasi tutti alle malghe, agli alti pascoli od ai passi per i quali dalla vai Camonica si può scendere nelle adiacenti valli del Chiese, del Mella e del Dezzo.
   L'agricoltura è base dell'economia locale ed il territorio del mandamento di Breno si presta in gran parte a proficue coltivazioni ecl alle più lucrose industrie sussidiarie all'agricoltura, quali: l'allevamento del bestiame da stalla e da cortile, la produzione dei latticini, il taglio dei legnami. Le superstiti manifestazioni dell'industria siderurgica della vai Camonica si trovano per la maggior parte circoscritte nelle numeroso piccole officine delle quali, ad ogni singolo Comune, daremo remunerazione.