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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Parie Seconda — Alla Italia
   fatti dimostrarono invece molto estesa alla superficie la formazione calaminifcra, cioè di carbonato e silicato di zinco e le ricerche successive condussero a riconoscere l'esistenza di una ricca zona di calamuia nella formazione geologica del trias e particolarmente nella dolomia detta metallifera. Questa zona, che ha la sua estremità occidentale nel territorio di Camerata Cornelio in vai Brembana, alla destra del fiume, si estende ad oriente attraversando nella parte media la vai Soriana, per far capo al massiccio ben noto della Presolana, appartenente pure alla formazione dolomitica del trias, con qualche lembo della dolomia metallifera sul versante dell'abitato di Collere, verso la vai di Scalvo. Tale giacimento presenta una estensione di circa 150 chilometri in lunghezza, con oltre 500 metri di larghezza. Nel circondario di Clusone si contano otto concessioni minerarie principali per l'estrazione della calaniina e sono nei Comuni di Gorno, Premolo, Oneta, Parre e Collere. In complesso la superficie data in concessione sale a 335G ettari e 42 are, la maggiore è nel territorio di Clusone, e sono in corso varie ricerche sempre nella stessa zona calaminifcra.
   I lavori più importanti sono quelli fatti nelle miniere coltivate dalla Società inglese The English Crown Spelter Company Limited. Specialmente interessanti sono i sistemi di trasporto aereo mediante funi metalliche, adottati su ampia scala per far discendere i minerali dall'alto dei monti al fondo delle valli. Nella maggior parte dei casi si trae partito dalla forza ili gravità per far discendere il minerale pel proprio peso entro appositi recipienti, mentre contemporaneamente risalgono i recipienti vuoti. Vi sono a tal fine nel sistema due parti distinte, una delle quali fissa o portante, costituita da due fili di ferro di circa 12 millimetri di diametro, alla quale il peso stesso dei secchielli pieni imprime un movimento senza fine, in modo da portare al basso i secchielli pieni e rimontare i vuoti: gli uni e gli altri a tal fine agganciati alla fune stessa, che a sua volta si appoggia, mediante adatti congegni, sui fili portanti ed è. per ogni evenienza, munita di freno. Facendo quattro stazioni per chilometro, ossia tre tratti di 333 metri, il costo d'impianto di un trasporto ordinario pei fili non supera 3500 lire al chilometro per discendere, ad ogni corsa, due secchielli contenenti 40 o 50 chilogrammi di minerale cadmio, in tutto un quintale al massimo, ciò che viene a dare 20 tonnellate di minerale in IO ore di lavoro. Però, coi sistemi più perfezionati si possono portare al basso anche 300 chilogrammi di soma utile per ogni corsa ed anche 40 o 50 tonnellate in 10 ore. Ove le condizioni altiinctriche del terreno 11011 permisero di stabilire una linea interamente in discesa dal punto più alto al più basso ed ove, per accidentalità del suolo variamente ondulato ed in senso diverso, la sola forza di gravità dei secchielli pieni non basta a mettere in moto il sistema, si variano alquanto le disposizioni della fune portante e della fune continua iu modo che quest'ultima possa funzionare come fune motrice, applicandovi un motore clic per solito è una locomobile. In questi casi il sistema più usato è quello che prende nome dall'ingegnere Bleichcrt, che ne fu l'inventore. Senza tali rapidi ed economici mezzi di trasporti del minerale la lavorazione dei giacimenti calaminiferi di questa plaga sarebbe di assai dubbio e problematico esito.
   Officine metallurgiche. Gli alti forni attualmente in attività nella provincia di Bergamo, che nel passato ne contava parecchi, si trovano nel circondario di Clusone e precisamente nei Comuni di Azzone e di Castro. Nel primo agisce l'alto forno detto comunemente del Dczzo nell'alta vai di Scalve, con ima produzione di ghisa che nel 1SU1 fu di 1100 tonnellate; nel secondo agisce un altro alto forno dal quale nel 1804 si ottennero 3S56 tonnellate di ghisa. Questi alti forni hanno motori idraulici per soffierie, della forza complessiva di 53 cavalli dinamici. Vi sono poi officine per la produzione del ferro e dell'acciaio nei'Coinuni di Ardesio e di Castro, senza dire di una dozzina di piccoli opifici per la lavorazione, riduzione e rimpasto del ferro in minuti rottami, sparsi qua e là per il territorio. La produzione dei due maggiori opifici (Ardesio e