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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   8-2
   l'arte Seconda — Aita Italia
   del Serio, nonché quello della pianura lombarda per immensa distesa; al pizzo Arerà (2512m.), salita alquanto malagevole, ma compensata da 1111 maraviglioso panorama di punte e di valli; alla valle Scrina, al pizzo Serra e ad altre interessanti località.
   Il territorio di Zogno, contornato com'è da alte ed aspre montagne, 11011 è molto fertile; tuttavia a valle vi crescono abbastanza prosperosamente la vite, i cereali, i gelsi, gli alberi da frutta. Nella parte alta sonvi boscaglie di castagni e cedue e vasti pascoli. Nel Comune si trovano sorgenti d'acque termali con proprietà alcaline, utilizzate per cura in un piccolo, ma buono stabilimento sorgente in vicinanza del paese. L'industria manifatturiera è rappresentata da due opifici per la trattura della seta; da una piccola cartiera con 2f> operai ; da una segheria per legnami, mossa da forza idraulica; da tre fabbriche di paste alimentari. Anticamente, quando diverse erano le condizioni dell'industria metallurgica, esistevano in Zogno forni ed officine per la riduzione del minerale di ferro, oggi inattive.
   Cenno storico. — Questo borgo, antichissimo, ha memorie documentate fin dal secolo XI. Una Lolla pontificia del 1113, intesa a troncare questioni di competenza, mette fra le altre la chiesa di fan Lorenzo in Zogno sotto la diretta giurisdizione dei canonici di Sant'Alessandro in Bergamo. Questo paese, munito di forte castello, è più volte ricordato nelle vicende bellicose che turbarono il territorio bergamasco nel periodo comunale ed in quello susseguente delle fazioni guelfe e ghibelline. Nel 1403 s'impadronirono del castello di Zogno i Guelfi e ne fecero il loro centro d'azione nella valle lireinbana, ove ebbero quasi sempre miglior fortuna dei loro avversari.
   Coli, elett. Zogno — Dioc. Bergamo — P e T. locali, Str. ferr. a Bergamo.
   Blello (178 ab.). — Si trova il territorio di questo minuscolo Comune nell'alta valle Breinbilla, sul pendìo dei monti che dividono questa valle dalla contigua vai Imagna. — lllello, capoluogo del Comune, è un modestissimo aggregato di case rurali, a 952 metri sul livello del mare, in località silvestre ed appartata.
   Prodotti del suolo, non molto fertile in questo Comune, sono scarsamente i cereali, le patate, le castagne, legna da ardere e da lavoro. Vi sono eziandio vasti pascoli. L'alpeggio e la produzione del carbone di legna sono le industrie alle quali si applica questa popolazione di montanari boscaiuoli.
   Coli, elett. Zogno — Dioc. Bergamo — P2 a Brembilla, T. a Zogno, Slr. ferr, a Bergamo.
   Bracca (712 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende all'imbocco della vai Serina, sulla destra dell'Anibria, in località alta ed appartata. — Capoluogo del Connine è Biacca (Gli in ), discreto paese di circa 570 abitanti, che negli ultimi anni ha subito qualche miglioramento edilizio. L'aspetto del paese c affatto rustico. Nella chiesa di antiche origini si conservano buoni dipinti di scuola veneta, nonché un prezioso codice, opera di Landolfo da Yertova nell'anno 1444.
   11 territorio di Bracca produce, nella parte bassa, limitatamente viti e cereali; nella parte alta ha boscaglie di castagni e cedue e pascoli assai estesi. L'alpeggio, l'ai leva merito del bestiame e la produzione dei latticini sono esercitati dalla popolazione di questo Comune, a sussidio della scarsa produzione agraria. Nelle vicinanze havvi una copiosa sorgente ili acqua minerale salso-jodica, utilizzata da quei valligiani per la cura delle malattie cutanee e del sistema gangliolare.
   Cenno storico. — Li questa terra, per quanto modesta ed appartata, si hanno memorie scritte fin dall'anno 1299; nel 1304 questo paese, insieme ai circostanti, fu infestato da torme di lupi rabbiosi, a sterminare le quali non bastando l'opera degli uomini si ricorse cori pubbliche preghiere anche a quella divina ; sullo scorcio dello stesso secolo Bracca ebbe a soffrire rapine e. devastazioni a causa delle fazioni che infestavano la vallata; nel 110N la chiesa ili Sant'Andrea di Bracca, ch'era imita sotto il governo d'un sol parroco a quelle di Saiiibusita e di Uigosa ottenne, per istanza