Mandamenti e Comuni del Circondario ili Bergami
SI
consortili legano fra di loro i varii Comuni del mandamento e le numerose loro frazioni. In regione fortunata e fertile il mandamento di Caprino Bergamasco trova la base della propria ricchezza nella produzione agraria; nondimeno vi fioriscono anche le altre industrie e, come vedremo, in ispecial modo la serica.
Caprino Bergamasco (1702 ab.). — Caprino, capoluogo del mandamento, presso la strada interprovinciale da Bergamo a Lecco, toccato anche dalla linea ferroviaria (stazione di Cisano), ha da lungo tempo fama di essere il più bello e signorile borgo del Bergamasco ; nò l'antica fama è smentita dall'aspetto presente del paese, che davvero è ben da pochi uguagliato per eleganza e proprietà di edilìzi, alcuni dei quali di rilevante antichità e di pregevole architettura: altri o rimodernati o affatto nuovi. Importante, monumentale quasi, è la chiesa parrocchiale, di antiche origini, ma rifatta sullo scorcio del secolo XVI sopra elegante disegno di Pellegrino de' Tibaldi, detto più comunemente il Pellegrini. Belle e fiancheggiate da palazzotti di aspetto signorile sono la principale via di Caprino e la piazza maggiore.
Caprino è ricco di istituzioni scolastiche e di beneficenza: ha una Biblioteca comunale abbastanza copiosa, ha un Ospedale civico, una Congregazione di carità, fondazioni dotali ed elemosiniere.
Per gli escursionisti Caprino (312 m.) è punto di partenza o d'arrivo a coloro che salgono l'Albenza donde rendersi in valle Imagna o nel territorio di Lecco, o che ne discendono provenienti da Calolzio, da Carenilo e dalla valle Imagna: escursioni tutte di noi) molta fatica e piacevolissime.
11 territorio di Caprino Bergamasco, seminato da colli e sui fianchi dei monti circostanti da ricche e pittoresche ville, è fertilissimo e coltivato con cura estrema. Produce cereali d'ogni specie, frutta, ortaglie, viti e gelsi in grande quantità. L'allevamento dei bachi da seta, fatto quivi su vastissima scala e con singolare perizia, tanto che i Caprinesi sono per tale bisogna ricercati anche altrove, costituisce, insieme alla produzione agraria, la vera base della ricchezza locale; ricchezza e benessere economico evidente, poiché pochi paesi hanno aspetto sì prosperoso ed operoso come questo. La industria tessile è rappresentata da due importanti opifici per la trattura della seta a vapore, impieganti in media 337 operai, e da uno stabilimento pei la torcitura e l'incannaggio della seta, con 142 operai in media.
Cenno storico. — I)i Caprino si hanno notizie nei documenti della Curia bergamasca fin dal periodo comunale. Ebbe sempre parte priineggiante nella valle di San Martino e fu sede dei giudici di questa valle, la quale fu per un certo periodo depressa dalle pievi di Brivio e di Cariate. Nel 1373, infierendo la tirannia di Bernabò Visconti signore di Milano, su Bergamo e suo territorio, la valle di San Martino, ove avevano grande influenza i Guelfi, al pari di altre valli bergamasche, insorse contro l'odiosa dominazione* Bernabò, a sedare quella rivolta che minacciava di premiere sempre maggior piede, mandò il figlio Ambrogio — dipinto dai cronisti del tempo per bello e prestante giovane ed assai esperto capitano — con numerose forze a Bergamo. Ambrogio, dando la caccia ai rivoltosi ed ai fuorusciti pel territorio, si scontrò, il 17 agosto di quell'anno. a Caprino, con un forte nucleo ili Guelfi e, nella fiera zuffa accesasi, rimase ucciso da un colpo di lancia. Venne trasportato e sepolto con grande onore a Bergamo; ma Bernabò, furibondo per la morte di quel figlio nel quale poneva le sue maggiori speranze, a freno anche dell'ambizione invadente di suo nipote, Gian Galeazzo il conte di Virtù, venne in persona a Bergamo e ne percorse il territorio incendiando, sacclieggiando, sterminando quei paesi delle valli di San Martino ed Imagna, che più ostinatamente si erano mostrati attaccati alla causa dei Guelfi. Nell'agosto del 1399, come in uno dei luoghi che maggiormente avevano sofferto dalla rabbia dello fazioni, si fermò a Caprino la famosa colonna dei processionanti bergamaschi, della quale tanto parlano il Muratori ed il Ronchetti, fiagellantisi ed imploranti pace,