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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincie di Bergamo e Brescia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1898, pagine 540

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   68-
   Parte Seconda — Alta Italia
   cripta ; l'altro, in mezzo ai campi, è la chiesetta di San Giorgio, considerato questo pure come monumento nazionale per gli antichissimi dipinti che conserva, attribuiti ad un Giovanni tle Limine ed evidentemente datanti dal primo risveglio dell'arte in Italia, dopo la barbarie densa dei secoli bassi.
   Altra antichità ragguardevole, dal punto di vista archeologico se non da quello dell'arte, era in Alnieniio San Salvatore l'avanzo del ponte romano sul Brembo, che anticamente doveva unire i due paesi di Almenno e di Aline, il primo sulla destra e l'altro sulla sinistra del fiume, demolito nel 1893 nell'interesse del vicino canapificio. Questo avanzo constava dei piloni e dei ruderi di otto grandi arcate, costruite coi materiali e coi metodi dei quali i Romani hanno lasciato molti esempi giunti fino a noi. Secondo gli studi fatti il al l'iug. Fornoni su questo ponte, esso doveva avere una lunghezza di piedi romani 012 (metri lineari 180.17) ed un'altezza di in. 24.10 dal pelo dell'acqua. Impropria mente, a questo ponte che forse risale al 111 od al IV secolo dell'éra nostra, una fantastica tradizione medioevale ha appioppato il nome di l'onte dilla Eegbia. La rovina totale del ponte avvenne il 30 agosto 1493: ma due archi nel mezzo del fiume rimasero intatti, e resistettero all'urto delle acque per tre secoli ancora, essendo crollati nel 1793.
   Il territorio del Comune di Almenno San Salvai ore — non molto vasto, dacché ne fu staccata, con R. decreto del 31 dicembre 1S81, la frazione d'Oltre Brembo per aggregarla al Comune di Villa d'Almi - è pingue e fertilissimo. Vi prospera in ispecial modo la a ite, che dà vini frizzanti e saporiti assai Apprezzati; i cereali ed i gelsi. L'allevamento dei bachi da seta vi è fatto in larghe proporzioni
   Cenno storico. — Le prime notizie che si hanno intorno ad limonilo ne riguardano la Pieve, comprendente allora, con molta probabilità, in ini sol nome i paesi ora distinti cogli aggiuntivi ili San Salvatore e di San Bartolomeo e datano dal periodo longobardo. Nell'anno 755 risiedeva in Unicnno — Corte regia — Astolfo re dei Longobardi e \i datava atti che ancora si conservano nell'Archivio Capitolare Bergamasco e che furono riportati ed illustrati dall'eruditissimo paleografo cali. Mario Lupi nel suo Codice Diplomatico. Nell'anno 807 la chiesa o basilica ili San Pietro in Aliiietino aveva grado di pieve. Un diploma del monastero ili San Sisto in Piacenza, di Lodovico' Il il Calvo, imperatore, datato dall'S74 e riportato ed illustrato dal Muratori, dà in feudo a quel convento la Corte ili l.anen ( limonilo) in comitatit l'eri/oma. Va notato per l'ortografia, che il diploma fu emesso da Francofone ed esteso per mano di un cancelliere tedesco. Nei secoli successivi il nome di Almenno appare di sovente in documenti riguardanti il clero e la Cuna di Bergamo, l'abbazia, non lontana, di Pontida e le vicende del Comune di Bergamo, tanto all'epoca delle guerre ili Barba-ressa con Jlilano e colle altre città lombarde quanto nel periodo successivo, in cui Almenno ebbe a subire gravi danni e devastazioni per occupazioni di truppe o per la rabbia delle fazioni che momentaneamente se ne impadronivano. Nel 135S, per sottrarsi ai capricci delie fazioni, gli abitanti di llnnmuo giurarono fedeltà a Bernabò Visconti, signore di Milano ; ma sul finire del secolo medesimo furono di nuovo agli stessi guai, che non cessarono se non col passaggio del territorio bergamasco in dominio della Repubblica di l enezia. Nell'agosto dell'anno 1400 fu tenuto in Almenno, nella chiesa di San Salvatore, un giubileo o perdono generale, colle stesse indulgenze e facoltà godute dalla basilica ili San Marco di Venezia, per il che fu un accorrere grandissimo, straordinario di popolo da ogni parte della Lombardia a questo borgo.
   Nel fortunoso periodo della rivoluzione del 1S4S, quando già gli Austriaci trionfanti rioccnpavano una ad una le città di Lombardia e i loro territori, Almenno San Salvatore e la valle. 1 magna ebbero un tentativo di rivolta. Alcuni disertori italiani dell esercito austriaco, alcuni Bergamaschi, rifugiatisi fri questi monti per isfuggire alle persecuzioni della polizia nella città, stanchi delle odiose prepotenze della gendarmeria, assalirono