Mandamenti e Comuni del Circondario ili Bergami
SI
valle Seriana da quella della valle Cavallina, sulla sponda sinistra del Serio, che quivi è passato dal ponte della strada nazionale pel Tonale e più a valle da quello della linea ferroviaria Bergamo-Brescia. Appena fuori dell'abitato della strada nazionale si biforca quella provinciale Bergamo-Brescia.
Seriate (248 m.) è una bellissima borgata posta in piano, di carattere industriale ed affatto moderna; ha vie ben tenute e fiancheggiate da edilizi d'aspetto signorile e da case in gran parte rimodernate, se non nuove affatto. Bellissima per architettura è la chiesa parrocchiale, con titolo di arcipretale, considerata fra le più belle e ricche del territorio bergamasco: ha buone pitture del seicento, affreschi e decorazioni moderne.
Il territorio di Seriate è fertilissimo: produce cereali, foraggi, gelsi, frutta, ortaglie. Vi si alleva bestiame da stalla e da cortile ed importante vi è pure la produzione dei bozzoli. Nel Comune hanno vita 2 opifici per la torcitura ed incannaggio della seta, con 120 operai complessivamente; un opifìcio per la tessitura meccanica del cotone, con 300 e più operai giornalieri; una grande fabbrica di birra ad uso Monaco di Baviera, impiantata nel 1881 da un industriale tedesco, nonché una fabbrica di lavori in cemento.
Cenno storico. — Di Seriate, terra antichissima e sempre popolosa ed importante, si hanno documenti e memorie sin dal 1175. Per le decime che Seriate pagava alla Curia vescovile di Bergamo, della quale era feudo, vi fu, nel XII secolo, grande contesa fra i canonici di Sant'Alessandro e quelli di San Vincenzo, disputantisi, come è noto, la supremazia ed i privilegi cattedrali. Nel 1393, infierendo più che mai le fazioni guelfe e ghibelline nel contado di Bergamo, Seriate fu, insieme ad altre terre circostanti, incendiato e distrutto dai Guelfi, in armi contro il duca di Milano e suoi vicari ghibellini.
Coli, elett. Bergamo — Dioc. Bergamo — Pz, T., Str. ferr. e Tr.
Sforzatica (1181 ab.). — 11 territorio di questo Comune si stende nella parte bassa del circondario, fra la strada provinciale per Milano ed il Brembo. — Sforzatica (204 m.), capoluogo del Comune, è un grosso paese di carattere essenzialmente rurale, non privo di edilìzi moderni o rimodernati, di bella apparenza. Nulla però di notevole sotto l'aspetto artistico. Nei dintorni, per la vasta pianura, sono frequenti i cascinali e le fattorie, taluna delle quali di certa importanza, sì da costituire frazione del Comune.
Sebbene di natura alluvionale ed alquanto ghiaioso, il territorio di Sforzatica è riccamente irrigato e coltivato con cura: produce cereali d'ogni specie, foraggi e gelsi. L'allevamento del bestiame da stalla e da cortile e dei bachi da seta forma la massima industria del luogo a sussidio della produzione agricola. Tuttavia l'industria manifatturiera è rappresentata da un piccolo opificio per la torcitura e l'incannaggio della seta; vi sono inoltre due piccole fabbriche di pasta da minestra ed una fornace per la cottura della calce.
Cenno storico. — Nel 1380 questo borgo fu incendiato e distrutto da Temolo da Greco, capitano dei Guelfi, che coti 400 fanti se n'era impossessato. Nello stesso anno, a giugno, i Ghibellini, capitanati da Pagano Panico, podestà di Bergamo, e da Viscontino Cropello, ripresero Sforzatica, cacciandone con molta strage i Guelfi che s'erano insediati nella rocca, ch'era feudo e proprietà dei loro partitanti, i Suardo di Bergamo. Nel 1405 i Guelfi, capitanati dai Colleoni di Trezzo, ripresero la rivincita riconquistando Sforzatica ed il territorio circostante; ma indi a poco, nel 1407, furono sopraffatti con grande eccidio dai Ghibellini. Dopo la presa di Sforzatica fu stabilita una tregua a Pontesecco, auspici il podestà di Bergamo ed altri maggiorenti.
Coli, elett. Caprino Bergamasco — Dioc. Bergamo — P\ T. e Str. ferr. a Bergamo.
Sombreno (281 ab.). — Questo piccolo Comune si trova a nord-ovest di Bergamo, sulle colline che fronteggiano il Brembo, all'ingresso della vai Brembana propriamente detta. — Sombreno (276 m.), capoluogo del Comune, è un piccolo villaggio di nessuna importanza, che non offre se non lo spettacolo della sua ridente posizione e dell'ameno