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Parte Seconda — Alta Italia
Il territorio, ben esposto e soleggiato, è fertilissimo: vi si coltivano il frumento, la vite, gli alberi da frutta, i gelsi e le ortaglie. Importante vi è la produzione dei bozzoli. Le industrie tessili sono rappresentate in Raniea eia un opificio per la trattura della seta con 72 operai e da un grandioso stabilimento di tessitura e filatura del cotone, nel quale trovano lavoro giornalmente in inedia 530 operai.
Cenno storico. — Raniea è luogo antico; fin dal 1334 possedeva un convento di monaci seguenti la regola cliiniacense, sul quale aveva giurisdizione il vescovo di Bergamo. Nel principio del secolo XV fu devastato dagli avventurieri assoldati dai Ghibellini che tanti danni cagionarono a tutta la vai Seriana inferiore.
Coli, elett. Bergamo — JLMoc. Bergamo -— P2, T. e Str. ferr. ad Alzano Maggiore.
Redona (1282 ali.). — Il territorio di questo Comune si stende ad oriente di Bergamo, alle falde delle montagne che stanno a tergo della città. — Redenta (273 ni.), capoluogo del Comune, è il primo paese che s'incontra sulla strada provinciale da Bergamo alla vai Seriana, e la sua vicinanza colla città più che altro la fa sembrare un sobborgo, o la continuazione di questa. Ila edilizi moderni e di bellissimo aspetto in buon numero; ne vi mancano, a rappresentare il passato feudale, due torrioni massicci ed avanzi delle grosse mura di quel castello che proteggeva Bergamo da oriente. Le colline circostanti a Redona sono popolate di ville, soggiorno estivo di molte famiglie della città.
Bella gita nei dintorni di Redona è l'ascensione alla M'aresàna, una delle ultime propaggini meridionali delle Orobie, da cui si gode mi superbo panorama sulla valle Seriana inferiore e su tutta la pianura lombarda lino al Po.
11 territorio è fertilissimo: produce cereali in gran copia, viti, gelsi e frutta. L'allevamento dei bachi da seta è buona industria locale di sussidio all'agricoltura. Redona è borgo industrioso e conta, fra altri opifici, due molini pei* cereali a sistema americano, all'officina meccanica con 42 operai in media, uno stabilimento per la tessitura meccanica del cotone con circa 230 giornalieri.
Cenno storico. — Redona è luogo assai antico e le sue prime memorie risalgono al X secolo. Durante il periodo delle guerre tra Rarbarossa ed i Comuni lombardi il castello di Redona venne occupato (116,9) da Federico Rarbarossa, ed in proposito una leggenda ebbe per molto tempo credito nel popolo bergamasco e fu anche raccolta da qualche storico meno avveduto, per verità. Quivi, secondo tale leggenda, Barbarossa avrebbe tentato di violare Antonia, figlia di Federigo Bongo, castellano di Pedona per conto del Connine di Pergamo. La fanciulla, piuttosto che subire quell'infamia, con un pugnale tratto dalla cintola dello stesso imperatore, si sarebbe uccisa sotto i suoi occhi. Ma degli storici nessuno — anche fra quelli più ostili a Barbarossa — fa cenno di questo fatto, che non avrebbe mancato ili sollevare, al pan di quello di Lucrezia romana, grande rumore; dì più, le appurate indagini del Ronchetti, lo provano insussistente. Osservasi, infine, che nel periodo in cui si vorrebbe avvenuto quel fatto, narrato da poeti e illustrato ila pittori, Barbarossa era fuori d'Italia, ili Germania, ove s'era rifugiato dopo la sua vergognosa ritirata da Alessandria e hi sua cacciata da Susa, Nel XIII secolo si hanno documenti e notizie intorno alla chiesa di Redona dedicata a San Giorgio e ad mi monastero di donne esistente in quel borgo. Nel 1308 le truppe di Gian Galeazzo Visconti, duca ili Milano, occuparono il castello di Pedona, tenuto sempre dalla famiglia dei Bonghi, facendo strage dei Ghibellini che si erano rifugiati e danneggiando assai l'edilizio; nel 1403 Sopraleone de'Bonghi, capitano dei Guelfi, rese ai Ghibellini annidati in Redona pan per focaccia ; infine, nel 1° marzo 1405, il castello fu ripreso dai Ghibellini guidati da Estorre Visconti, signore di Monza» e con grande strage di Guelti incendiato insieme al borgo, ove questi si erano rifugiati.
Coli, elett. Bergamo — Dioe, Bergamo — P\ T. e Str. ferr. a Bergamo.