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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di liotiliio
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   del mare, sulla sponda sinistra del Tidonc. Nulla di notevole, all'infuori di una vasta chiesa parrocchiale, havvi in questo paese, sebbene non manchi di edilizi moderni e di qnalche bella villa nei dintorni. L'abitato è aperto e diviso da tre vie, in tre terrieri, che prendono il nome della Chiesa, del Molino e del Castello. A tergo del paese,sopra nn alto poggio, sorgono ancora gli avanzi dell'antico castello, che fu presidio di questa vallata e consistente ora in 1111 grandioso e massiccio edifizio quadrato (figura 47). In questo castello si stabilirono varii trattati di pace nel secolo XVI, sapendosi che, ad esempio, nel ló^l era formidabilmente munito.
   Il territorio di Zavattarel'o è assai fertile e ben coltivato: produce cereali d'ogni specie, legumi,patate, fnitta;nella parte alta solivi belle boscaglie ceduo e di castagni. Cospicua in luogo è la produzione del legname da ardere, da lavoro e del carbone.
   Conio storico. — Zavatta-rello è paese antico, ricordato da documenti del periodo comunale e signorile. Nel 972 fu concesso da Ottone II al monastero di San Colombano di Bobbio, cui venne tolto nel 1169 dai Piacentini. Nel P269 apparteneva al conte Ubertino Landi. Durante la seconda metà del XIII secolo e nel XIV il possesso di Zavat-tarello fu disputatissimo, finche nel 1387 il vescovo di Bobbio lo diede in feudo a Jacopo Dal Verme. Dal secolo XIV in poi furono signori feudali di Zavat-tarello e della vai Tidonc i Dal Verme, alternativamente coi Sanseverino, che ebbero anche la signoria di Voghera togliendola ai Dal Venne. Saliti questi in fortuna specialmente nelle
   Lalo di fianco.
   — Fortunato: Avanzi del castello (da fotografia Cicala).