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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di liotiliio
   153
   Attnla, monaco borgognone, già abate ili Luxevillc, discepolo ili S. Colombano. Atfola durò nella carica dodici anni e gli succedette Bertolfo, abate, il quale ebbe a subire molestie per parte del vescovo di Tortona, che pretendeva esercitare la propria giurisdizione sull'abbazia di Bobbio, mentre questa pei privilegi avuti voleva governarsi autonoma. Il piato fu portato dapprima alla Corte di Pavia, davanti al re longobardo Vriovaldo, il quale si dichiarò incompetente; allora Bertolfo si recò a Roma a perorare la causa del suo convento davanti al papa Onorio I e n'ebbe ragione. Cosi fu iniziata la fortuna di quell'insigne abbazia intorno alla quale crebbe poco per volta la piccola città. Ma non è a dirsi che S. Colombano, come taluno assevera, fosse il fondatore vero della città. Ber quanto terra modesta, oscura, Bobbio pare esistesse prima della venuta del santo monaco irlandese: il suo nomo, ricordato dal Giocondo che lo additò al Santo e la basilica di San Pietro ivi esistente e che per esser sin d'allora diroccata pei antichità doveva accostarsi ai primi secoli del Cristianesimo ed entrare quindi nel periodo romano, fanno prova delle più antiche origini di Bobbio e della relativa importanza che doveva avere nei primi secoli del Cristianesimo, se vi si costruì una basilica dedicata al principe degli apostoli. 11 luogo non era quindi ignoto, remoto e disabitato, rome taluno ancora vorrebbe far credere, e a prova di ciò potrebbe valere anche l'esistenza di un antico pezzo di marmo rosso che dovette servire d'apertura di un pozzo e ve    Chiusa fra i suoi monti, appartata quasi dal consorzio umano, la piccola città di Bobbio, formandosi intorno alla grande abbazia, clic costituiva il suo maggior lustro, non fu tocca se non indirettamente, por riflesso, dai molti e turbinosi avvenimenti clic lei secoli successa i sconvolsero 1 Italia superiore. Fu lungamente retta dagli abati e subì vario iufeudazioni, cominciando da quella dei Dal Venne, per diploma di Filippo Maria Visconti duca di Milano, del 23 marzo 1136. Nel secolo XIV formatosi sotto la signoria dei \ isconti il ducato di Milano, Bobbio, col suo territorio, fece parte di questo Stato — che sembrava dover essere il nocciolo d'un futuro regno d'Italia — e ne segui le sorti fino al 1748 in cui per ì trattati clic posero fine all'ultima, guerra perle eterne successioni a questo o quel regno od impero, fu, insieme all'Oltrepò pavese, aggregata agli Stati sardi.
   Colla costituzione del Regno d Italia, per un criterio storicamente plausibile, ma contro il quale stanno ormai molti interessi locali, facenti capo più facilmente e più sollecitamente, per lo meno in parto, a Piacenza clic non a Pavia, il circondario di Bobbio, staccato dalla provincia di Genova alla quale fu unito fino al 1859, venne di nuovo aggiunto all'antico territorio di Pavia, formando parte della sua provincia.
   Coli, elett. Bobbio — Dioc. Bobbio — P- e T. locali, Str. ferr. a Voghera e Piacenza.
   Corte Bruguatella (939 ab.). — Il territorio di questo Comune si stende a sud di Bobbio nella parte alta del mandamento, su una plaga alquanto incassata fra i monti, assai pittoresca. — Corte Bruguatella, capoluogo del Comune, è un discreto villaggio a 335 metri dal livello del mare sulla strada nazionale Piacenza-Genova, toccato anche dalla Trebbia, che in quei paraggi covre impetuosa e rumorosa nel suo letto di sassi, llavvi ili Corte Brugnatella qualche edilizio di moderna costruzione: nulla però di notevole. Il Comune è formato da varie frazioni, di cui oltre del capoluogo ricorderemo: Gonfiente, ove trovasi una sorgente d'acqua solforosa, Marsaglia, La Cà, Rossaroln, Pietra Nera, Poggio Rondino, emergendo le due borgate di Brugnello e della Pieve di Montarzolo che hanno ciascuna una chiesa parrocchiale.
   Il territorio comunale, ben coltivato, produce viti, cereali, legumi, castagne, legname da ardere e da lavoro, foraggi. Non vi sono altre industrie all'inliiori di quelle strettamente attinenti alla produzione agricola e la tessitura casalinga del lino e della canapa, praticata dalle donne, nella stagione invernale particolarmente.
   151 — La l'atri», voi. II.