156 Parie Seconda — Alla Italia
dominate dal monte Lesima predetto e dal monte Ebro (1701 m.), con un seguito di vette degradanti dai 1400, ai 1200, ai 1000 metri dal livello del mare.
Il fiume principale del circondario di Bobbio è senza dubbio la Trebbia, fiume impetuoso a regime, si può dire, torrentizio, e uno dei maggiori affluenti di destra del Po, nel quale si getta presso Piacenza con una larghissima foce. La Trebbia nasce sul versante sud-est del monte Antola, nel territorio del mandamento di Torriglia in provincia di Genova, e di là, dopo un percorso di pochi chilometri, entra nel circondario di Bobbio per il mandamento d'Ottone e prendendo quella inarcata direzione di nord-est che segue in tutto il suo non breve percorso, attraversa il circondario nella sua maggiore lunghezza e uscendone presso Degara dopo d'avere toccate le località più importanti della regione, quali Rovegno, Ottone, Bobbio ed altre.
Numerosissimi sono gli affluenti discendenti dalle valli laterali che la Trebbia, nel suo percorso per il circondario, riceve tanto a destra che a sinistra. Citeremo innanzi tutto l'Aveto che scendendo dal versante settentrionale del monte Pagliara (1181 m.) e del Ramaceto, ingrossato dai torrenti numerosi che discendono dal Penna, entra nella valle della Trebbia a Castagnola per gettarsi in questo fiume presso Cerignale; il torrente di Zerba, il torrente di Bobbio ed altri minori, ma numerosissimi, che in tempo di pioggia raccolgono abbondante volume d'acqua, sì da rendere in quelle circostanze la Trebbia uno dei più terribili e minacciosi fiumi torrentizi della regione emiliana. Dopo la Trebbia nascono nel circondario di Bobbio e vi scorrono per buon tratto la Staffora — che attraversa il mandamento di Varzi — per entrare poscia nel circondario di Voghera e di là, al disotto di questa città, gettarsi nel Po ; il Tidone, che nasce nel mandamento di Zavattarello, da cui esce per entrare nel circondario di Piacenza e gettarsi nel Po, tra Sarmato e Rottofreno, arricchiti pur questi fiumi di regime torrentizio, dai numerosi corsi d'acqua che scendono dalle vallate laterali al loro alveo.
Il circondario di Bobbio è, nella sua maggiore lunghezza parallelamente alla Trebbia percorso, come arteria massima, dalla strada nazionale da Piacenza a Genova, che per Bobbio ed Ottone dirigendosi a Torriglia passa dalla valle della Trebbia in quella del Bisagno, strada delle più belle e pittoresche che attraversino l'Apennino. Importante e pittoresca è pure la strada provinciale che da Voghera mette a Bobbio, raggiungendo al passo del Penice la quota di 1096 metri, mentre la nazionale trova in Torriglia il suo punto massimo a 855 inetri dal livello del mare. Queste sono le due grandi arterie rotabili della regione: sentieri e strade mulattiere, alcuna delle quali attraversanti da un versante all'altro la montagna, percorrono in ogni senso il circondario, ma la loro enumerazione qui ci porterebbe oltre i limiti : ci riserbiamo menzionare le più importanti toccando dei Comuni nei quali maggiormente la loro influenza si svolge.
Il circondario di Bobbio, per quanto in molte parti la natura aspra e scoscesa dei monti non sia molto favorevole, è regione esclusivamente agricola. Tutte le coltivazioni proprie alla montagna vi sono adottate e mantenute con cura. Ragguardevoli estensioni del territorio bobbiese sono occupate da boschi di castagni, di quercic e quer-ciuoli. Nel fondo delle vallate e sui fianchi meglio esposti delle montagne fino ad una certa altezza crescono prosperosamente i cereali, i legumi, la vite e gli alberi fruttiferi. Nessuna industria speciale ha vita in questo circondario che non sia strettamente attinente all'agricoltura ed alla produzione agricola locale. Così in sussidio alla agricoltura è assai sviluppato l'allevamento del bestiame bovino e suino in ispecie, che in gran parte si smercia vivo a Piacenza ed a Genova: diffusa ò pure la tessitura casalinga della canapa e del lino, ed anche, sebbene in più limitate proporzioni, della lana e di materie miste : industria alla quale si dedicano più specialmente le donne nelle giornate invernali o nelle altre stagioni nelle quali non è richiesta la loro attiva presenza alla campagna. — Molti uomini del circondario emigrano a Genova, ed anche, per la facilità degli imbarchi, in America.