Mandamenti e Comuni del Circondario di liotiliio
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Bnrgondi o Borgognoni elio in varie riprese, dal V fino al X secolo, discesero in Italia per predarvi o per accompagnare i loro re presi dalla mania di cingere la non fortunata, nè apportatrice di fortuna, corona d'Italia. Queste invasioni od incursioni dei Borgognoni, tanto al tempo di Teodorico, dei Goti e dei Longobardi, quanto al tempo dei Franchi e dei tristi reattoli del IX secolo, avevano per obbiettivo principale Pavia, sede effettiva del Regno, depositaria della sua tradizione. Onde non è improbabile che qualche banda di essi si sia stanziata in questa località, dando così ragione all'appellativo rimasto, fra 1 secoli, nella tradizione popolare. Di San Nazzaro de' Bnrgondi, come di pieve importante e di terra ben munita e forte, si hanno notizie appunto nelle carte del periodo feudale e del Regno, nonché nei fasti del successivo periodo dei Cornimi e delle guerre signorili. Subì in seguito varie infeudaziom nelle famiglie dei Sannazzaro, dei Mala-spina e via dicendo.
In origine il paese era più al basso, a mezzodì dalla posizione attuale; ma, nel 1(100, una terribile piena del Po, allagando tutta la circostante campagna, lo distrusse in gran parte, onde gli scampati abitanti e quelli che vennero dopo eressero i nuovi edifizi più in alto, al ridosso della Costa su cui il paese ora sorge. Sul principio del secolo scorso, nel 1705, dopo un secolo circa «la quel disastro, il Po, scavandosi un nuovo letto più a mezzodì, cominciò a ritirarsi da quella località ed il suo largo letto rimasto all'asciutto fu, dall'operosa attività della popolazione, riconquistato all'agricoltura, alla produzione, segnandosi così l'inizio di un nuovo periodo di prosperità.
Nel 171-3, per effetto del trattato di Worms, che poneva fine ad una delle tante guerre di successione che da un secolo e mezzo funestavano l'Italia, San Nazzaro de' Bnrgondi che, compreso nel Principato di Pavia, aveva sempre fatto parte del Ducato di Milano, passò allo Stato Sardo. Durante il periodo napoleonico San Nazzaro venne eretto capoluogo d'un distretto e centro giudiziario e, nel riordinamento amministrativo del Regno d'Italia venne, come capoluogo di mandamento, insieme alla Loinellina, aggregato alla provincia di Pav ia, del cui primo circondario ora fa parte (I).
Coli, elett. San Nazzaro de' Bnrgondi — Dioc, igevano — P2, T. e Str. ferr.
Alagna (1519 ab.). — Si trovali territorio di questo Connine nella parte superiore o nordica del mandamento, sulla strada che da San Nazzaro de' Bnrgondi va a Garrisco e Tromello, non lungi dalla sponda destra del Terdoppio. — Alagna (92 ni.) è un bel villaggio, sebbene di carattere affatto rurale, assai popoloso e con una discreta chiesa parrocchiale. Il Comune, oltreché del capoluogo, è formato da varii cascinali sparsi per la vasta e rasa pianura.
Il territorio di Alagna, abbondantemente irrigato e per natura anche umido, è fertilissimo e si presta in particolar modo alla coltivazione del riso e dei prati artificiali o marcite. \ i prosperano pure i cereali ed anche i gelsi ; ma i prodotti maggiori della località sono il riso ed i foraggi. L'allevamento del bestiame (la stalla (bovino ed equino) e da cortile (suini, oche, tacchini, pollami in genere) vi è fatto su vasta scala. Cospicua la produzione dei formaggi e del burro.
Nel 1782 Alagna diede i natali al prof. Ciro Pollini, vera gloria della Lomellina, il quale pubblicò circa quaranta opere importantissime di medicina, agronomia e botanica.
Coli, elett San Nazzaro de' Bnrgondi — Dioc. Vigevano — P2 locale, T. e Str. ferr. a Garlasco.
Ferrera Erbognone (2409 ab.). — Il territorio di questo popoloso Comune si stende nella parte sud-ovest del mandamento, sulla sponda sinistra dell'Agogna, che in questa località riceve anche le acque dell'Arbogna, ed è attraversato ad un tempo dalla strada provinciale e dalla linea ferroviaria Pavia-Alessandria —Ferrera Erbognone,
(1) Illustrò molto bene questo popoloso borgo l'attuale suo dotto prevosto D. Giovanni Gaz-
zaniga, in due volumi usciti da poco.