Mandamenti e Comuni del Circondario di liotiliio 137
Mandamento di BELGI0J0S0 (comprende 13 Comuni, popol. 20,215 ab.)- — li mandamento di Belgiojoso è fra quelli nella provincia di Pavia che non subirono alcuna variante in seguito alla più volte ricordata legge sul riordinamento delle preture, del 30 marzo 1S90. Il territorio si stende a est-sud-est di Pavia, in quella ricca e fertile plaga che è compresa fra la sponda sinistra del Po e l'Olona. Limiti del mandamento sono: a nord-ovest, il mandamento (li Pavia; ad est e sud-est, il mandamento di Cor-teolona; a sud, il Po, del quale il territorio di Belgiojoso segue la capricciosa sponda. Oltre che dal l'o, questo mandamento è toccato anche dal Ticino, che nel suo territorio appunto si scarica in Po; dall'Olona e da numerosi canali che servono all'irrigazione della bella e ricca campagna.
Numerose strade comunali e consortili percorrono in ogni senso il territorio di questo mandamento, unendone fra di loro i Comuni e le principali frazioni; è inoltre attraversato dalla strada provinciale Pavia-Casalpusterlongo, che lo unisce all'antica postale romana — diramantesi presso quest'ultimo per Piacenza e per Cremona — o dalla linea ferroviaria Pavia-Cremona-Mantova.
Il territorio del mandamento di lielgiojoso è, si può dire, una delle più fertili plaghe del circondario pavese; ottimamente irrigato e coltivato si presta ad ogni sorta di coltivazioni, segnatamente: cereali d'ogni qualità, lino, frutta, foraggi, legumi, ortaglie e gelsi. Le industrie agrarie hanno in questa regione sopravvento su tutte le altre.
Belgiojoso (4589 ab.).— Capoluogo del mandamento che da lui s'intitola, lielgiojoso è — ed il nome stesso lo dice — uno dei più belli e ridenti paesi della bassa Lombarda. Si trova a 75 metri sul mare ed a poco più di 12 chilometri da Pavia. È, specie dopo l'apertura del tronco ferroviario e per le altre facilitate comunicazioni, in via di evidente progresso e di completo rinnovamento.
Come in generale nelle ricche, grasse e industriose borgate della Lombardia, l'abitato ha vie pulite, fiancheggiate da buoni edifizi moderiti o rimodernati, con caffè, osterie numerose e qualche ben fornito negozio di ogni sorta di mercanzie. Notevole monumento in Piclgiojoso è il castello o palazzo della principesca famiglia dei Barbiano di lielgiojoso, un ili favorita dimora estiva delle duchesse viscontee, conservante sulla parte orientale, rivolta verso la piazza maggiore del borgo, integra e grandiosa la facciata, nella sua architettura del secolo XIV. Circondano l'edilizio larghi fossati, attraversati da ponti levatoi, ed alla sommità dei torrioni e dei prospetti è ancora in buono stato l'antica merlatura. L'interno di questo castello, or ridotto a luogo di villeggiatura, è messo con principesca suntuosità: vi si conservano mobili antichi, collezioni di oggetti rari e preziosi, quadri, una buona biblioteca ed arazzi ili pregio. A tergo del castello si aprono deliziosi giardini, dai quali l'occhio spazia libero alle prospicienti colline preapenniniclie di Stradella e di Montù Beccaria.
Notevole e per architettura e per proporzioni è la chiesa parrocchiale di Belgiojoso, più volte rimodernata ed abbellita, e la bella chiesuola gotica detta dei Frati, sullo stradone provinciale all'ingresso del paese, oggi abbandonata e cascante, che meriterebbe illustrazione e restauro per l'eleganza della sua architettura affatto lombarda del secolo XIV. Da ricordarsi nel territorio di Belgiojoso è pure il monastero di Santa Margherita, che anticamente appartenne ai Cavalieri di Gerusalemme, e dal (piale venne quella interessante copertura d'evangeliario in metallo e smalto, non posteriore al secolo XIII, che è conservata nel Museo civico di Storia patria in Pavia.
Oltre essere un centro agricolo di certa importanza Belgiojoso è anche un paese attivamente industrioso; vi si annoverano: un'officina meccanica con fonderia di ghisa, impiegante circa 40 operai ; un opificio per la trattura a vapore della seta, con 250 operai; un brillatoio per riso; una fabbrica di paste da minestra; dieci caseifici nei dintorni; un'attiva lavorazione di panieri di vimini, che si esportano, fatti colle giunchiglie che si traggono dalle vicine rive del Po, del Ticino e dell'Olona.