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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Mandamenti e Comuni del Circondario di Pavia — L    401
   Fig. 25. — Certosa: Coro, aitar maggiore ed abside (da fotografia Iìrogi).
   queste pitture, a chi s'è abituato ad amare e penetrare le profonde e simboliche bellezze dell'arte del secolo XV, lasciano un senso di freddezza.
   La navata maggiore del pieJicroce è in questo punto separata dalla trasversale dalla famosa cancellata in bronzo e ferro (fig. 24), colla quale, nel 1060, fu sostituita l'antica in legno. È lavoro quant'altro mai mirabile, degno in tutto di figurare nella cospicua raccolta di tesori artistici che questo tempio racchiude. Ne diede i disegni della intelaiatura in bronzo Francesco Villa, milanese, ne fece la fusione e curò tutto il lavoro Pietro Paolo Ripa ; il puro lavoro in bronzo costò, dicesi, 13,000 scudi, non tenendo conto del ferro. Consta di tre campate sormontate da un fregio ricchissimo, alla sna volta è sormontato da statuette, da vasi, da fogliami, medaglie e rabeschi con una eleganza e novità di trovale inesauribili. Non sempre questo lavoro, che prende un buon posto tra le opere d'arie, è osservato ed apprezzato dai visitatori della Certosa, da tante altre cose attratti ed affascinati, siccome inerita.
   Eccoci ora al coro e all'aitar maggiore, all'abside, il Sancta Sanctorum della raffinatezza, della ricchezza, della magnificenza nella Certosa pavese (fig. 25).
   Nella struttura organica dell'edilìzio, questa parte del tempio, formante testa di croce, consta di un quadrilatero all'estremità del quale si raccorda come negli altri due bracci, in tre semicerchi, l'abside. La vòlta è pur qui, come nel rimanente dell'edifizio, a sesto acuto cordonata. Questa parte del tempio che, secondo la regola dei Certosini, doveva essere divisa dal rimanente