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La Patria. Geografia dell'Italia
Provincia di Pavia
Gustavo Strafforello
Unione Tipografica Editrice Torino, 1896, pagine 302

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   l'arte Seconda Alta Italia
   in proprietà della famiglia Melzi, dalla quale passarono ad mi Museo inglese per il bel valsente di 100,000 franchi- Riparando alla meglio a questa spogliazione, gli scompartì inferiori della pala vennero sostituiti con copie che erano state eseguito nel 1580 e che si conservavano nella sagrestia ; i due scompartì laterali superiori furono sostituiti con due frammenti d'ima pala del Borgognone, che aveva sofferto altri danni. Cosi rabberciata questa pala ha perduta quella caratteristica impronta di forza e di vivacità che è propria delle opere del Perugino ; del quale però risalta il tocco magistrale, nutrito, nella figura rimasta del Padre Eterno, nello sconiparto di mezzo. Le copie che sono negli scompartì inferiori ci dànno una relativa idea di quello clic doveva essere nel complesso il lavoro originale; i due frammenti della pala del Borgognone, pur essendo per loro stessi, come luLle le cose di questo pittore, interessanti, appaiono di primo acchito c per il genero e per la maniera loro, fuori ili posto, troppo appicciccaticci ai lati del Padre Eterno del Perugino. Le culonne liancheggianti l'altare sono di quel bellissimo verde scuro compatto che è il marino di Portove-nere, roccia di natura scrpentinosa, che si cava nell'omonimo paese all'est remi là del golfo di Spezia, assai conosciuta ed apprezzata anche dagli antichi 11 pallio ed i fianchi dell'altare in marino bianco di Carrara furono scolpiti da Tommaso Orsolino, detto il Volpino — di quella famiglia degli Orsolini, oriunda essa pure da Campione e da Carona, e clic nel secolo XVI e nel XVII, diede alla monumentale flenova taluno dei suoi più celebri palazzi ed il grandioso spedale di l'animatone — e rappresentano la Caduta degli Angeli rihelH e le Vicende di Adamo ed Eva. Buone pitture secenliste adornano le pareti di questa cappella.
   La terza cappella, dedicata a San Giovanni Battista, ha la pala dell'altare dipinta da Giambattista Cariane, ma non con quella forza di disegno e verità di colorito che siamo abituali a vedere nelle opere maggiori di questo ottimo artista esistenti in Genova. Le colonne, clic di taglio barocco fiancheggi,ino l'ancona, sono di misto di Francia : un bel marino russo, con venature di bianco alabastrino, di bellissimo effetto. La decorazione a fresco delle pareli venne rinnovala nel secolo XVII, ma furono risparmiate nella vòlta quattro teste di frali della primitiva decorazione, attribuita a Jacopo DcMotis, di cui era pure la pala dell'altare raffigurante San tliovanni Bullhla e San Girolamo, ora sostituita con questa del Carhme, e della «piale non si sa la fine avuta.
   Sempre per le porticine aperte nella parete al lato sinistro dell'aliare si passa alla cappella quarta intitolata a San Giuseppe. La pala dell'altare, mediocre lavoro secentista, è dovuta a Pier Maria Neri, cremonese, ed è datala dal :d#tC. Pregevoli per la loru rarità e varietà ili venature sono le colonne ili alabastro orientale, somiglianti quasi a due monoliti di corniola. 11 pallio, in marino di Carrara, fu lavorato da Dionisio Bussola liei 1067 nello stile rigonfio e manierato dell'epoca e rappresenta la Strage degli Innocenti. I fregi decorativi di questa cappella, abbastanza vivace nel colorito e di vigoroso disegno, tradiscono la maniera del Procaccini; tuttavia, al disopra delle polline di comunicazione colle cappelle adiacenti, rimangono tracce della primitiva decorazione in due teste, della Madonna e di San Paolo Eremita, attribuite al Borgognone.
   La quinta cappella, per molte ragioni più interessante della precedente, è dedicala a Santa Caterina. Couiiuemlevole innanzi tulio è la pala dell'altare, dovuta a Francesco del Cairo, da Varese, il miglior allievo del Morazzone, artista meno degli altii imbibilo dei procedimenti del manierismo del suo tempo. Bella e naturale è l'espressione delle teste e quella della Vergine in ispccie. Questo quadro va considerato fra le opere migliori del Del Cairo. Le colonne ai lati dell'altaie sono di nero antico, compatto e durissimo di bella levigatura. Lo decorazioni secenliste hanno interamente coperta l'opera primitiva di Jacopo DeMotis. Si conserva ancora una porzione della vetriata a colori che data dal 1400. Gli affreschi sono del Carlone e rappresentano i fasti della Santa titolare della cappella. 11 pallio è un altro di quei preziosi e pazientissimi mosaici in pietra dura, dei quali i Sacchi di Pavia dotarono il tempio.
   Nella sesta cappella, dedicata a Sant'Ambrogio, l'occhio è subito attrailo dalla magnifica pala d'altare — opera ilei Borgognone — nella quale il luminare massimo della Chiesa milanese è rappresentato in abiti pontificali fra San Salirò e Santa Mareelliiia, fratello e sorella suoi; sul davanti si veggono i martiri milanesi Gervasio e Protasio.,. in perfetto costume italiano del secolo XV, perfino iuguantati! Ad onta di questi e d'altri anacronismi che si possono riscontrare nello vesti di