Mandamenti e Comuni del Circondario di Pavia — L
Fig. 21. — Certosa: lulerno del tempio (da fotografia LSrogi).
della Certosa. La decorazione originaria della cappella, a fresco sul muro, era dovuta a Jacopo de Motis, clic quivi lavorava intorno al 1418; ma nel restauro del secolo XVII, le pitture del De Motis — certo interessanti per la storia dell'arte nostrale — scomparvero sotto il far largo, il colorito vivace dei pittori secentisti lavoranti nel tempio ; clic però furono tra i migliori dell'epoca, in Lombardia, cioè : i due Crespi, i Procaccini, il Carlone, il Alorazzone, il Lanzoni, il Bianchi, il Ghisolfi ed altri. D'un certo effetto è, iu questa cappella, l'affresco di fronte all'ingresso rappresentante un paesaggio con marina. Alla sinistra dell'altare notasi un piccolo, ina pregevolissimo lavabo in marmo, finamente scolpito. E opera dei fratelli Mantegazza, lavoranti, come è noto, alla facciata, in torno al 1470. È un altro buon pezzo di scoltura del llinascimenlo italiano.
Una porticina laterale all'altare dalla parte dell'evangelo mette nella seconda cappella, dedicata all'arcangelo San Michele. La pala dell'altare divisa in sei scompartimenti era opera del Perugino (Pietro Vannueci, 1440-1524); ma del grande pittore preraffaellista non rimane che lo scomparto mediano superiore, rappresentante il Padre Eterno. La devastazione di questo capo d'opera avvenne nel 1784, all'epoca della prima soppressione dei Certosini, per un troppo affrettato provvedimento del governo di Giuseppe II che diede luogo a molti abusi ed inconvenienti. I pezzi mancanti vennero