Mandamenti e Comuni del Circondario di Pam — La Certosa
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Gian Galeazzo, del vescovo e di principali personaggi, spiccanti al primo piano, si possono dire altrettanti ritratti d'ima verità sorprendente. Benissimo ottenuto, col graduale riiiipiceiolinientii delle figure c la minor forza del rilievo, nei piani superior i del lavoro, l'effetto prospettico, in fondo al quale si vede appena delineato il panorama di Pavia, colle forti sue mura, le numerose torri, onde la città era famosa.
Nel bassorilievo di fronte, con uguale purezza, l'artista scolpì fi scena del trasporlo della salma di Gian Galeazzo Visconti (morto, come è nolo, di peste nel 1102 a Melegnano) alla Certosa per essersi seppellito. Quivi son pure, colla consueta maestria ed accuratezza di questo artista, ben spiccate le figurine del piano inferiore, raffigurali paggi e signore della corte, accompagnanti d feretro ducale; e prosegue con graduale effetto di ririipierioliinento prospettico, totalmente olle-nulo, lo svolgimento della processsione tra il popolo dolente, in cui è notevole un gruppo di donne superbamente sbozzato. Una magnifica cornice a fregi, a teste, a pulii, medaglie con episodi sacri o rifcrenlisi ai fatti rappresentali nei due quadri principali, completano questo portale, che non si è mai stanchi di osservare, di studiare, di ammirare.
Tulla la parie superiore della facciati é ornala e decorala con profusione lale, clic più non sarebbe possibile. Non v'ha li più piccolo deltaglio di essa ove non abbia lavoralo e, linamente, lo scalpello dì qualche valente artista. Nel basamento sono rimarchevoli, per la varietà ed espressioni loro, le medaglie rappresentanti gli imperalori e re di l'orna, nonché quelli pur famosi, ricordati dalia Bibbia, dalla Storia antica, quali Vlessand.ro, Dario, Serse, Nabucodònosor, Sardanapalo, ecc. ; e negli angoli delle inquadrature, dei bassorilievi a soggetto biblico, che ornano la fascia inferiore, fra i piedestalli delle, lesene o pilaslralc, sono incastrale medaglie con ritratti degli nomini più celebri dell antichità, Eccellenti i bassorilievi clic ornano questa fascia formante insieme allo zoccolo
colle medaglie dei re ed imperatori — la base delhi facciala. I soggetti biblici sono dcH'Amadco, dei Catelli Mantegazza, del Cristoforo Solari» del Della Porla e del Busti; come indistintamente sono di questi fecondi artisti e dei loro ottimi aiuti tutti gli altri lavori decorativi die coprono totalmente la facciala in quesla sua parte inferiore. Alcuni di questi bassorilievi pel tempo e per il malanimo irriverente delle, soldatesche, che, più volle scorrazzarono in quei paraggi, sono deleriorali, ma in complesso però furono abbastanza conservati e taluno anzi, si può due, conservalissimo, quasi spirante, la freschezza originale.
Va pure notata una cosa: ed i che mentre nei bassorilievi, ni Ile piccole figurine, negli eliciti prospettici, nei fregi, nel fogliame, in lutto ciò che, è decorativo, insufflila, gli artisti clic lavorarono nella Certosa mostrano una viva perizia, una genialità, lina fantasia, una freschezza di concezione pressoché insuperate nel loro periodo, non cosi fortunati si mostrano allorché hanno a trattare statue in grande, come sono quelle dei Profeti ed altri santi e personaggi, incastrali nelle ilici hie delle pilastrate d'angolo e di Ironie (fig. 18). C'é ni queste statue un residuo ili quella durezza speciale che distingue le opere scultorie dei Comacini nei primi momenti del Uinascimento, tra il secolo \1V ed il XV; durezza, clic più non si trova nelle mirabili staine dell'ugnai periodo prodotte dagli artisti toscani, lino a Donatello e dopo di lui. A guardar bene, confrontando le slalue coi bassorilievi ali. _i e gli altri lavori decorativi, si direbbe, che quella e questi indicano più d'un mezzo secolo di tempo e di progresso artistico, il che non è; e le statue, un po'dure, un po'rigide, non scevre ili qualche ingenuità, sono degli stessi scalpelli che con tanta leggiadria scolpirono bassorilievi e fregi.
Nei particolari decorativi della facciata ¦¦-— parte inferiore — vanno ricordale le quattro finestre chea buon di ri Ito si possono conlare fra le più pure e geniali emanazioni dell'arte rinascente (fig. 19). Quesle finestre contribuiscono in modo potente a dar vi la, risalto, novità, eleganza e leggerezza al complesso della facciala; che, come ne scrive il VIuiilz. nella sua storia del hhuixv.i mento in Italia ed in Francia « è forse la più ricca del mondo... ». « Dallo zoccolo della base, continua il dotto critico e storiografo d'arte, sino alla sommità vi è dappertutto uno sfoggio di medaglioni, di bassorilievi, statue, scudi, ghirlande, ornature d'ogni specie: ciascuno dei quattro Jinestroni al piano inferiore può dirsi che rappresenta una intera vita di lavoro. Eleganti incrostai lire di marmo a colori danno maggiore spicco e splendore a questa moltitudine ili scolline, l'occhio abbarbaglialo non sa ove posare». Le incrostazioni di marmo colorato sono per lo più ni porfido, verde antico, verde o